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È siciliano e fa la vita che tutti sognano: Silvano, che da 10 anni viaggia per il mondo

La storia di un 36enne partito da Balestrate per l'Australia e poi non ha più smesso, coltivando la passione per la scrittura e lavorando nella ristorazione

Sara Abello
Giornalista
  • 15 marzo 2024

Silvano Taormina

Ogni storia è a sé e ce lo diciamo sempre, unica nella sua semplicità, fatta di scelte, opportunità mancate alle volte, sliding doors e quant’altro...eppure quella di oggi è davvero una di quelle storie se non unica, certamente rara, fatta di percorsi "avventurosi" e per certi versi rischiosi se li guardo con gli occhi di chi è abituato a vivere entro schemi consueti.

A me ad esempio la storia di Silvano Taormina, balestratese di trentasei anni, un po' affascina e un po' spaventa, ma indubbiamente l'invidia è assai.

Più la sua sete di conoscere che il processo per farlo in sé. Un po' di pazienza e vi racconto. Silvano è cresciuto a Balestrate, un piccolo paese in provincia di Palermo che gode di un panoramico affaccio sul Golfo di Castellammare.

Dopo aver terminato le scuole superiori, si trasferisce a Reggio Emilia dove si laurea in economia e marketing. La passione per i viaggi è da sempre il suo tratto distintivo e la ragione principale risiede proprio nella curiosità che lo caratterizza, la bramosia di scoprire nuove terre, culture lontane dalla sua e la voglia di vivere esperienze difficilmente replicabili nel suo paese d’origine.
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Con tutto il rispetto per Balestrate, la Sicilia e l’Italia intera che sono luoghi incantevoli, indubbiamente vi sono anche tanti altri posti là fuori che meritano un po' delle nostre attenzioni, e questo lui lo ha sempre saputo.

Una cosa che Silvano "soffriva" quando viveva ancora in Sicilia era la non attitudine ad aprirsi verso nuove esperienze dei suoi compaesani.

In provincia, dove la gente vive un’esistenza semplice e ha una mentalità a volte abbastanza conservatrice, è inusuale questo tipo di ampiezza di vedute.

Finché viveva in Sicilia non viaggiava mai anche se, durante gli anni delle scuole superiori, d’estate andava in Inghilterra per fare volontariato nelle farm, in cambio di vitto e alloggio. Una buona prima occasione per toccare da vicino una realtà diversa oltre che imparare l’inglese.

Anche durante gli anni dell’università non ha viaggiato molto, un po' per mancanza di tempo e un po' per mancanza di fondi. Di tanto in tanto si concedeva qualche weekend in una capitale europea dove vivevano alcuni amici.

Sfruttando al meglio le offerte delle compagnie aeree riusciva a spostarsi con cifre ragionevoli e a ritagliarsi una piccola oasi con ventate di aria nuova. Il vero girovagare di Silvano è iniziato appena tre giorni dopo la laurea...scalpitava evidentemente!

Acquistò infatti un biglietto di sola andata per l’Australia, avendo ottenuto un visto working holiday di dodici mesi. Il suo obiettivo iniziale era quello di restare a lungo, magari per sempre, ma pian piano i viaggi gli sono serviti anche a conoscere meglio se stesso e a cambiare idea.

Pur non incontrando l’iniziale favore della sua famiglia, canonicamente improntata sull’idea di tenere i figli il più possibile vicino per poterli così proteggere, il viaggio è divenuto uno stile di vita che Silvano ha abbracciato progressivamente.

Arrivato all’altro capo del mondo ha iniziato a lavorare come cameriere, il modo più rapido per imparare l’inglese a contatto con la gente, e in più un mezzo essenziale per mantenersi.

Dopo circa sei mesi padroneggiava già la lingua ma non bastava per restare in Australia...là le leggi sono piuttosto severe e ciò che serviva era un contratto di lavoro con un’azienda locale.

Purtroppo, per una serie di circostanze sfortunate ma che hanno comunque dato l’attuale svolta alla vita di Silvano, non è riuscito ad ottenerlo e ha dovuto così lasciare il paese.

Sulla via di ritorno verso l’Italia, già che era di passaggio, ha viaggiato in Asia, visitando per la prima volta paesi come Singapore ed Emirati Arabi. Da lì capite perchè questo racconto scateni un po’ di sana invidia.

Nonostante gli studi in economia e marketing ha deciso di continuare a lavorare nella ristorazione, nutrendo da sempre la passione per il cibo e il vino, essendo poi abituato a quello italiano di buona qualità, al quale aveva persino dedicato la sua tesi di laurea.

Si tratta di una professione che facilmente si adatta alla sua "intermittenza" lavorativa, di nazione in nazione, riuscendo tra l’altro a procedere step dopo step anche in una carriera ascendente.

Successivamente, rientrato in Italia, a Milano, ha avuto l’opportunità di fare il training da restaurant manager presso una catena di steak-house, ma dal momento che la mente rimaneva proiettata verso l’ignoto, nel frattempo aveva già fatto richiesta di un visto per il Canada.

Una volta ottenuto e terminato il periodo di formazione è partito per Toronto. Lì un altro capitolo di esperienze formative al lavoro in uno dei migliori ristoranti italiani del Nord America, acquisendo competenze relative al fine dining. In più, cosa che non guasta e che è essenziale per permettere a Silvano di proseguire i suoi viaggi, è riuscito a mettere da parte un bel po’ di risparmi.

Anche in Canada aveva un visto che ovviamente ad un certo punto è scaduto...ma vi pare che si ritirava a casa?!

Lasciato il Canada ha dedicato un paio di mesi ai Caraibi e al Centro America. Scendendo scendendo insomma...ed è lì che Silvano individua la vera svolta, sempre che così si possa definire.

Più una consapevolezza forse, quella di non essere minimamente interessato ad una vita "regolare", per come la intendono i più.

Avete presente l’idillio casa/lavoro, possibilmente raggiungibili a piedi, a pochi passi dalla dimora familiare d’origine?! Quello cui aspiriamo noi tutti, me compresa.

Da lì inizia ad alternare periodi dedicati al lavoro ed altri ai viaggi. Cosa che prosegue ancora oggi a distanza di anni. Dopo il viaggio ai Caraibi si trasferisce in Nuova Zelanda, ad Auckland, sempre con un visto Working Holiday di un anno, al termine del quale compie il primo viaggio a medio-lungo termine: sei mesi in Asia riuscendo a visitare ben undici paesi.

Di sicuro non un un tour mordi e fuggi ma un vero e proprio itinerario alla scoperta di luoghi, tradizioni, folklore che dall’interno offrono una visione differente e autentica.

Uno dei messaggi di cui Silvano vuole farsi veicolo, data l’esperienza maturata, è che dovremmo abbandonare certi stereotipi sui viaggi: «Vorrei far capire che viaggiare non è necessariamente dispendioso come sembra, che non bisogna avere paura, che è importante mettersi alla prova, che è una buona occasione per conoscere meglio noi stessi, mettere a nudo i nostri punti di forza e di debolezza.

In poche parole che è qualcosa alla portata di tutti, basta solo armarsi di curiosità e buona volontà. In un paese come l’Italia, dove la mentalità è molto conservatrice, è una bella sfida».

Al rientro in Europa, ancora una volta non è tornato in Italia ma ha scelto l’Inghilterra, "stabilendosi" a Birmingham, con l’obiettivo di restare solo pochi mesi.

Un lavoro in un ristorante stellato e la possibilità di effettuare molti viaggi brevi, trovandosi nel Regno Unito che, oltre ad essere il regno dei Windsor è anche quello degli holiday long weekend quasi mensili, era tutto più alla sua portata.

La massiccia presenza di aeroporti che connettono con tutto il resto del mondo, con quell’aria che forse per Silvano è più casa di Balestrate, lo convincono a restare quasi due anni.

Da lì in poi è tornato in Australia e Asia, poi tre mesi per attraversare i Balcani via terra da Bratislava ad Atene, e poco dopo sei mesi in Centro America, da San Francisco all’Ecuador dove ha anche imparato lo spagnolo.

La conoscenza delle lingue del resto è il passaporto migliore per il suo girovagare e gli dà la marcia in più per stare tranquillo di ambientarsi in fretta e trovare lavoro di volta in volta nel corso di questo suo peregrinare.

Il rientro dall’America purtroppo poi è coinciso con un brutto periodo un po’ per tutto il mondo...il Covid e dei problemi di salute seri, fortunatamente risolti nel frattempo, hanno reso quella fase abbastanza complicata, costringendolo a ritornare in Sicilia dove, per quasi due anni, ha vissuto in quasi totale isolamento in una casa di campagna.

Al termine della pandemia però, ancora una volta zaino in spalla, questo instancabile ragazzo dai colori non propriamente siciliani, assetato di vedere e sapere, decide di andare a Malta.

Date le circostanze ancora incerte riguardo la pandemia e la sua salute in via di ripresa, opta per una meta abbastanza vicina e rassicurante...ma quanto poteva durare?

Dal febbraio 2023 Silvano è nuovamente in Asia. Ad aver girato il mondo come ha fatto lui sembra quasi che non sia poi così immenso... .

Se una consapevolezza si è definita in lui lungo questo tempo è di sicuro quella che nei prossimi anni desidera proseguire proprio questo tipo di vita: un anno e mezzo o due di lavoro, ogni volta provando a trasferirsi in un nuovo paese, e poi in viaggio per mesi, esplorando in lungo e in largo luoghi sempre nuovi che gli diano stimoli e tengano accesa la sua scintilla.

Tanti sono ancora i paesi e le aree del mondo che desidera esplorare. Al momento ha viaggiato in circa novanta paesi...se penso ai miei chiudo il pc e corro a preparare la valigia!

Alla passione dei viaggi Silvano ha anche affiancato quella della scrittura, e proprio durante lo stop forzato per il Covid, giusto per non star mai fermo, ha seguito un corso online di scrittura di viaggio, avendo già un trascorso nell’universo dei siti dedicati al motorsport.

Il passo successivo è stato quindi dare vita ad un travel blog... anche perché ne ha di cose da raccontare meta dopo meta. Del resto come dice lui stesso: «Viaggiare vuol dire anche condividere le proprie esperienze e, talvolta, anche i propri stati d’animo.

Al giorno d’oggi i mezzi per farlo su larga scala non mancano, anche se preferisco sempre una chiacchierata di persona. Social media, blog e quant’altro, se utilizzati diligentemente, sono un ottimo mezzo di condivisione».

La curiosità di tutti sarà quella di capire su quali parametri calibri la sua scelta del prossimo viaggio...non immaginatelo bendato che punta il dito su un punto random del mappamondo, anzi.

Silvano si dedica a profonde riflessioni che precedono la scelta, tentando di capire cosa il nuovo luogo possa offrirgli.

Non gli si può di certo chiedere dove viva, pochi più di lui sono cittadini del mondo e, come dice: «so già che presto mi trasferirò in una nuova nazione, anche se magari in questo momento non ho ancora deciso quale».

Quando si decide di abbracciare questo stile di vita, la flessibilità è una delle caratteristiche fondamentali. Difficilmente pianifica oltre le tre/quattro settimane di anticipo la meta successiva, con la possibilità che il programma muti.

Al momento, è altamente probabile torni a Malta, dove ha vissuto negli ultimi due anni prima di questo viaggio più recente, ma Silvano ha sempre un piano B e forse pure uno C, chè non si sa mai.

Il suo legame con la Sicilia è un po’ complicato...e questo lo avevamo immaginato dato il girovagare in lungo e in largo. Pur ritenendola una terra bellissima, non la sente appartenere a sé.

Con il passare degli anni il distacco culturale e di mentalità si è fatto sempre più marcato e ormai riesce a godere dell’isola solo nei brevi periodi di vacanza, proprio perché consapevole che è solo transitorio.

Una scelta, quella di Silvano, che inevitabilmente lo tiene lontano dagli affetti più cari e al contempo gli impedisce di instaurare nuovi legami che non avrebbero il tempo di saldarsi.

Alcuni dei suoi migliori amici risiedono ancora a Balestrate, tanti altri a Reggio Emilia dove ha trascorso gli anni più belli, e poi ha una moltitudine di "buoni amici", prevalentemente colleghi con i quali ha condiviso le sue esperienze lavorative, nelle varie città che lo hanno accolto.

In fondo pare non senta neanche il bisogno di creare nuovi legami umani duraturi e tende a non soffermarsi mai troppo sul pensare a come potrebbe essere il suo futuro.

Ama viaggiare e ama il suo lavoro, cosa che non sono in tanti ad affermare...e non vuole rinunciare a nessuno dei due. Perché dovrebbe?!

In qualche modo che non sarà certo stato facile o immediato è riuscito a trovare un equilibrio tra le due cose, nel segno della "sperimentazione" di tipologie di viaggio differenti e, al contempo, crescendo professionalmente oltre che umanamente.

Del resto non si può viaggiare sempre o lavorare costantemente. È consapevole che col passare degli anni le cose possano cambiare, ma è aperto al cambiamento, come è nella sua natura.

La sua passione per la scrittura lo tiene inoltre impegnato in concorsi letterari che, già da qualche tempo, gli stanno facendo frullare in testa l’idea di scrivere un paio di libri, uno dei quali è già abbastanza chiaro e strutturato nella sua mente.

Bisogna "solo" che lo metta nero su bianco. Ovviamente si incentrerà sul tema del viggio, sulla visione di Silvano che lo intende come un’esperienza di vita che tutti dovrebbero fare con costanza.

Una vera e propria forma di investimento su noi stessi, sul nostro benessere, proprio come si fa con il percorso di studi, uno sport o un centro benessere.

Quello che ci ha offerto Silvano e un vero e proprio diario di bordo che ha fatto sognare me mentre leggevo, e spero possa aprire anche a voi mondi lontani e per tanti di noi inesplorati, fino ad oggi almeno... chissà che la sua storia non incrementi il numero di biglietti aerei venduti nei prossimi mesi!
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