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Il Bosco della Contessa nell'antico borgo in Sicilia: un panorama unico (anche) d'inverno

Siamo nel Comune più alto degli Iblei. Tra le tante cose da visitare qui anche in inverno ci sono i quattro boschi che lo circondano. Vi portiamo a conoscerne uno

Federica Puglisi
Giornalista
  • 10 dicembre 2022

La chiesa di Sant'Antonio a Buccheri (Siracusa)

In pieno inverno qui le temperature arrivano a raggiungere gli zero gradi. In primavera la grande vallata mostra tutto il suo splendore ed è luogo ideale per trascorrere le proprie giornate immersi nella natura.

Siamo a Buccheri, il comune più alto della provincia di Siracusa. Ha tante caratteristiche questo borgo. Ma una delle più particolari riguarda soprattutto la natura. Infatti attorno al comune di Buccheri si trovano ben quattro boschi che dall’Ottocento ad oggi hanno raggiunto una superficie boschiva dai 300 ai 1700 ettari. Si può dire, quindi, che trai comuni della provincia, Buccheri, ha il maggior numero di boschi.

Più di mille ettari, poi, sono di proprietà del Demanio Regionale, 700 invece sono di proprietà comunale e privata. E in questi anni sono tantissime le famiglie che scelgono questi luoghi per gustare aria fresca, pulita e soprattutto godere della flora e della fauna del territorio.

E sono ben quattro i boschi che circondano la zona, più o meno collegati tutti tra loro: Bosco della Contessa, Bosco di Santa Maria, Bosco Pisano e Bosco Frassino.
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E proprio il primo ha un’origine davvero curiosa. Infatti il bosco della contessa è così chiamato perché in esso si trovava l’antico feudo della Gulfara, che apparteneva alla Contessa di Buscemi Giulia Ventimiglia-Requisenz.

Questo territorio si estende alle falde del Monte Contessa. La ricchezza di questo bosco così come degli altri è tutta racchiusa nel panorama mozzafiato che lo caratterizza, ma anche nei muri a secco che delimitano buona parte della sua superficie.

E quando nel cuore dell’inverno le temperature si abbassano considerevolmente e la neve imbianca il borgo ibleo, questi boschi diventano dei luoghi incantati ricchi di fascino e di mistero. Ricca, poi, la vegetazione, dal leccio, al cerro, alla sughera, castagno e altre tipicità della macchia mediterranea.

Negli anni sono stati molti gli interventi avviati dal Demanio per la conservazione di questa vegetazione, che rischiava l’abbandono. L’obiettivo, dunque, è quello della tutela e soprattutto di ripristinare le specie originarie e far in modo che si possa recuperare ciò che negli anni è andato perduto.

Meta privilegiata, dunque, per il turismo naturalistico, quest’area boschiva viene scelta da numerose famiglie per trascorrere le domeniche in serenità e nel silenzio. Le aree attrezzate sono molte, ci sono tavoli e panche in legno.

E poi come non andare a vedere le caratteristiche neviere, le strutture in pietra create dall’uomo per conservare la neve durante l’inverno. Esse erano alla base dell’economia del territorio.Nelle neviere, infatti, veniva conservata la neve che spesso veniva poi utilizzata per realizzare le gustose granite.

Per chi volesse, dunque, trascorrere una giornata diversa tra natura, storia e curiosità, basta attrezzarsi di scarpe comode, da trekking, preferibilmente abbigliamento da escursione e tutto ciò che serve per una giornata tra relax e movimento.
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