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Da New York alla Grecia e ritorno (in Sicilia): ultimi "ciak" per il film su Battiato

Il film, che andrà in onda su Rai 1, racconta la vita del maestro partendo proprio dalla Sicilia, dall’Etna ultimo set delle riprese. I protagonisti e cosa sappiamo

Tancredi Bua
Giornalista
  • 18 novembre 2025

Renato De Maria e Dario Aita

Un po’ come l’universo cinematografico-musicale statunitense che ogni anno si arricchisce di un film biografico in più – l’anno scorso fu la volta di "A Complete Unknown", il biopic su Bob Dylan, quest’anno di “Deliver Me from Nowhere” su Bruce Springsteen, nel 2026 toccherà a “Michael” di Antoine Fuqua, il film sulla vita di Michael Jackson – nei primi mesi del nuovo anno l’universo cinematografico-musicale italiano aggiunge un nuovo tassello al mosaico con "Franco Battiato – Il lungo viaggio", il biopic diretto da Renato De Maria (“Paz!”, “Rapiniamo il duce”, “Svaniti nella notte”) e scritto da Monica Rametta (“Tutti pazzi per amore”, "Sirene", "La vita che volevi"), dedicato al cantautore siciliano (per la precisione Battiato era nato a Ionia, prima che questa venisse divisa nei comuni di Giarre e Riposto, nel 1945) di "Bandiera bianca", "Sentimiento nuevo" e “Up Patriots to Arms”.

A interpretarlo, il palermitano Dario Aita, che proprio con il regista Renato De Maria esordì al cinema nel 2009 con "La prima linea", e che lo scorso anno è stato conosciuto internazionalmente grazie al ruolo di Sandrino in “Parthenope” di Paolo Sorrentino, al fianco di Celeste Dalla Porta, Daniele Rienzo, Silvio Orlando, Gary Oldman e Stefania Sandrelli. La produzione di “Franco Battiato – Il lungo viaggio” è affidata a Rai Fiction e Casta Diva Pictures, mentre il cast è arricchito dalla presenza della palermitana Simona Malato (candidata al Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista in “Misericordia” di Emma Dante, tra le protagoniste de “Le sorelle Macaluso”, di “Spaccaossa” e di “Stranizza d’amuri”) e di Elena Radonicich (“Berlinguer – La grande ambizione”, “Fabrizio De André – Principe libero”, e il trittico di serie “1992”, “1993” e “1994”). Una interpreterà la madre di Franco Battiato, la sarta Grazia Patti, l’altra sarà la scrittrice, paroliera ed ex modella svizzera Fleur Jaeggy, che con Battiato firmò i testi di brani come “Le aquile”, “Tramonto occidentale”, “Come un cammello in una grondaia” o “Atlantide”.

Non si sa ancora con certezza se nel film saranno presenti i cameo di figure fondamentali nella vita del cantautore ripostese, come le cantautrici Alice (che condivise con Battiato una grande parte del proprio percorso artistico negli anni Ottanta) e la palermitana Giuni Russo (la cui “Un’estate al mare” venne scritta a sei mani proprio insieme a Battiato e a uno dei suoi più frequenti collaboratori, Giusto Pio), o gli amici e intellettuali come Manlio Sgalambro (che diede una svolta ancora più marcatamente “letteraria” ai testi di Battiato negli anni Novanta) e il discografico Angelo Carrara, produttore di alcuni dei suoi dischi più riusciti e noti (“L’era del cinghiale bianco”, “Patriots” o “La voce del padrone”). Di certo non è ancora trapelato il nome degli attori che potrebbero interpretarli.

La direttrice della fotografia è invece Sara Purgatorio (“La Gloria” con David Morse, "Nudes" di Laura Luchetti), che proprio lo scorso anno era stata chiamata in Sicilia sul set de “Lo scuru” di Giuseppe William Lombardo per lavorare sui paesaggi siciliani – quelli che non possono non aver ispirato brani di Franco Battiato come “Secondo imbrunire” («Quei muri bassi di pietra lavica arrivano al mare, e da qui ci passava ogni tanto un bagnante in estate») o “Veni l’autunnu” («Veni l’autunnu, scura ‘cchiù prestu, l’alberi perdunu ‘ì fogghi, accumincia ‘a scola, da’ ‘mari già si sentunu i riuturi»).

Il film, che andrà in onda su Rai 1, racconta la vita di Franco Battiato partendo proprio dalla Sicilia, dall’Etna che sembrerebbe quasi un correlativo oggettivo della vulcanicità creativa del cantautore ripostese. La produttrice esecutiva, Francesca Chiappetta, che è anche stata una grande amica di Battiato, ha rivelato che il film è stato girato sì a Milano (città in cui il cantautore si trasferì all’inizio della propria carriera), ma anche in India, in Marocco, in Francia, in Inghilterra, in Grecia, in Argentina e a New York, per restituire la figura di Battiato nella sua integrità, e dare spazio così al suo lato più riflessivo e spirituale come alla sua parte comica e ironica, quella che non lo faceva mai offendere davanti alle ripetute, e fortunate, imitazioni radiofoniche del conterraneo Rosario Fiorello (anche quando questi, a inizio anni Novanta, uscì in radio con "Mare nostrum", un singolo che venne lanciato come il nuovo brano di Battiato, in cui Fiorello scimmiottava la sua voce e prendeva in giro iperbolicamente la sua scrittura, arrivando peraltro a convincere diversi colleghi artisti che a cantare “Mare nostrum” fosse il vero Battiato).

Dopo aver girato il mondo, le riprese di “Franco Battiato – Il lungo viaggio” si concludono lunedì prossimo, 24 novembre, in Sicilia, e in questi giorni la troupe girerà proprio per il catanese. A metà settimana il regista Renato De Maria, l’attore protagonista Dario Aita e il resto della troupe al lavoro sul film sono attesi ad Acireale, a piazza San Biagio e in via Scalo Grande, il paese in cui Franco Battiato studiò negli anni del liceo (lo scientifico “Archimede”, che all’epoca aveva sede in via Ruggero Settimo, in quello che oggi è il Palazzo del Turismo).
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