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Dentro una torre nel cuore di Castelvetrano: la Collegiata diventa luogo per giovani

È un meraviglioso esempio di monumentalità pura, pertinenza del più vasto Palazzo dei Principi Aragona, edificato su un preesistente castello del XIII secolo

Jana Cardinale
Giornalista
  • 28 gennaio 2022

Un luogo per giovani, affinché possano essere protagonisti della città, facendosi promotori del confronto, di condivisione e di bellezza. Uno spazio riaperto nel cuore di Castelvetrano, quale inizio di un lungo cammino di incontri, “crocevia di visioni e orizzonti di parole e di sguardi”.

La Collegiata dei Santi Pietro e Paolo è un meraviglioso esempio di monumentalità pura, pertinenza del più vasto Palazzo dei Principi Aragona, edificato su un preesistente castello del XIII sec., dotato di torri, che ha subìto continue trasformazioni fino ad assumere l’aspetto di un palazzo barocco. Nel 1600 una delle torri del castello venne dismessa e sostituita proprio dalla chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Paolo; l’altra torre, invece, è ancora visibile, sebbene coperta parzialmente da una superfetazione novecentesca.

L’invito a ‘innamorarsi delle bellezze di Castelvetrano, a custodire questa città come una cosa preziosa’, è di Bia Cusumano, Consulente alle politiche scolastiche e giovanili del sindaco, Enzo Alfano, che racconta come grazie a un accordo tra l’Amministrazione Comunale e il presidente della Pro loco Selinunte Castelvetrano, Pier Vincenzo Filardo, la Collegiata sia stata riaperta ai primi di dicembre in occasione delle festività natalizie e data in gestione alla Pro loco per due anni, in seguito a un bando indetto dall’Amministrazione, quale sede di mostre collettive ed eventi culturali in genere. Un bene chiuso per diversi anni e ora restituito alla collettività per la pubblica fruizione.
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«Mi auguro che i giovani vadano a vedere, a visitare e a fermarsi dentro la Collegiata, per riappropriarsi degli spazi urbani che negli anni hanno purtroppo avuto una terribile decadenza e sono stati anche vandalizzati – dice Bia Cusumano -. Apriamo il nostro centro storico a tutti e ai nostri giovani in particolare, perché siano cittadini attivi e consapevoli, contro l’abulia e anche contro una burocrazia farraginosa e lenta che spesso non permette al pubblico di fruire del patrimonio locale. I giovani devono innamorarsi delle bellezze di Castelvetrano, e proteggerle, salvaguardarle».

All’interno della Collegiata fino a pochi giorni fa era ospitata la collettiva di pittura dal titolo “Crocevia di visioni”, degli artisti Lia Calamia, Daniela Lucentini, Michele Patti e Catherine Pascal. “Lia Calamia – aggiunge Bia Cusumano - è la defunta moglie del presidente della Pro loco, che rivive, così come lui desidera, attraverso i suoi quadri, riproposti nelle varie mostre periodicamente organizzate”.

Si tratta di una collettiva cui sono intervenuti anche, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro, gli alunni degli Istituti superiori della città – Liceo Scientifico e Liceo delle Scienze Umanistiche – conducendo i visitatori tra le opere dei quattro artisti, di provenienza geografica diversa, che ne erano protagonisti.

«Michele Patti è di Sciacca, Catherine Pascal di Santa Margherita – Montevago, e io e Lia Calamia di Castelvetrano - dice l’architetto Daniela Lucentini – che ribadisce come la Collegiata sia stata costruita al posto di una delle due torri del Castello risalente al 13esimo secolo, e che ha avuto nel tempo varie trasformazioni, fino a diventare il palazzo dei principi di Castelvetrano, che vi costruirono al suo interno la chiesa -. Sembra che il palazzo avesse una grande scalinata che dava sulla piazza – dice ancora Daniela Lucentini – ma non ne abbiamo reale memoria. Oggi il Palazzo Pignatelli fa parte del patrimonio indisponibile del Comune di Castelvetrano. Già castello, dunque, poi palazzo barocco, da cui nasce, al posto di una delle due torri, la Collegiata che, come la Cappella Palatina di Palermo, è un esempio di chiesa che sorge al piano superiore».

Per la sua ottimale fruizione è stata programmata la dotazione di un’apparecchiatura multimediale che rendesse possibile al pubblico la conoscenza dell’evoluzione storica e urbanistica della città di Castelvetrano; al momento non è, però, utilizzata. La Pro loco ne ha assunto la gestione, dopo un primo bando andato deserto e con avviso prorogato, culminato, infine, nell’assegnazione, per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dell’importante sito. La Collegiata, impreziosita da stucchi di scuola serpottiana, è famosa anche per quell’occhio di luce che inonda la navata centrale in corrispondenza dei raggi del sole.

Splendidi davvero al suo interno gli stucchi barocchi raffiguranti nuvole, raggi, festoni e i famosi puttini.
Sulle pareti laterali dell’unica navata si aprono quattro alcove dedicate a San Gaetano, all’Immacolata, a San Francesco da Paola e al Sacramento.

Due lapidi in latino ricordano la fondazione e consacrazione della Chiesa. La Collegiata si prepara ad ospitare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, quando le attività culturali saranno pienamente consentite, anche degli importanti incontri con autori contemporanei su cui l’Amministrazione sta lavorando, mentre durante le scorse festività è stata al centro del progetto di alternanza scuola-lavoro del polo liceale, i cui alunni hanno proprio vestito i panni dei ciceroni accompagnando nel periodo natalizio i visitatori della mostra, rendendo animato questo luogo magico con la loro costante presenza.

Così Castelvetrano, con il centro della città che si sviluppa in un sistema di tre piazze adiacenti, che comunicando tra loro fanno da sfondo ai più importanti monumenti cittadini, racconta i suoi tesori; coinvolta nel terremoto del ’68 che colpì la Valle del Belice, oggi conserva l’incantevole centro storico con eleganti palazzi nobiliari e chiese dalle ricche testimonianze artistiche, oltre alla presenza nel suo territorio del più grande Parco Archeologico d’Europa: Selinunte.
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