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Ci sono un francese e due favignanesi: hanno creato un Gin che sa (e profuma) di Favignana

Thibaut, Davide e Nino sono giovanissimi. Hanno unito le loro passioni e i rispettivi background dando vita a un nuovo distillato che puntano a esportare nel mondo

Jana Cardinale
Giornalista
  • 10 novembre 2021

Una bottiglia di Isola di Favignana Gin

Favignana, da sempre, è stata l’isola dei sapori, e degli odori. Ha ispirato nel tempo essenze dedicate, con mix di note dove il mirto e gli agrumi di Sicilia si fondono con il legno di cedro e le alghe marine, per esplodere in un fondo di ambra e sandalo. Profumi particolari, che destano curiosità e ricordano questa terra magica, fatta di mistero e di storia.

Biologici, in grado di farla annusare ad occhi chiusi, come un’onda liquida, una frizzante lingua d’aria quasi selvaggia e primitiva, nata da un lembo di terra che custodisce gabbiani e capperi, angoli di cespugli selvatici e scirocco. Favignana, ad esempio, ha ispirato gli amanti del bello e dato vita a ‘Solarissimo’ di Azzaro, profumo lanciato nel mercato nel 2018, con note di Limone, Zucchero e Salvia, Rum, Zenzero e Vaniglia, Ambra, Tabacco Bianco e Cedro Cinese.

Oggi l’isola genera un distillato, grazie alla scommessa di tre produttori: un francese e due favignanesi, che hanno prima coltivato e poi, dopo neanche un anno, realizzato l’idea di produrre un gin con i suoi profumi. Si tratta di Nino Campo, che studiava per diventare operatore di Borsa e che poi si è dedicato alla ristorazione, di Thibaut Bastel, un francese che aveva appena comprato casa sull’isola e un terreno per l’orto, e Davide Tedesco, con una grande passione per l’agricoltura.
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Il gin sarà composto da alcol da grano tenero di alta qualità, bacche di ginepro, semi di coriandolo, radice di angelica, scorze di limone, foglie di ulivo e foglie di mirto selvatico, cui si aggiungono sei botaniche endemiche di Favignana: elicriso, camomilla romana, assenzio, menta dolce, rosmarino, verbena.

Un debutto, con il marchio “Isola di Favignana Gin”, che risale allo scorso luglio, e un boom che ha richiesto un nuovo terreno da un ettaro e mezzo, oltre alla ricerca di distributori e rappresentati in giro per l’Italia, per diffondere questo lavoro geniale. L’etichetta è di un artista locale, Gaspare Bertolini, che riporta sul gin una scena di pesca.

Thibaut, Davide e Nino sono giovanissimi. Quest’ultimo, che aveva studiato per diventare operatore di Borsa, con una laurea in mercati finanziari a Siena, e già con un'importante esperienza con lo chef Massimo Bottura, titolare dell'Osteria Francescana, un ristorante a tre stelle Michelin con sede a Modena, alla fine dell'estate del 2020 ha conosciuto Thibaut Bastel, ed è esplosa l'idea: quella di piantare erbe botaniche per produrre il gin di altissimo livello, coinvolgendo Davide Tedesco che ha una forte passione per l'agricoltura.

Coinvolti anche i vetrai piemontesi, che hanno creato apposta un design che ricalca la simmetria dei solchi della terra isolana. Ma cosa dicono le fragranze di quest’esperienza? Le note di limone e menta dolce danno freschezza al palato, mentre la dolcezza della camomilla romana bilancia le sfumature amare del ginepro e dell'assenzio. Elicriso e mirto apportano struttura alla ricetta. Il sogno, ora, è quello di entrare in Gran Bretagna, la patria del London Gin.

A Favignana esiste già un ‘Amaro Rizza’, ottenuto dall’infusione di dodici erbe aromatiche e miele dell’isola. La terra con le sue caratteristiche, la pioggia nella giusta quantità, il sole con una calura equilibrata, il vento capace di accarezzare e sferzare, e una salubre aria marina, hanno vestito l’isola di piante aromatiche degne della migliore tradizione erboristica.

L'Amaro Rizza racchiude in sé tutto il profumo inebriante delle Egadi e nasce dall’antico e rinomato amore degli Speziali per la Natura. Si tratta di un liquore dalle molteplici qualità, che trae origine dalla pluridecennale esperienza farmaceutico-erboristica del dottor Umberto Rizza, il quale, facendo tesoro della cultura naturalistica di ben quattro generazioni di farmacisti, ha preparato un elisir ottenuto dall’infusione delle dodici erbe in una soluzione idroalcolica, dolcificata con miele.

Tra le piante protagoniste, accanto a quelle classiche quali il finocchio e la menta, anche altre quali il cappero, il rosmarino e la neppetella.

Un altro elemento insostituibile è l’Aloe vera, che oltre alle ben note azioni, antinfiammatoria, antibatterica, antimicotica e cicatrizzante, esplica una notevole azione protettiva sullo stomaco. La scelta del miele è mirata, per dolcificare la componente amara senza snaturarla, e tutelare il fegato, vista la componente alcolica dell’elisir. Non solo mare e natura, dunque, e non solo tonno, sull’isola a forma di farfalla, ma anche suggestioni, idee e fragranze intense. Da spruzzare e da bere, con il piglio deciso della singolarità.
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