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Il suo sogno era fare l'agricoltore: la caduta e la rinascita di un "umile contadino siciliano"

La storia di Francesco Balsamo, 37enne di Villagrazia di Carini, è un esempio da seguire, per chi pensa che non si possa andare avanti, in quei momenti in cui la vita sembra troppo dura

  • 9 giugno 2021

Francesco Balsamo e i suoi agrumi

Francesco Balsamo oggi ha 37 anni ed è un agricoltore affermato, ma prima di riavviare l'azienda agricola ereditata dal padre, ha fronteggiato tante difficoltà. Andiamo per ordine, immergendoci a malincuore in una storia molto travagliata, che ha tuttavia un lieto fine.

Francesco è di Villagrazia di Carini, nel palermitano, ed è figlio unico, il padre eredita l'azienda agricola dal nonno che si trova a Castelvetrano, in provincia di Trapani e Francesco sa che un giorno sarà lui ad occuparsene, ed è proprio quello che vuole fare.

«Io da piccolino ero sempre lì in campagna - ci racconta -, per me era un gioco, le estati le passavo sempre in campagna, finché poi mi sono realmente appassionato, ma mio padre mi aveva detto che dovevo studiare».

Francesco si diploma al liceo scientifico della sua città e poi decide di andare a lavorare in azienda, perché ormai ha capito di avere la passione per l'agricoltura, senza nessuna imposizione da parte del padre.
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«Sono entrato così a condurre l'azienda. Mio padre comunque veniva sempre - dice -, non voleva stare a casa a non fare nulla, ma faceva fare a me, mi lasciava libero». Suo padre, Carmelo, col quale Francesco aveva un legame davvero speciale.

Dopo un anno e mezzo tuttavia accade l'impensabile, alcuni concimi rovinano le coltivazioni dell'azienda: «Abbiamo avuto un problema con i concimi biologici - racconta - le piante si sono defogliate, quindi per cinque o sei anni non c'è stata produzione. Il concime aveva dei metalli pesanti che hanno danneggiato le piante».

La terribile disavventura provoca all'azienda una perdita di centinaia di migliaia di euro ed è chiaramente causa di tanto sconforto nella vita di Francesco.

Successivamente Francesco si sposa, purtroppo però la sua vita viene colpita da un'altra perdita; nel 2011 suo padre viene a mancare.

Francesco inizia in seguito ad avere problemi di natura psicologica che lo portano per più di tre anni a soffrire di attacchi d'ansia e solo chi ci è passato sa cosa significa, come limitino la tua vita. Ma una cosa Francesco la sa adesso: anche se non è facile si può guarire, con tanta forza e grazie all'amore.

«Grazie all'aiuto di mia moglie, della mia famiglia, dalla fine del 2017 siamo andati avanti, io mi sono ripreso e in azienda siamo andati avanti. Mia moglie Rosalia è l'artefice di quello che siamo oggi».

Francesco si è ripreso dal brutto periodo e adesso la sua azienda va bene, ha anche introdotto delle novità: «Oltre al lavoro classico in campagna, ho fatto nuove colture, ortaggi di stagione, trasformando anche i prodotti, creando marmellate, ecc».

Ha affrontato con determinazione anche il difficile periodo delle restrizioni da Covid-19: «Non ho mai perso un giorno di lavoro, con le consegne a domicilio ho lavorato tranquillamente, anche se un po' di perdita chiaramente c'è stata».

Nonostante le difficoltà, Francesco che si definisce un "umile contadino siciliano", oggi ha una famiglia felice e fa un lavoro che ama, la sua serenità è tangibile e ne parla con gioia.

«Puoi lavorare anche venti ore al giorno ma non ti pesa. Certamente le tasse e le responsabilità ci sono, però ti piace. Avere un'azienda oggi in Italia è un rischio continuo, ma non ho mai pensato di smettere. Mia moglie mi aiuta con le spedizioni, i social, i pacchi, abbiamo un rapporto bellissimo».

Si affida, infatti, ai saldi valori che gli ha trasmesso il padre: il tempo insieme ai figli, il dialogo all'interno della coppia, il rispetto, la terra e la campagna. Il padre, nonostante tornasse tardi dal lavoro, esausto, aveva sempre del tempo da dedicare a Francesco, e lui lo ricorda con amore e un pizzico di malinconia: «Mio padre tornava stanchissimo, si lavava, e mi portava a mangiare il gelato».

L'azienda, nelle campagne di Castelvetrano, produce tante prelibatezze tipiche del territorio siciliano: l'olio extravergine d'oliva estratto da olive nocellara del Belice (che dice essereil loro "cavallo di battaglia"), amaro, nespole, fichi, fichi d'india, conserve, marmellate, agrumi in generale, ortaggi di stagione, tutto biologico e genuino.

Tra i ritmi autentici della vita in campagna, i traguardi raggiunti e l'amore per la terra e per la sua famiglia, Francesco è un esempio da seguire, per chi pensa che non si possa andare avanti, in quei momenti in cui la vita sembra troppo dura.

Ci saluta lasciandoci un insegnamento che senza dubbio conosciamo, ma su cui si riflette sempre troppo poco: «Ho capito tante cose, l'unione familiare, la salute, il cibo per i miei figli, sono i valori principali. Non cambierei mai la mia felicità familiare con il denaro».
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