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Costruita dagli eremiti in un luogo pazzesco: l'abbazia immersa nel bosco vicino a Palermo

Con questo video vi portiamo in un rifugio di monaci diventato poi un monastero, all'interno di un bosco con una vista spettacolare sulla Sicilia occidentale

Balarm
La redazione
  • 14 maggio 2023

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Da rifugio di frati eremiti a monastero monumentale in un luogo pazzesco, tra i boschi di un'oasi naturale. Con questo video di Carmelo Di Salvo vi portiamo alla scoperta dell'abbazia di Santa Maria del Bosco, un antico complesso monastico a tre chilometri da Contessa Entellina (in provincia di Palermo) ed è immersa nella Riserva naturale orientata di Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco.

Le prime fonti fanno risalire la sua costruzione al XIII secolo, quando venne fondata da un gruppo di eremiti passati successivamente alla regola benedettina. L’imponente complesso fu edificato attorno ai due grandi chiostri che ne sono il fulcro mentre sul finire del XVIII secolo altri lavori conferirono un aspetto neoclassico a parte delle strutture.

La grande Chiesa abbaziale inizia a costruirsi tra il 1583 e il 1588, quando vengono gettate le fondamenta di circa 4 metri per lato, per sorreggere la volta reale di circa 10 metri, che ancora oggi si contempla all'interno della cripta. Nel 1593 l'abate Protasio da Corleone inizia la costruzione del monastero, che viene completato nel 1646.
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Posizionata all’interno di un suggestivo bosco con ampia vista panoramica sulla Sicilia occidentale, la struttura è costituita da un edificio a pianta rettangolare attraversato da un’ala e divisa all’interno dai due chiostri: il primo ha forma quadrata e 36 colonne con capitelli dorici intervallate da archi e nicchie e al centro è posta una fontana del XVII secolo; il secondo chiostro è invece rettangolare e presenta archi a tutto sesto con semplici colonne a capitelli dorici. Anche in questo caso è presente al centro una fontana, risalente al 1713.

L’abbazia si sviluppa su quattro livelli: due piani adibiti agli ambienti di servizio sono seminterrati, i chiostri al piano terra insieme al noviziato ed infine le stanze dei frati al primo piano, a cui si accede tramite due eleganti scalinate in steatite.
Tra il monastero e il grande campanile con cuspide a piramide è presente la chiesa, costruita tra il 1643 e il 1757, con pianta a croce latina.

Il 9 febbraio 1887 un fulmine si abbatte sul campanile della Chiesa e distrugge la cuspide e il cornicione. A seguito del terremoto che colpì la valle del Belice nel 1958 si indebolisce il lato meridionale della Chiesa, che nel 1971-72 subirà vari crolli, fino a danneggiarsi irrimediabilmente. (Ve ne abbiamo parlato in un nostro articolo)

Negli anni successivi alcuni importanti convegni hanno cercato di recuperare la memoria storica dell'abbazia, ipotizzando e progettando forme concrete per restaurare la Chiesa. Nel 2009 sono stati collaudati i lavori di restauro e di consolidamento sui locali della rettoria, con un progetto dell'Arcidiocesi di Monreale, finanziato dallo Stato. Nonostante tutto, l'integrità del complesso si è conservata e l'abbazia rimane un esempio unico e straordinario di architettura benedettina e olivetana in Italia.

Agli occhi più attenti, non sarà sfuggito che questo incredibile complesso monastico in provincia di Palermo è apparso in una delle serie tv Netflix più amate del momento - "Incastrati", di Ficarra e Picone.

L'abbazia infatti è il luogo in cui i due protagonisti - avendo la necessità di costruirsi un alibi - si recano per acquistare i rinomatissimi dolci dei monaci di "Castelmonte".
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