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I maestri siciliani della pizza a Sanremo: c'è la "Chiara Ferragni", le altre sono un segreto

Abbiamo sentito due dei ben 9 pizzaioli siciliani all'Ariston. Gli ingredienti di cui disporranno però saranno noti solo pochi giorni prima dell’inizio del Festival

Sara Abello
Giornalista
  • 25 gennaio 2023

Da sinistra i pizzaioli Salvo Nonnato e Giovanni Orlando

Tanta, ma proprio tanta Sicilia sulle tavole del prossimo Festival di Sanremo, edizione numero 73. Diverse conferme delle precedenti annate, tra queste la direzione tutta siculo-napoletana dell’Area food, nuovamente affidata al favarese Carmelo Pistritto e al napoletano, ma messinese di adozione, Enzo Piedimonte.

Al loro fianco tante saranno le new entry che porteranno un mix di tradizioni (familiari) con svariate tipicità siciliane e l’innovazione di leggerissimi impasti e materie prime.

A Sanremo nel 2023 la pizza è sempre più giovane e siciliana. Una delle riconferme di questa edizione è Giovanni Orlando, trentunenne di Misilmeri che ha la pizza nel sangue. Il suo primo maestro è stato il padre Matteo e nella pizzeria di famiglia si è formato prima di “ampliare gli orizzonti” e affinare la sua arte bianca grazie alla scuola del maestro pizzaiolo Giuseppe D’Angelo.

Oggi ha spiccato il volo e lavora presso una nota pizzeria di Palermo, dove ha portato tutta la sua storia familiare. Giovanni ha descritto con emozione la sua passata esperienza, del resto far gustare le proprie creazioni a personaggi arcinoti che fino ad un attimo prima avevi solo visto in tv o sentito in radio, deve esser più che soddisfacente.
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Di questa conferma ci racconta proprio che «è un’attestazione del proprio lavoro che porta finalmente i suoi frutti. Vuol dire che lo scorso anno ho lavorato bene e lasciato più di qualcosa».

Un’altra conferma è Salvo Nonnato, 36 anni, figlio di uno chef, cresciuto sul piano di lavoro di una cucina - come ci ha raccontato. Salvo si può definire un “palermitano girovago”, quando aveva appena 20 anni, zaino in spalla e curriculum alla mano, si è trasferito a Londra in cerca di fortuna, per poi spostarsi in Australia, tornare a Londra, fare un salto a Miami e rientrare a Palermo nel 2018 per fondare una pizzeria tutta sua.

Della precedente esperienza in casa Sanremo, Salvo ricorda con gioia di aver vissuto una vera festa italiana, e di aver capito così l’origine dello slogan che ci accompagna da tutta la vita «perchè Sanremo è Sanremo».

Nonostante vi fossero ancora restrizioni dovute al covid questa esperienza ha rappresentato un vero palcoscenico per i pizzaioli che ne hanno fatto parte, preparando le loro prelibatezze a partire dalle 11.30 del mattino e fino a tarda notte, perchè anche l’ultimo dei cantanti ad esibirsi potesse gustare una buona pizza iniseme al suo staff.

Benedetto lavoro con turnazione! Il menù di Casa Sanremo - ci hanno raccontato Giovanni e Salvo - è stabilito dai responsabili Piedimonte e Pistritto, e gravita intorno a dei veri e propri tributi offerti a vecchie e nuove glorie che hanno fatto la storia di Sanremo.

Se l’anno scorso è stata preparata la Pizza Baudo, quest’anno sarà la volta della Chiara Ferragni che, come già anticipato, sarà a base di crema di cacio e pepe e bufala affumicata - pare che l’influencer sia un’appassionata di formaggi - porchetta, mandorle e patate viola: un mix invitante.

Se il menù delle cene sanremesi a base di pizza per i cantanti, il loro entourage e tutto lo staff dell’Ariston, come vi dicevo viene scelto dalla direzione dell’Area food, d’altra parte i pizzaioli avranno la possibilità di portare, all’interno di showcooking che si susseguiranno nel corso della kermesse, tutte le loro tipicità che già attirano tanti clienti nelle loro pizzerie.

Giovanni Orlando però ci tiene a dire che su questo deve tenere la bocca chiusa perchè si sa, la suspance è d’obbligo e l’attesa accresce il piacere.

Salvo Nonnato spera di far gustare una versione dello sfincione palermitano adattata alla pizza. Gli ingredienti di cui disporranno però saranno noti solo pochi giorni prima dell’inizio del Festival.

Peccato non se ne possa usufruire...ma niente paura, potrete sempre gustarle a Palermo una volta finito il Festival e tornati alla routine.

Come ci ha anticipato Nonnato infatti, la sua idea è proprio quella di creare qualcosa di nuovo per Sanremo e di proporla poi, una volta conclusa la kermesse canora, nel suo locale, così da attirare vecchi e nuovi clienti che si innamoreranno della novità.

Da anni ormai l’arte bianca italiana - così è stata soprannominata la preparazione della pizza ai più alti livelli - senza più la classica suddivisione tra la napoletana, che regna ancora sovrana su quella delle altre regioni, domina non più con l’idea di un tempo di “cena veloce” ma come vero e proprio piatto gourmet, sia per la scelta degli ingredienti che per la sua preparazione.

Non ci stupisce quindi l’idea di far della pizza la protagonista dei pasti di Sanremo, dove ognuno dei pizzaioli selezionati porterà il proprio contributo, sebbene l’impasto sarà quello napoletano o, come lo ha definito Orlando, "contemporaneo", perchè frutto di un mix di tradizione nella scelta degli ingredienti e di innovazione nelle tecniche di lavorazione. Quindi sottile, morbida e con il cornicione alto e alveolato, prodotta al termine di una lunga maturazione dell’impasto, con tantissimi ingredienti siciliani.

Oltre a Orlando e Nonnato infatti, sono stati selezionati tanti altri pizzaioli della nostra isola, alcuni ritorni e tante novità. Ecco chi sono: Salvatore Marcoletti (riposto provincia Catania), Giuseppe Barreca (Siracusa), Francesco Tasca (Gela), Francesco Salamone (Agrigentino ma trapiantato in Germania), Claudio Catania (Acireale), Andrea Condorelli (Catania), Saverio Conti (Catania), Marco Papa (Catania), Marco Nicolosi Castel di Tusa, David Gitto (Milazzo), Giovanni Famà, Antonio Paratore.

Una quarantina in totale i pizzaioli scelti, ognuno con la sua storia ma di sicuro tutti accomunati dalla passione per la pizza e dalla voglia di ricercare sempre materie prime che possano fare la differenza.

Orlando e Nonnato ci tengono a ringraziare gli organizzatori, perchè di sicuro quella di casa Sanremo è una preziosa vetrina per il loro lavoro, che riceve così un’importante attestazione di merito, oltre che rappresentare una gratificazione anche per la nostra isola, dove l’arte della pizza viene sempre più esaltata, affinata nella tecnica, celebrata e premiata.

Del resto la pizza è buona pure “sbattuta al muro”, a colazione o a cena, appena sfornata o uscita dal frigorifero...e non sto dicendo nulla di nuovo.

Non ci resta che augurare in bocca al lupo a tutti i pizzaioli nostri conterranei e non solo. Manca ormai pochissimo perchè partano alla conquista dell’Ariston, senza musica ma con tanta farina e bontà da metter in tavola.
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