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Cortei, dibattiti e rassegne tra i banchi: così le scuole di Palermo sostengono Gaza

La scuola che parla del presente e discute in classe esiste e Palermo ne è l'esempio: vi raccontiamo come gli istituti affrontano il dibattito tra i banchi sulla guerra a Gaza

Alice Marchese
Giornalista
  • 1 ottobre 2025

La scuola "Giuliana Saladino" scende in piazza a Palermo

La scuola che parla del presente e discute in classe esiste e Palermo ne è l'esempio. Quello che sta accadendo a Gaza preoccupa tutti, ci tiene incollati ai telefoni e alle dirette social tra immagini strazianti di un popolo che sta scomparendo sotto i nostri occhi e video di testimonianze della grande missione umanitaria Global Sumud Flotilla diretta verso la Striscia.

Basta accendere la tv o andare sui social per assistere alla devastazione che sta colpendo il popolo palestinese ed è un argomento che non deve essere più rimandato, soprattutto tra i banchi. Ma la città risponde e le scuole si stanno attrezzando sin dal primo giorno affinché se ne discuta, educando i cittadini di domani alla consapevolezza che purtroppo, la guerra esiste e non si ferma facilmente.

«Noi stiamo investendo moltissimo tempo sulla questione palestinese sin dall'inizio dell'anno scolastico - racconta a Balarm il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo "Giuliana Saladino" Giusto Catania -. Abbiamo redatto un documento in cui dichiariamo che la scuola Giuliana Saladino di Palermo ripudia la guerra, esprimendo solidarietà alla Palestina e condannando Israele. Non è solo l'istituto a essere coinvolto, ma anche le famiglie. Abbiamo esposto uno striscione sulla facciata della scuola che riprenda questo principio.

Per noi è un dovere morale: una scuola si deve occupare del presente altrimenti non serve a niente. Abbiamo riscontrato un'adesione massiccia allo sciopero di giorno 22 settembre. Stiamo organizzando tutte le attività didattiche affinché il tema sia sempre la pace, rispetto l'ordine delle classi e di età.

Abbiamo avviato attività cinematografica nella nostra scuola dal momento che abbiamo un cinema qui e abbiamo in previsione una lunga rassegna per sensibilizzare i nostri alunni. Il primo film è stato "I bambini di Gaza" e per l'occasione abbiamo anche invitato i ragazzi di terza media dell'istituto comprensivo "De Gasperi - Pecoraro" con cui abbiamo un gemellaggio».

Per quanto possa essere difficile parlare della guerra, è comunque fondamentale perché: «I bambini vogliono sapere - continua Giusto Catania -. Quando in classe si prende la carta geografica, i bambini vedono che la Palestina è vicina e si accorgono che la distanza tra noi e la guerra è davvero poca. I ragazzini in prima media quando se ne rendono conto dicono sempre: " Quindi la guerra è qua vicino, è dietro la porta". Da lì si costruisce la consapevolezza».

Domani giovedì 2 ottobre la scuola "Giuliana Saladino" ha in programma delle attività didattiche sulla pace e nonviolenza che a causa di condizioni meteo avverse si svolgerà all'interno delle aule.

«Un aspetto che mi ha colpito molto è che i nostri alunni non incasellano in un'unica disciplina le nostre attività didattiche perché capiscono che questi argomenti abbracciano più tematiche. Alla domanda "quale materia scolastica abbiamo affrontato con questo film?", ci sono state tante risposte diverse. Da storia, a religione, geografia, educazione civica. Un feedback straordinario.

Io ad esempio da piccolo non erano abituato alle immagini della guerra nella quotidianità. Per me le guerre erano le guerre puniche, mentre i bambini di oggi non sono così e non sono d'accordo a proteggerli. Se accendono la tv e vedono questigli orrori, è inutile che la scuola non si occupa della realtà e omette. Si deve parlare di questo e cominciare a spiegare il dramma».

Anche il liceo classico Meli di Palermo si fa sentire: «La mia scuola si sta attivando - ci racconta la rappresentante d'istituto Federica Davì -. Il 6 ottobre le due professoresse Macrì e Maggio, rispettivamente di storia e filosofia e di italiano e greco, stanno organizzando l'evento "Il Meli per la pace si vis pacem para pace (se vuoi la pace, prepara la pace)" che coinvolgerà più di 50 classi della scuola in una giornata che verrà dedicata alla pace.

Noi studenti avremo libera espressione e potremo realizzare qualcosa, che sia un prodotto digitale, un'esibizione o uno scritto su questa importante tematica che è la pace. Si parlerà di genocidio, sarà un momento ricco di riflessione e informazione».

«La Flc Cgil di Palermo ritiene indispensabile ribadire che la scuola, in quanto luogo di formazione, educazione e costruzione del pensiero critico, non può rimanere silente di fronte al dramma che si sta consumando a Gaza e al dolore del popolo palestinese - scrive in una nota il segretario generale Fabio Cirino -.

Il nostro compito di docenti e operatori scolastici non si esaurisce nell’insegnamento delle discipline, ma si fonda sull’educazione ai valori costituzionali di pace, giustizia e solidarietà. La Costituzione italiana, negli articoli 3 e 11, ci indica chiaramente la strada: rimuovere le diseguaglianze, ripudiare la guerra e contribuire alla costruzione di un ordine internazionale fondato sulla giustizia e sulla pace.

Riflettere e discutere con gli studenti su ciò che avviene a Gaza non è una scelta di parte, ma un atto di responsabilità educativa e civile. Il silenzio rischia di trasformarsi in complicità; la parola, invece, diventa strumento di conoscenza, di consapevolezza e di solidarietà.

Come sindacato della scuola, crediamo che insegnanti e comunità educante debbano avere il coraggio di esprimersi, di testimoniare vicinanza a chi subisce violazioni dei diritti umani e di offrire agli studenti strumenti critici per leggere la complessità del presente.

La scuola deve restare un presidio di libertà, di confronto e di difesa della dignità umana. Per questo, oggi più che mai, rivendichiamo il diritto e il dovere di educare alla pace e alla solidarietà internazionale, prendendo posizione di fronte alle tragedie che attraversano il nostro tempo».

Solo così pian piano si può andare avanti e costruire coscienze.
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