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Festa a sorpresa per Don Cosimo: a Palermo per lui anche Francesco De Gregori

Vera istituzione del quartiere Albergheria, Don Cosimo Scordato si è dimostrato un avanguardista in molte occasioni, dalla lotta alla mafia alle coppie omosessuali

  • 1 ottobre 2018

La festa per i settant'anni di Don Cosimo Scordato con Francesco De Gregori

Don Cosimo Scordato è rettore della chiesa di San Saverio e San Giovanni Decollato dal 1985, all'Albergheria è un'istituzione (e non solo) e la comunità di fedeli si estende e si allarga ben oltre i confini del quartiere di appartenenza.

Ha festeggiato i suoi settant'anni e per l'occasione è stata organizzata una festa a sorpresa proprio nella chiesa di San Giovanni Decollato, con più di duecento persone.

Tra questi anche un ospite molto famoso e suo amico da diversi anni: il cantautore Francesco De Gregori. Insieme ai due c'era anche Monsignor Galatino, presidente della CEI fino alla settimana scorsa.

Tutti e tre hanno intavolato una discussione: una sorta di lectio magistalis sui testi di alcune canzoni di cantautori italiani che parlano di Dio, un tema molto caro a Padre Scordato che ha scritto anche delle dispense su questo argomento.

Alla fine dell'incontro, partecipato e molto sentito, c'è stato un brindisi e i fedeli gli hanno regalo un'armonica.
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Don Cosimo Scordato è da sempre un simbolo per Palermo, tantissime sono state le battaglie che si è intestato e che ha portato avanti.

Ha fondato nel 1988 il Centro Sociale San Saverio attivo ancora oggi come oratorio che da un posto ai ragazzi del quartiere per giocare e per studiare il pomeriggio.

Ha ospitato l'attore Franco Scaldati e la sua compagnia per diversi anni quando l'attore non aveva un posto in cui potere provare. Si è battuto contro il fenomeno della pedofilia all'Albergheria che vent'anni fa colpì il quartiere.

Aprì le porte della sua chiesa alle ragazze del Telefono Azzurro di Palermo quando scioperarono per la chiusura della sede nel capoluogo isolano, "l'occupazione" durò circa un mese e si concluse con un nulla di fatto, perché la sede chiuse ugualmente ma lui fu sempre, durante tutto il periodo, al fianco delle ragazze.

Due anni fa ha benedetto e presentato la prima coppia lesbica che si è iscritta al registro delle unioni civili a Palermo alla sua comunità.

È molto vicino all'associazione Libera e a Don Ciotti. Quando si è insediato l'ultimo governo regionale e Gianfranco Micciché annunciò che come primo atto d'indirizzo non si sarebbero toccati gli stipendi lui si indignò e scrisse una lettera pubblica che lo portò come ospite negli studi di Rai uno.

Un esempio che ha conquistato molti, da tutta Palermo vengono a seguire la sua messa e la sua omelia domenicale, mai scontata, mai banale, che arricchisce dando speranza a molti, insospettabili, fedeli.
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