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Da Londra sceglie la Sicilia per realizzare i suoi sogni: chi è Danny, lo chef "giramondo"

Si è innamorato della Sicilia e, grazie al progetto "Case a 1 euro" ha comprato un immobile a Mussomeli dove ha aperto la cucina dei suoi sogni. La storia

Roberto Mistretta
Giornalista e scrittore
  • 6 aprile 2024

Danny McCubbin

Prendete uno chef famoso che ama tanto i fornelli quanto la solidarietà e che crede nei progetti che partono dagli uomini per gli uomini. Poi prendete il progetto "Case a 1 €uro" che ha fatto conoscere Mussomeli in mezzo mondo. Mettete, insieme, mescolate e avrete un futuro tutto da scrivere.

Lui si chiama Danny McCubbin, un famoso chef che lavorava a Londra ed è arrivato a Sicilia in piena pandemia, nel 2020, senza spiccicare una sola parola di italiano, attratto dal progetto Case a 1 €uro a Mussomeli e qui è rimasto, aprendo la sua The Good Kitchen, e la sua storia oltre a diventare un libro di prossima pubblicazione in Australia, potrebbe anche diventare un film.

Eccola allora la sua storia, perché i sogni che parlano di solidarietà hanno le ali talmente grandi che abbracciano il mondo intero nel loro volo. E Danny McCubbin, chef giramondo che crede nei progetti solidali, nel suo volo è arrivato a Mussomeli dove ad agosto del 2021 ha inaugurato The Good Ktichen, la Cucina solidale, con piatti degni dei migliori ristoranti ma preparati con cibo che altrimenti sarebbe andato perso. Cibo che viene gratuitamente messo disposizione delle famiglie meno abbienti, degli anziani soli, degli ultimi.
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Ma perchè scegliere proprio Mussomeli? «Ho fatto volontariato per anni per un’associazione con base a Londra in cui aiutavo i ragazzi tossicodipendenti e li facevo trasferire a San Patrignano, in Italia - racconta Danny - . Per dieci anni quindi ho avuto questo rapporto con l’Italia, la portavo nel cuore, nell’anima, e quando la Gran Bretagna decise di uscire dall’Unione Europea, io, volendo continuare ad essere parte dell’Europa, ho deciso di volermi trasferire qui.

Ho sentito parlare del progetto “Case a 1 euro” e ho cominciato a guardare quali città aderissero a questo progetto. Mi sono innamorato di Mussomeli e ho deciso di comprare casa qua».

Ad attrarre lo chef la tranquillità dei luoghi: «La amo, perché non ci sono stazioni ferroviarie, è abbastanza lontana dai grandi centri, è circondata da montagne meravigliose e ci sono dei bellissimi panorami - dice -. Per me era l’ideale, perché cercavo un posto che fosse tranquillo e amo le persone qui, moltissimo. Non è come Catania, Palermo, non è come le altre città in cui ho vissuto».

«Non è stato facile all’inizio - ci spiega -. Per i primi sei mesi non ho avuto neppure un’auto e se guardo indietro mi rendo conto che si trattò di un vero test per me. Ho imparato molto in questi anni e sono molto felice qui. Gli abitanti sono stati incredibilmente generosi e mi hanno accolto a braccia aperte.

The Good Kitchen continua a crescere anche grazie a tutti loro e la Cucina Solidale è il posto in cui prepariamo il cibo da donare ma è anche è diventato un riferimento per i giovani di Mussomeli che imparano un mestiere e, più in generale, per tutti coloro che vogliono stare insieme e occuparsi degli altri».

La straordinaria storia di Danny McCubbin e della sua cucina solidale è fatta di calore, volontariato e cuore grande e tanti personaggi e personalità continuano a venirlo a trovare, come Clive Myrie volto notissimo della BBC, cosi come l’ambasciatrice d'Australia in Italia, Margaret Twomey.

In questi anni, oltre ad avere accolto e contribuito ad integrare famiglie ucraine arrivate a Mussomeli dopo la guerra, Danny nei mesi scorsi ha anche tenuto una lezione all’Università di Palermo, nel cuore di Ballarò, nel ristorante Moltivolti che promuove il cibo come strumento di dialogo fra persone e culture diverse e giovani che lo gestiscono credono in un mondo senza frontiere.

Danny ha raccontato agli studenti in Scienze della Comunicazione, le difficoltà e la diffidenza all’inizio da parte delle persone con cui aveva anche difficoltà a comunicare visto che non parlava italiano, ma col passare delle settimane, grazie anche all’amministrazione comunale e ai progetti di apertura verso il resto del mondo, vedi i medici argentini al lavoro in ospedale, grazie anche agli articoli stampa e ai social, Facebook e Instagram in particolare, pian piano tutto è stato superato e la sua cucina solidale oggi è molto frequentata.

Questo chef arrivato dall’Australia continua a valorizzare le risorse locali e a recuperare il cibo che andrebbe buttato e lo utilizza per cucinare pasti che dona a chi ne ha bisogno, portandolo anche a domicilio. Inoltre insegna ai giovani l’arte della cucina e riunisce attorno a sé sempre più persone dal cuore grande che donano senza nulla chiedere in campo.

Tutti si chiedono quando imparerà a parlare siciliano: «Adasciu, adasciu», risponde lo chef.

Danny, coi suoi occhi ridenti quale specchio dell’anima, che dicono quanto creda con tutto se stesso nel potere della solidarietà alimentare, continua a dedicare anima e cuore a questa nuova scommessa.

Il suo sogno parte dal recupero dei cibi invenduti dei supermercati che vengono cucinati e messi a disposizione di chi ne ha bisogno, al contempo mira anche a trasformare la “community kitchen” in un trampolino di lancio per giovani del posto che, per vari motivi, non hanno la possibilità di formarsi o di imparare un mestiere.

Lui è un vero e proprio pioniere della “social gastronomy”. Ha animato progetti come “Cook for Syria”, e ha lavorato come volontario nella Comunità di San Patrignano.

Danny, insomma, crede nel potere curativo del cibo e si sta dedicando anima e cuore a questa nuova scommessa, dopo avere scelto la parte bassa di Mussomeli, per il suo progetto. Ha infatti acquistato un immobile nella zona di Sant’Enrico e sta già provvedendo a ristrutturarlo.

Danny metterà a disposizione la sua esperienza, l’entusiasmo e tramite un apposito programma di formazione come il “Corso sulle community kitchen per giovani cuochi” si rivolge ai giovani di tutta Europa.

Insomma, ben presto l’immobile comperato da Danny dovrebbe popolarsi di giovani del posto e del territorio circostante, per imparare attraverso il cibo, l’arte di vivere la vita senza mai rinunciare alla speranza che nasce dall’imparare un mestiere da spendere nel mondo. Una cucina della comunità.

Come a dire: il futuro parte da qui, da Mussomeli, dal cuore dell’Isola, da questa terra di sangue e fuoco ma con un cuore grande così e tanta voglia di fare e tanto, tantissimo entusiasmo, come hanno dimostrato i tanti che hanno gustato la cucina di Danny, dal sapore unico. Il sapore del cuore.
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