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Il bosco di sughero a due passi da Trapani: ha un nome arabo e panorami mozzafiato

Tanti percorsi danno la possibilità di raggiungere alcuni luoghi panoramici. Ci sono aree attrezzate anche per le famiglie, per ammirare la natura incontaminata

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 12 dicembre 2022

Il Bosco di Angimbé (foto di Salvatore Di Chiara)

Tra le bellezze presenti nella nostra regione, ci sono quelle che appartengono e rientrano nell’interesse comunitario o siti di importanza comunitaria (SIC). Attualmente in Italia sono stati inseriti ben 2302 luoghi.

Tra questi, la provincia di Trapani regala ambienti ed habitat naturali davvero fantastici come il bosco Angimbè. A circa 4 km più a nord del piccolo comune di Calatafimi-Segesta, è presente questo luogo che desta tanta curiosità. Percorso un chilometro e mezzo di sterrato e giunti in prossimità del Centro Didattico Naturalistico, è consigliabile continuare a piedi e gustarsi un primo panorama che lascia basiti i visitatori.

Entrare al suo interno assume un significato di notevole importanza e, inizia un’escursione di conoscenza, rispetto e appartenenza con l’ambiente circostante. Sono gli ingredienti o meglio ancora, i valori espressi dall’Associazione Angimbè fondata nel lontano 2013.

I temi evidenziati e portati avanti si fondano sulla valorizzazione del territorio, la conoscenza della natura e l’educazione ambientale. Una condivisione con chi, per la prima volta o meno, vuole iniziare un percorso di approfondimento e studio della flora e fauna presenti nel territorio.
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Il bosco Angimbè è esteso per circa 200 ettari. Il nome della zona è di chiara origine araba seppur non ci siano notizie di probabili rinvenimenti o insediamenti nelle vicinanze. L’unica correlazione possibile (ipotesi) è con il castello di Calathamet, sulle colline che dominano le Terme Segestane.

Una delle prerogative da non sottovalutare è la presenza di diversi percorsi che danno la possibilità di raggiungere alcuni obiettivi panoramici.

Tra questi, dopo svariati chilometri e allargando il raggio di azione uscendo leggermente dalla zona boschiva del Monte Inici (mt. 1064). Rappresenta la seconda cima più alta della provincia di Trapani.

Un quadro che si estende sino al golfo di Castellammare. L’altra asperità che per alcuni tratti è protagonista della cornice ambientale è il Monte Bonifato (825 mt.). I saliscendi vengono spazzati dagli scenari incantevoli del luogo fino al raggiungimento della torretta della Guardia Forestale posta a circa 400 metri di altezza.

Un panorama a 360° dell’entroterra trapanese e da lassù, è possibile cogliere un aspetto fondamentale: la presenza dei sugheri. Tutto o quasi, è da ricercarsi in questo tipo di quercia oltre a una presenza di Leccio, Roverella, Carrubo, Olivastro, Lentisco, Corbezzolo, Frassino e Pioppo per un totale di circa 700 specie botaniche.

Il bosco contribuisce al mantenimento della biodiversità e favorisce l’avifauna. Molti uccelli migratori (Airone cenerino, Folaga, Sparviere, Poiana, Gheppio ecc.ecc.) scelgono il suddetto luogo per la nidificazione durante i lunghi viaggi compiuti.

La comunità faunistica è composta anche da numerose specie di mammiferi e anfibi. Difatti, Angimbè è diventato uno dei luoghi prediletti per gli appassionati di Birdwatching.

Il bosco dà la possibilità anche alle famiglie di godersi una meritata giornata di riposo e il centro è dotato di un’area attrezzata, due bagni di cui uno per disabili, barbecue, tavoli a panchine e un ampio box per cavalli.

Una delle caratteristiche principali dei polmoni verdi è quella di provare a visitarli con i tempi dovuti e addentrarsi nei suoi angoli inesplorati. Passaggi che scandiscono emozioni dove l’uomo è un semplice spettatore della natura, quella incontaminata e lontana parente dell’aria inquinata respirata nelle città.
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