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Brancaccio avrà il suo poliambulatorio (gratuito): era il sogno di Padre Pino Puglisi

Ad accesso gratuito per gli abitanti del quartiere, sorgerà in un immobile confiscato alla mafia e ospiterà al suo interno diversi ambulatori, ecco come sarà

Balarm
La redazione
  • 25 ottobre 2023

Come sarà il poliambulatorio dedicato a Padre Pino Puglisi

Sorgerà al numero 23 di via San Ciro, in un immobile confiscato alla mafia, accanto al centro dedicato a padre Pino Puglisi.

Il progetto del nuovo poliambulatorio di prossimità di Brancaccio, dedicato al beato ucciso dalla mafia il 15 settembre di 30 anni fa, è stato presentato il 24 ottobre alla Camera dei deputati.

Ad accesso gratuito per gli abitanti del quartiere, ospiterà al suo interno diversi ambulatori, dedicati alle patologie cardiovascolari, all'urologia, alla ginecologia, alla medicina interna, all'ortopedia, alla dermatologia, all'oculistica e alla chirurgia generale.

«Il poliambulatorio sarà una sorta di avamposto sanitario nel quartiere - ha spiegato il ceo del Maria Eleonora Hospital di Palermo, che sostiene la realizzazione dell'opera, Massimo Salardino - Vogliamo così contribuire in concreto a realizzare uno dei sogni di padre Puglisi, portare la salute tra la gente».

Rendendosi conto delle condizioni in cui versava la gente del quartiere di periferia, 29 anni fa il sacerdote palermitano aveva chiesto l'attivazione di un centro che fornisse servizi alla gente che viveva ai margini della società. Da qui nacque il progetto di un polo parrocchiale con attorno tutti i servizi di prima necessità.

«La sua visione è stata profetica - afferma il presidente del "Centro Padre Nostro", Maurizio Artale - avere una struttura sanitaria di prossimità è fondamentale per il quartiere».

«Un bellissimo esempio di riqualificazione sociale - aggiunge il deputato questore della Camera Paolo Trancassini - attraverso la restituzione ai cittadini di un immobile confiscato alla mafia, ma soprattutto un luogo che segna una prospettiva di rinascita e di speranza per il territorio e la sua comunità».
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