Cure meno invasive e più veloci: a Palermo terapie innovative contro il tumore al seno
L'ospedale La Maddalena sperimenta la chemio sottocutanea che fa risparmiare parecchio tempo alle pazienti (5 minuti contro i 90 della endovenosa) e riduce le attese
All'Ospedale La Maddalena di Palermo la cura del tumore al seno HER2+ sta cambiando. Un progetto promosso dalla struttura, in collaborazione con Roche, che mette insieme nuove formulazioni terapeutiche e riorganizzazione dei processi sta dando risultati concreti: meno tempo in ospedale per le pazienti e più efficienza per il sistema sanitario.
L'iniziativa si basa su due elementi: l'utilizzo di terapie somministrate per via sottocutanea (invece che endovenosa) e l'applicazione del Lean Management per snellire i percorsi di cura. I dati raccolti da gennaio a settembre 2025 dicono che ogni paziente guadagna quasi due ore per ogni visita in ospedale.
Su 18 somministrazioni di un ciclo terapeutico completo significa recuperare un'intera giornata di vita libera dalle cure. Grazie alla metodologia di Lean Management sono state esaminate tutte le fasi del percorso di cura delle pazienti con tumore al seno HER2+ all'interno dell'ospedale, dal momento di entrata fino all'uscita dalla struttura.
Un team multidisciplinare di esperti della struttura, dagli oncologi ai farmacisti ospedalieri fino agli infermieri e alla direzione strategica, ha definito le aree di miglioramento sulle quali intervenire.
In particolare, è stata definita una fascia oraria specifica per le somministrazioni per via sottocutanea, facilitando la programmazione e riducendo i tempi di attesa. È stata introdotta la possibilità per le pazienti di effettuare il prelievo il giorno prima della seduta terapeutica, in modo da avere i referti pronti prima dell'inizio del ciclo di terapia.
Per le pazienti che preferiscono fare il prelievo il giorno stesso è stato attivato un sistema di notifica che avvisa appena il referto è pronto, eliminando l'attesa passiva.
Il cambiamento più evidente riguarda la somministrazione del farmaco: cinque minuti contro i novanta necessari per la formulazione endovenosa. L'efficacia terapeutica resta invariata. «L'uso della terapia pertuzumab/trastuzumab sottocute per il trattamento del tumore della mammella con iperespressione di HER-2 ha permesso di ridurre i tempi di somministrazione da novanta a cinque minuti rispetto alla formulazione endovena» dice il dottor Carmelo Carlo Arcara, responsabile dell'Unità Operativa di Oncologia Medica dell'Ospedale La Maddalena.
«Questa formulazione innovativa ha consentito di mantenere invariata l'efficacia terapeutica e ridurre il tempo di permanenza in ospedale delle pazienti: tempo guadagnato per la famiglia, gli amici o il lavoro. Inoltre, durante la somministrazione della terapia, che richiede la vicinanza continuativa dell'infermiere, la paziente può ricevere un'assistenza di maggiore qualità e la relazione di cura ne beneficia».
Secondo un questionario sottoposto alle pazienti tra luglio e settembre, l'esperienza complessiva e l'interazione con lo staff sanitario post-lean management sono "sensibilmente migliorate" per il 77% degli intervistati. Hanno risposto 13 pazienti. I benefici sono importanti anche per l'efficienza del centro ospedaliero e del Sistema Sanitario: l'ente ha risparmiato 65 giornate lavorative del proprio personale medico e sanitario nel corso del progetto, che diventano 75 in proiezione su base annua.
Questo risparmio di tempo può tradursi nella possibilità per il centro di erogare quasi 300 prestazioni oncologiche in più in un anno.
«L'approccio di Lean Management ci ha permesso di analizzare in profondità i processi interni, eliminando sprechi ed eccessi, mentre la modalità di somministrazione sottocutanea ha reso possibile una gestione più snella e meno invasiva delle cure, con un impatto positivo sia sulla qualità di vita dei pazienti sia sull'impiego delle risorse sanitarie» spiega Francesco Cascio, direttore sanitario dell'Ospedale La Maddalena.
«Queste innovazioni organizzative e cliniche rappresentano un passo avanti importante per offrire un'assistenza più tempestiva, efficace, sostenibile e umanamente vicina ai bisogni di chi si affida ai nostri servizi». La riorganizzazione dei percorsi e l'adozione delle formulazioni sottocute hanno consentito di garantire più efficienza e sicurezza.
«Grazie al progetto di Lean Management e ad un sistema di gestione delle terapie oncologiche totalmente informatizzato e tracciato, abbiamo riorganizzato i flussi di lavoro, introducendo per esempio uno slot orario dedicato alla somministrazione sottocute» conferma Germana Marengo, responsabile della Farmacia dell'Ospedale La Maddalena.
«La maggiore efficienza acquisita nella gestione delle terapie si è tradotta in un significativo risparmio di tempo per il personale dedicato, come farmacisti e infermieri preparatori, che è stato reinvestito in altre attività, migliorando la qualità dell'assistenza erogata al paziente».
Anche qui i dati parlano chiaro: da 196 somministrazioni sottocute erogate prima delle azioni intraprese grazie alla riorganizzazione lean si è passati a un totale di quasi 500 somministrazioni sottocute complessivamente erogate, da gennaio a settembre 2025, con un incremento superiore al doppio.
Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa tra le donne e, con quasi 53 mila nuovi casi ogni anno, si conferma il tumore più diagnosticato nel 2024 in Italia.
A livello mondiale si stimano circa 2,3 milioni di nuovi casi di tumore al seno, confermandosi il tumore più diagnosticato a livello globale, con oltre 650 mila decessi annui. Circa il 20% delle pazienti presenta un tumore al seno HER2+, una forma particolarmente aggressiva perché maggiormente in grado di recidivare e diffondersi in altri organi.
L'iniziativa si basa su due elementi: l'utilizzo di terapie somministrate per via sottocutanea (invece che endovenosa) e l'applicazione del Lean Management per snellire i percorsi di cura. I dati raccolti da gennaio a settembre 2025 dicono che ogni paziente guadagna quasi due ore per ogni visita in ospedale.
Su 18 somministrazioni di un ciclo terapeutico completo significa recuperare un'intera giornata di vita libera dalle cure. Grazie alla metodologia di Lean Management sono state esaminate tutte le fasi del percorso di cura delle pazienti con tumore al seno HER2+ all'interno dell'ospedale, dal momento di entrata fino all'uscita dalla struttura.
Un team multidisciplinare di esperti della struttura, dagli oncologi ai farmacisti ospedalieri fino agli infermieri e alla direzione strategica, ha definito le aree di miglioramento sulle quali intervenire.
In particolare, è stata definita una fascia oraria specifica per le somministrazioni per via sottocutanea, facilitando la programmazione e riducendo i tempi di attesa. È stata introdotta la possibilità per le pazienti di effettuare il prelievo il giorno prima della seduta terapeutica, in modo da avere i referti pronti prima dell'inizio del ciclo di terapia.
Per le pazienti che preferiscono fare il prelievo il giorno stesso è stato attivato un sistema di notifica che avvisa appena il referto è pronto, eliminando l'attesa passiva.
Il cambiamento più evidente riguarda la somministrazione del farmaco: cinque minuti contro i novanta necessari per la formulazione endovenosa. L'efficacia terapeutica resta invariata. «L'uso della terapia pertuzumab/trastuzumab sottocute per il trattamento del tumore della mammella con iperespressione di HER-2 ha permesso di ridurre i tempi di somministrazione da novanta a cinque minuti rispetto alla formulazione endovena» dice il dottor Carmelo Carlo Arcara, responsabile dell'Unità Operativa di Oncologia Medica dell'Ospedale La Maddalena.
«Questa formulazione innovativa ha consentito di mantenere invariata l'efficacia terapeutica e ridurre il tempo di permanenza in ospedale delle pazienti: tempo guadagnato per la famiglia, gli amici o il lavoro. Inoltre, durante la somministrazione della terapia, che richiede la vicinanza continuativa dell'infermiere, la paziente può ricevere un'assistenza di maggiore qualità e la relazione di cura ne beneficia».
Secondo un questionario sottoposto alle pazienti tra luglio e settembre, l'esperienza complessiva e l'interazione con lo staff sanitario post-lean management sono "sensibilmente migliorate" per il 77% degli intervistati. Hanno risposto 13 pazienti. I benefici sono importanti anche per l'efficienza del centro ospedaliero e del Sistema Sanitario: l'ente ha risparmiato 65 giornate lavorative del proprio personale medico e sanitario nel corso del progetto, che diventano 75 in proiezione su base annua.
Questo risparmio di tempo può tradursi nella possibilità per il centro di erogare quasi 300 prestazioni oncologiche in più in un anno.
«L'approccio di Lean Management ci ha permesso di analizzare in profondità i processi interni, eliminando sprechi ed eccessi, mentre la modalità di somministrazione sottocutanea ha reso possibile una gestione più snella e meno invasiva delle cure, con un impatto positivo sia sulla qualità di vita dei pazienti sia sull'impiego delle risorse sanitarie» spiega Francesco Cascio, direttore sanitario dell'Ospedale La Maddalena.
«Queste innovazioni organizzative e cliniche rappresentano un passo avanti importante per offrire un'assistenza più tempestiva, efficace, sostenibile e umanamente vicina ai bisogni di chi si affida ai nostri servizi». La riorganizzazione dei percorsi e l'adozione delle formulazioni sottocute hanno consentito di garantire più efficienza e sicurezza.
«Grazie al progetto di Lean Management e ad un sistema di gestione delle terapie oncologiche totalmente informatizzato e tracciato, abbiamo riorganizzato i flussi di lavoro, introducendo per esempio uno slot orario dedicato alla somministrazione sottocute» conferma Germana Marengo, responsabile della Farmacia dell'Ospedale La Maddalena.
«La maggiore efficienza acquisita nella gestione delle terapie si è tradotta in un significativo risparmio di tempo per il personale dedicato, come farmacisti e infermieri preparatori, che è stato reinvestito in altre attività, migliorando la qualità dell'assistenza erogata al paziente».
Anche qui i dati parlano chiaro: da 196 somministrazioni sottocute erogate prima delle azioni intraprese grazie alla riorganizzazione lean si è passati a un totale di quasi 500 somministrazioni sottocute complessivamente erogate, da gennaio a settembre 2025, con un incremento superiore al doppio.
Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa tra le donne e, con quasi 53 mila nuovi casi ogni anno, si conferma il tumore più diagnosticato nel 2024 in Italia.
A livello mondiale si stimano circa 2,3 milioni di nuovi casi di tumore al seno, confermandosi il tumore più diagnosticato a livello globale, con oltre 650 mila decessi annui. Circa il 20% delle pazienti presenta un tumore al seno HER2+, una forma particolarmente aggressiva perché maggiormente in grado di recidivare e diffondersi in altri organi.
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