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È in Sicilia sullo "scogghiu du malu cunsigghiu": la torre col nome di un principe

Adesso questo luogo è considerato una meraviglia e sicuramente porterà solo buoni auspici in un momento storico molto difficile. Vi raccontiamo la sua storia

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 25 marzo 2024

La Torre di Ligny

Il 1671 è stato uno degli anni più intensi a livello mondiale. Tra nascite eccellenti (spiccano il letterato Rivera e il sovrano Gian Gastone dè Medici), la morte del gesuita nonché astronomo italiano Giovanni Riccioli e avvenimenti di un certo spessore come la scoperta del primo dei 4 satelliti di Saturno ad opera di Giovanni Cassini, anche la Sicilia fu "toccata" da alcuni eventi importanti.

Tra questi, la costruzione della Torre Ligny, nella città di Trapani. Il principe di Ligny e capitano generale del Regno di Sicilia Claude Lamoral (spesso italianizzato in Claudio La Moraldo) decise di rafforzare la difesa costiera.

L’antica Depranum, con il suo territorio a forma di falce (narrasi leggenda sia nata sopra la stessa), venne arricchita di una struttura che nel tempo divenne uno dei simboli della città.

Il progetto di Carlos De Grunembergh si basava su una torre (realizzata con tufo proveniente dall’isola di Favignana) a forma quadrangolare (si restringe verso l’alto) a tronco di piramide, con quattro garitte in muratura e provvista anticamente di fanali che consentivano di comunicare con le altre torri della costa.
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In caso di attacchi corsari (da parte dei barbari o pirati turchi) era possibile intervenire tempestivamente. Una delle caratteristiche principali era la posizione - strategica - e localizzata su precisi punti come il Mar Tirreno e il Canale di Sicilia.

Nel 1806 fu reso praticabile il passaggio che collegava la torre alla terraferma. Invece, nel 1862 venne dotata di cannoni per la difesa terrestre. Successivamente fu utilizzata come stazione semaforica (sorveglianza marittima).

Gli ultimi lavori di restauro sono stati eseguiti nel 1979. Lontana dai riflettori, in uno scenario segnato dalla presenza del mare, Ligny conduce verso un ambiente "spiccio".

Si possono incontrare i pescatori che preparano e sistemano le reti per "imbarcarsi". Il profumo di salsedine è un compagno di un breve tratto che si conclude nel lungo viale prima dell’entrata.

Lo stesso (viale) riesce a difendersi dal "potere naturale" del mare che si confonde nella bellezza delle rocce formatosi migliaia di anni fa.

Lo sguardo è pervaso dai giochi della natura e quegli elementi (barca abbandonata - utensili vari) che caratterizzano gli ultimi istanti della passeggiata.

Dalle piccole terrazze è possibile accorgersi di una spiaggia incastonata tra le rocce. È giunto il momento di mettere piede all’interno o forse, continuare il giro completo attorno alla struttura.

Dal 1983 è stato istituito il Museo della Preistoria e il Museo del Mare grazie al professor Francesco Torre. Oggi prende il nome di "Civico Torre di Ligny". All’interno sono conservati una serie di reperti legati al territorio trapanese.

Si possono ammirare degli elmi, ancore e anfore di epoca punica e romana.

Destano curiosità i ritrovamenti (complesso figurativo eneolitico) scoperti nella Grotta dei Cavalli a San Vito lo Capo. Durante un convegno è stato esposto un rostro romano in bronzo.

È stato recuperato nel mare delle Egadi e testimonia dello scontro avvenuto tra la flotta cartaginese e quella romana nel 241 a.C. Salendo una scala interna si raggiunge il terrazzo.

Rappresenta uno dei momenti di libertà e confronto col paesaggio circostante.

Spicca il Monte Erice che sovrasta il capoluogo, la piccola Isola di Formica, il faro e… uno scoglio particolare. Quest’ultimo è visibile anche e durante la passeggiata "perimetrale" attorno alla torre stessa. Non è la solita conformazione rocciosa come le altre e il nome, seppur particolare, evoca vicende storiche importanti.

I trapanesi lo chiamano "scogghiu du malu cunsigghiu" perché nel 1282, in un periodo non semplice per la Sicilia, quattro rivoluzionari si diedero incontro in piena notte (allo scoglio). In gran segreto, con astuzia, decisero di incontrarsi provenendo da 4 differenti direzioni per non destare sospetto.

Fu l’inizio della rivolta - dei Vespri Siciliani contro la dominazione francese rappresentata ai tempi dagli Angioni.
Adesso è considerato una meraviglia e sicuramente… porterà solo buoni auspici in un momento storico molto difficile.
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