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È il più antico di Sicilia (e adesso si rifà il look): il nuovo Museo di Zoologia di Catania

Nel progetto del nuovo allestimento del Museo di Catania una disposizione "open" degli esemplari. Un video ci mostra le fasi di installazione del grande cranio di un capodoglio

Balarm
La redazione
  • 15 novembre 2020

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La chiusura obbligata a causa della pandemia, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, può essere l'occasione per ripensare allestimenti o realizzarne di nuovi, senza l'afflusso di visitatori.

È quanto accade, nei giorni dell'emergenza pandemia, al Museo di Zoologia del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania dove, nella sede che lo accolse nel 1922, un edificio in stile liberty appositamente edificato (via Androne 81), si sta procedendo al nuovo, e più attrattivo, riordino di vecchi e nuovi esemplari.

Il Museo è, tra quelli scientifici, il più antico dell'Isola e conta tantissimi reperti, frutto di acquisti e donazioni importanti che si sono susseguite dalla sua fondazione, risalente al 1853, grazie al professore Andrea Aradas.

Allo stupore nello scoprire esemplari unici si aggiunge, dunque, un tocco unico che paicerà di sicuro a grandi e piccoli.

La superficie a disposizione, che conta un salone di 230 metri quadrati al piano terra e un ballatoio di 80 metri quadrati al primo piano, accoglierà una disposizione "open" degli esemplari, più moderna per certi versi, frutto del progetto dagli architetti Sebastiano Pulvirenti e Barbara Carfì, che consentirà il più efficace sfruttamento della superficie aerea del salone.
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Sarà così che, quando si potrà tornare a frequentare i luoghi di arte e scienza, i visitatori vedranno tra gli altri, sospeso a cinque metri d'altezza, il cranio di un capodoglio (Physeter macrocephalus), uno degli animali più grandi al mondo, insieme a rapaci di grandi dimensioni.

Verrano riposizionati anche i grandi mammiferi europei ed extraeuropei che comprendono specie a richio estinzione, felini, marsupiali e anche un grande orso polare, esemplari acquisiti dal Museo negli anni '80.

Il nuovo progetto prevede, poi, che le collezioni di Invertebrati e Uccelli, precedentemente conservati in armadi d’epoca al primo piano, potranno essere visionate.

Di particolare pregio, contano la donazione del Circolo dei Cacciatori della provincia di Catania, risalente agli inizi del '900 per un totale di 160 uccelli; e la collezione del barone Michele Auteri, donata nel 1923 da Angelina Paternò Castello di Biscari, che conta un migliaio di uccelli prevalentemente esotici.

Non mancano anche collezioni di invertebrati marini e terrestri.

Nel video che vi proponiamo, in attesa di poterlo visitare di persona, si vede il Museo - che al momento è un cantiere - dove si lavora al posizionamento aereo del grande cranio del capidoglio cercando soluzioni che rendano ancor più eccezioanli i reperti.
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