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Era "degli Azzurri" ed è nato per i più poveri: il palazzo sopravvissuto al sisma di Messina

Quella degli Azzurri era una delle quattro potenti "confraternite colorate" di Messina. La vera bellezza di questo Palazzo è il suo significato nella nostra storia

Daniele Ferrara
Esperto di storia antica
  • 28 gennaio 2024

Palazzo Monte di Pietà (Messina)

Il Palazzo del Monte di Pietà è una delle poche strutture che la ricostruzione di Messina, dopo il gravissimo sisma del 1908, ha scelto di non rimuovere, anche se senza effettivamente ricostruirla dopo il crollo.

È perciò un importantissimo lascito della vera Messina, quella potente e ricca dinanzi all’intero Mediterraneo, morta più volte ma tutte le volte risorta.

Ovviamente la definizione "monte di pietà" fa pensare proprio a quell’istituzione medievale di fondazione religiosa che concedeva piccoli prestiti alle persone più povere con condizioni più favorevoli delle normali banche.

Oggi di questo importante edificio rimane il solo piano terra, con un ampio atrio e due saloni interni, evidente è il primo piano rimasto troncato. Del complesso fa parte anche un ampio cortile con una monumentale scalinata che conduce… al nulla. Come al nulla? Facciamo qualche passo indietro.

Questo era il Monte di Pietà degli Azzurri. L'Arciconfraternita di San Basilio degli Azzurri, così chiamati perché in cerimonia indossavano saji e cappucci completamente azzurri, era una delle quattro potenti e rinomate “confraternite colorate” di Messina.
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Essa fu fondata ufficialmente (ma già sussisteva come "Compagnia dei Disciplinanti") nel 1541, sotto l’egida dell’illustre e antica Casa Porcio (discendenti di Porcio Catone).

Degli Azzurri facevano parte solamente i nobili, cavalieri e religiosi di rinomata probità, annoverando persino alcuni Viceré di Sicilia, e avevano come missione il conforto dei condannati a morte prima dell'esecuzione della loro terribile sentenza.

La loro sede era, ai piedi della Rocca Guelfonia, la vecchia Chiesa di San Basilio appunto, che ben presto fu sostituita con la nuova Chiesa di Santa Maria della Pietà iniziata da Natale Masuccio nel 1616; ed ecco dove conduceva l’imponente scalinata che ancor oggi vediamo nel maestoso cortile (costruita nel 1741).

Assieme al nuovo tempio fu costruito anche il Palazzo del Monte di Pietà, direttamente comunicante con esso attraverso il cortile, quasi un propileo come quelli che nell’antichità precedevano le facciate dei templi.

Gli Azzurri vollero istituire il Monte di Pietà nel 1581 per aiutare le persone più disagiate con prestiti agevolati, un’attività di cui c’era gran bisogno in una città d’affari com’era Messina, ove la fortuna poteva trasformarsi in un attimo in rovina se non ben maneggiata.

Oggi gli Azzurri si sono fusi con l'Arciconfraternita della Pace dei Bianchi divenendo le "Nobili Arciconfraternite Riunite sotto il titolo di San Basilio degli Azzurri e della Pace dei Bianchi".

Senza tirare in argomento il valore architettonico della struttura, e senza piangere l'assenza della scomparsa chiesa, la vera bellezza di questo Palazzo è il suo significato nella nostra storia, ovvero la volontà di quei nobiluomini messinesi che, senza asserragliarsi nella loro posizione agiata, dopo aver già intrapresa la toccante vocazione di dare l’ultimo conforto ai condannati, decisero di dare aiuto alle persone in gravi difficoltà economiche affinché non cadessero in peggiori condizioni.

Oggi il Palazzo del Monte di Pietà, entrato in questo mese di gennaio nella gestione della Città Metropolitana di Messina, è luogo suggestivo di spettacoli, conferenze e tanti altri eventi della nostra acciaccata ma pur viva e mai abbattuta Nobilissima Città di Messina.
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