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Il tesoro nascosto riapre dopo oltre 10 anni: la chiesa affrescata da Novelli a Palermo

La chiesa di San Giovanni all'Origlione è stata distrutta dalle bombe della II Guerra Mondiale: aperta solo in poche occasioni, adesso torna a essere della città

  • 11 giugno 2018

La navata centrale della chiesa dell'Origlione

La chiesa di San Giovanni all'Origlione torna fruibile dopo un restauro durato oltre un anno: sarà sede di un'esposizione di Manifesta12 fino al prossimo novembre (leggi l'articolo di approfondimento per sapere cosa è).

La restituzione alla città è prevista per giovedì 14 giugno quando verranno anche presentati i lavori di restauro svolti e invece alla fine della Biennale, il prossimo novembre, la chiesa tornerà a disposizione della Curia.

La chiesa, nel cuore del centro storico di Palermo, è chiusa da circa dieci anni ed esattamente un anno fa è partito un progetto pilota nato da un protocollo d'intesa tra Prefettura di Palermo, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, l’Arcidiocesi di Palermo, l’Associazione Italia Nostra e la Società Cooperativa Sociale La Fenice di Piana degli Albanesi che gestisce alcuni Sprar.

Il progetto, virtuoso e inedito, ha visto coinvolti due ragazzi richiedenti asilo con lo status di rifugiati senegalesi nel restauro della chiesa dell'Albergheria, per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro sono stati impiegati nell'impresa indicata dalla Soprintendenza per lo svolgimento dei lavori.
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L'operazione di restauro non è totale né omnicomprensiva però ne ha assicurato la messa in sicurezza e la possibilità di tornare fruibile dalla città, un modello di cooperazione e integrazione che sicuramente verrà replicato per il recupero di altri beni del Fec (Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno).

I lavori effettuati in questo anno sono stati finanziati dal Ministero dell'Interno e prevedevano: la pulitura e la sistemazione delle finestre e dei pluviali esterni, assicurando la sorveglianza del cantiere.

La chiesa è tornata ad attirare l'attenzione nel 2011 quando nel corso di alcuni lavori sotto uno spesso strato d'intonaco è riaffiorato un brano degli affreschi originari di Pietro Novelli "Il trionfo di David".
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