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Il mito assoluto della Targa Florio: come andò veramente quella prima volta

Il 6 maggio del 1906 era una domenica: la Prima edizione della Targa Florio iniziò alle 5.30 quando arrivano in treno da Palermo le più note famiglie palermitane

  • 19 novembre 2019

Enzo Ferrari e Vincenzo Florio

La prima edizione della Targa Florio, quella che potrebbe essere considerata la prima gara automobilistica della storia, si svolse il 6 maggio del 1906, al suono di due bande musicali poste sulle tribune appositamente costruite nei pressi del rettilineo di Buonfornello al confine tra i Comuni di Campofelice di Roccella e Termini Imerese.

Quella prima edizione iniziò alle sei in punto del mattino, con dieci automobili ai nastri di partenza che dovevano ripetere per tre volte il circuito madonita. "L’entusiasmo spinge migliaia di persone ad andare a Termini Imerese con automobili, carrozze, perfino carretti siciliani e soprattutto sui treni speciali che partono uno dopo l’altro, dalla stazione. Alle 5.30 con mezzora di ritardo, arriva il treno da Palermo, riversando sul prato migliaia di persone, fra cui le più note famiglie palermitane".

Donna Franca Florio, moglie di Ignazio, si avvia alle tribune di Buonfornello, in territorio di Campofelice, dov’e fissato il via. Un ampio velo le copre il cappello e le spalle; l’ombrellino contro il sole, i guanti.
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Le altre dame gareggiano in bellezza con incantevoli toilettes. Gli uomini portano la paglietta. All’Hotel delle Terme,base della manifestazione voluta da Vincenzo Florio, si scommette sul pilota vincitore. La corsa parte alle sei, le auto alzano nuvole biancastre nonostante il fix sparso sulla strada. I tempi erano dati in tempo reale alle tribune, grazie al telegrafo.

L'arrivo di un’auto sul traguardo è annunciata da un "Colpo di cannone e da uno squillo di tromba (Giornale di Sicilia)". Alla partenza il più applaudito era Vincenzo Lancia su Fiat; erano assenti però sette delle macchine francesi ottenute con l'interessamento de "L'Auto", a causa di uno sciopero che ne aveva impedito l'imbarco a Marsiglia ed a Genova.

Il lotto di dieci concorrenti fu infine dominato da Alessandro Cagno su Itala, che percorse i tre giri del circuito, le cui strade erano state «annaffiate» con una soluzione bituminosa perché non si alzasse la polvere, alla media di Km. 46,800. Al secondo posto giunse, dopo circa mezz'ora, l'altra Itala di Graziani che precedeva invece di pochi secondi la Berliet di Bablot.

La Targa Florio nacque nella mente di Vincenzo Florio, giovane magnate della nota e ricchissima famiglia palermitana ed appassionato di automobilismo nel 1904, al circuito di Brescia, ove partecipava come concorrente. Nel 1905 egli espose al suo amico Henry Desgrange, direttore del quotidiano parigino "L'Auto", l'idea di organizzare una corsa automobilistica in Sicilia, sembrò folle ma lui la realizzò.

La scelta del circuito, non lontano da Palermo e libero da passaggi a livello, fu opera del suo amico Conte d'Isnello.

Si trattava del cosiddetto "grande circuito" (Km. 146,901) che faceva capo al rettifilo di Bonfornello e traversava anche le due Petralie, Geraci, Castelbuono e Isnello. Il successo in termini di pubblico di questa prima Targa Florio fu tale da deciderne la replica già l’anno successivo, sempre sullo stesso percorso.

Ancora oggi, dopo 100 anni si svolge annualmente questo evento, anche se non è più una competizione sportiva ma piuttosto una manifestazione durante la quale sfilano auto d’epoca. Probabilmente fu la più antica gara ufficiale di automobili.
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