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Il "ritorno" sulle note di Aida Satta Flores: dalle stragi del '92 al brano per Saman

Esce il videoclip de "La metamorfosi di un fiore" dall'album "Volver" che celebra 33 anni di impegno civile della pioniera palermitana della scena cantautoriale femminile

Stefania Brusca
Giornalista
  • 11 ottobre 2025

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«Gli artisti annusano sempre i tempi che verranno», dice Aida Satta Flores, una vera e propria pioniera della scena musicale d’autore femminile. E sanno quando è il momento di tornare, quando è arrivato il tempo in cui è importante avere qualcosa da dire.

"Volver" (tornare in spagnolo ndr) è il titolo del doppio album, in vinile e digitale, della cantante palermitana che dopo il visual uscito l’8 ottobre “Un bersaglio al centro”, una rivisitazione del brano che la vide duettare con lo storico cantante dei Nomadi Augusto Daolio. ritorna con il videoclip “La metamorfosi di un fiore”, primo estratto dal suo nuovo lavoro feautiring Amedeo Minghi.

Il doppio album «è un lavoro molto articolato – spiega la cantante - realizzato in due anni di intensa collaborazione con i giovani musicisti del Conservatorio “Alessandro Scarlatti" di Palermo». Il progetto si inserisce nel progetto culturale “Fai la tua parte”, nato per sostenere i giovani artisti emergenti nella costruzione di una propria identità musicale.

E torna anche in questo lavoro il primo album di Aida Satta Flores, "Il Profumo di limoni 2.0" prodotto dai Nomadi nel 1992 in una versione aggiornata, 2.0. I primi sette brani infatti sono stati riletti e rivisti sempre in collaborazione con i musicisti di uno dei più antichi e prestigiosi conservatori europei. «Loro mi hanno fatta invecchiare, io li ho fatti ringiovanire», spiega Aida, che nel 1990, due anni prima delle Stragi di mafia, proprio nel brano che dà il nome all’album cantava "voglio sentire il profumo dei limoni al posto degli spari in città". Sette brani che lei stessa definisce «canzoni alla coque», col tuorlo ancora vivo. Più un ottavo, realizzato per la Palestina con Moni Ovadia.

Rispetto a questo lavoro ha un aneddoto speciale da raccontare: «Nel 1990 cantai “Profumo di limoni” a Franco Battiato, alla cornetta - pesantissima - di un telefono nero. Lui mi disse “è una preghiera laica, la devi interpretare senza musica». E così fece, otto brani pop rock e uno senza musica di sottofondo. “Solo” parole.

Ogni brano è una tessera di un mosaico pensato per celebrare 33 anni dal 1992, un anno spartiacque per la storia personale, musicale e civile di Aida Satta Flores, un lavoro mastodontico, che vede la partecipazione di artisti di grande rilievo. Tra questi oltre ad Amedeo Minghi e Cisco Bellotti anche Eugenio Bennato, Moni Ovadia, ma anche Davide Shorty, Mariella Nava, Max Manfredi, Mario Incudine, Danilo Sacco, Dudu Morandi, Lina Gervasi al theremin, Corali ed Ensemble orchestrali come la Corale Settima Polifonia, Cantoria del Teatro Massimo di Palermo, e tanti altri.

“Volver” quindi contiene 15 brani (più una ghost track) in cui il tema del rinascere, del ciclo e delle corrispondenze ricorre come il filo rosso del “ritorno”. Una parola che tocca temi strettamente attuali come una corda di uno strumento, come le mille vibrazioni della voce, evocando sensazioni che dialogano tra passato e presente, restituendo a chi ascolta un senso di eternità che va anche oltre la morte.

Un tema che sembra invece al centro de “La metamorfosi di un fiore” ma non è così. «L’ho scritta quando ho saputo che era scomparsa Saman Abbas il 9 maggio 2021 a Novellara (Reggio Emilia ndr). All’epoca mi dissero che non era il caso di sollevare un polverone ma mi arrabbiai. Il mio è un brano di denuncia poetica». Oggi la vicenda giudiziaria ha fatto il suo corso e invece che Augusto Daolio «l’ha cantato con me Amedeo Minghi. Lo dedico a tutte le donne del mondo alle quali tolgono la libertà, non la vita, perché credo nella vita eterna. Alle giovani iraniane che non hanno diritto allo studio, a quelle assalite alle spalle e uccise solo perché hanno detto “no”».

Il videoclip de “La metamorfosi di un fiore” è stato ispirato alla video-installazione “Turbulent” di Shirin Neshat un’artista iraniana premiata con il Leone D’oro nel ‘99. L’uomo sulla sinistra canta in un teatro pieno di soli uomini che applaudono e si distraggono. Aida, la donna, canta davanti a un teatro vuoto: sulle poltrone le immagini delle donne che hanno perso la vita e la libertà per mano di un uomo.

Il 21 ottobre a Palermo al “Cinetratro Colosseum”, a ingresso libero, si tiene un evento fortemente voluto da Aida, “Tutto nasce per fiorire”, nell’ambito della seconda edizione di “Fai la tua parte” con 250 studenti del Garibaldi. Alle 10.30 è previsto uno spettacolo di Daniela Poggi e Mariella Nava intitolato “Figlio non sei più giglio”, un monologo della mamma di un femminicida. La sera alle 21.00 c’è il concerto con alcuni musicisti dello Scarlatti che Aida dedica «alla deriva umana di oggi».
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