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Fu il primo "cinema all'aperto" di Acireale: Villa Belvedere e il mito di Aci e Galatea

Dal terrazzo di Villa Belvedere che si affaccia sul mar Ionio, si gode di un panorama unico che spazia da Taormina ad Augusta fin sulla costa della Calabria

  • 11 luglio 2021

La vista da Villa Belvedere ad Acireale

Le Ville Comunali all’interno delle città sono spazi fondamentali per la socialità, per gli angoli di verde e per i giochi dei bimbi. Normalmente sono costituite da vialetti fiancheggiati da alberi e aiuole e possono ospitare fontane e piccole arene.

Ma la Villa Comunale di Acireale, in provincia di Catania, è molto di più.

È comunemente chiamata Villa Belvedere per lo splendido panorama che offre ai suoi visitatori. Si trova alla fine del corso Umberto, via principale acese che collega la villa al Duomo di Acireale, e la sua terrazza offre un meraviglioso affaccio sul mar Ionio, che subito risalta alla vista del visitatore che varca l’ingresso.

Da qui si possono ammirare la sottostante riserva naturale orientata La Timpa, che è un’area protetta che si estende per 265 ettari e si sviluppa a strapiombo sul mare, e il borgo di Santa Maria la Scala.

Dietro si innalza maestoso l’Etna e in lontananza si possono persino vedere Taormina e la Calabria. Edificata nel 1848, è stata intitolata a Vittorio Emanuele III ed è il più grande giardino pubblico di Acireale, ricco di viali e aiuole.
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Nel 1870 si decide di ampliarlo, acquistando dei terreni confinanti, e di trasformarlo in giardino all’inglese. I lavori di ampliamento e trasformazione saranno ultimati nel 1878.

L'area è complessivamente estesa 22.000 mq e si trova a 162 m sul livello del mare. La villa è delimitata da artistiche ringhiere in ferro battuto e ospita busti di illustri acesi, vissuti nell’Ottocento e Novecento.

Inoltre, si possono ammirare l’antica fontana in marmo proveniente dalla chiesa di San Rocco e l’ingrottamento lavico che forma una vasca naturale con pesci rossi. Ma l’opera più rilevante è senza alcun dubbio la vasca con il gruppo marmoreo di Aci e Galatea, tratto da un gesso che si trova presso la Pinacoteca Zelantea (biblioteca e pinacoteca comunale della città fondata nel 1671).

A questo proposito, vi siete mai domandati perché tanti paesini in provincia di Catania iniziano tutti con lo stesso nome, Aci?

Galeotta fu per l’appunto la bellissima storia d’amore tra un pastorello di nome Aci e una ninfa di nome Galatea: la leggenda, che Ovidio descrive nel XIII libro delle Metamorfosi, narra di Polifemo, ciclope che abitava nel vulcano, perdutamente innamorato della giovane Galatea. La bellissima ninfa era una delle cinquanta ninfe del mare, le Nereidi.

Aci era un bellissimo pastorello, figlio di Fauno, che pascolava le sue pecore vicino al mare, quando un giorno vide Galatea e se ne innamorò perdutamente e l’amore fu ricambiato dalla ninfa.

Aci e Galatea erano innamoratissimi e si rivelavano dunque inutili le avance di Polifemo verso la ninfa. Una sera, al chiarore della luna, il ciclope vide i due innamorati in riva al mare baciarsi. Accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Non appena Galatea si tuffò in mare, Polifemo prese un grosso masso di lava e lo scagliò contro il povero pastorello schiacciandolo.

Appena Galatea seppe della terribile notizia, accorse subito e pianse tutte le sue lacrime sopra il corpo martoriato di Aci.

Giove e gli dèi ebbero pietà e trasformarono il sangue del pastorello in un piccolo fiume che nasce dall’Etna e sfocia nel tratto di spiaggia proprio dove i due amanti erano soliti incontrarsi. Il piccolo fiume venne chiamato dagli antichi greci “Akis” e così il fiume ha dato il prefisso ACI alle nove cittadine del catanese.

Ad arricchire la splendida Villa di Acireale c'è anche quel che rimane dello storico Cafè Chantant Eden (poi teatro), in stile moresco, dove si eseguivano concerti e operette.

Qui, nel 1905, Acireale vide proiettata la prima pellicola cinematografica e attualmente, durante il periodo estivo, viene allestito il cinema all’aperto.

La Villa e il giardino si presentano oggi come un’interessante unione tra lo stile all’italiana del viale centrale e aiuole laterali e quello paesaggistico all’inglese, con la realizzazione di vialetti ricchi di suggestioni romantiche.

Numerosissime le essenze botaniche che sono in essa presenti, da quelle autoctone a quelle provenienti dal Medio-Oriente, dal Mediterraneo e dall'emisfero meridionale.

Oggi purtroppo queste essenze sono ridotte. La visita della Villa Belvedere si presenta interessante sotto vari aspetti, da quello paesaggistico e naturalistico a quello storico ed artistico, ma anche letterario.

Numerosi sono, infatti, gli scrittori ed i poeti, includendo fra questi i viaggiatori stranieri che hanno visitato Acireale durante il celebre grand tour, che ne hanno cantato la bellezza del panorama che da essa si gode e che abbraccia da un lato il mare e dall’altro il vulcano.
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