Il tumore dopo il trapianto, l'operazione e poi il miracolo: "Così l'abbiamo salvata"
Grazie alla sinergia tra il Policlinico e l'Ismett una donna è riuscita a sopravvivere. I medici: "Vedere il sorriso della nostra paziente è la più grande gratificazione"

Angelo Luca e Gabriella Militello
L'approccio multidisciplinare è stato coordinato dalla dottoressa Gabriella Militello, chirurga oncologa della Breast Unit dell'Azienda ospedaliera universitaria, e ha coinvolto anche Sveva Corsale, epatologa dell'Ismett, l'infettivologo Marcello Trizzino, i nefrologi Marco Guarneri e Caterina Carollo e l'anestesista Francesco Conte.
L'intervento, eseguito senza anestesia generale a causa delle gravi condizioni cliniche della paziente, è perfettamente riuscito. «Questo caso - commenta Maria Grazia Furnari, direttrice generale del Policlinico - evidenzia quanto sia fondamentale la collaborazione tra le varie strutture sanitarie del nostro territorio per garantire la migliore assistenza possibile».
E ancora: «È grazie a questa sinergia che possiamo migliorare continuamente la qualità delle cure e fare la differenza nella vita dei nostri pazienti. Ringrazio tutti i professionisti coinvolti per il loro impegno e la loro dedizione».
Non è il primo caso di collaborazione tra i due ospedali che, come sottolinea Angelo Luca, direttore di Ismett, «condividono da sempre una solida collaborazione che integra assistenza clinica, formazione e ricerca, con il contributo strategico di Upmc, dell’Università di Pittsburgh e della Fondazione Rimed».
«Quando mi sono trovata di fronte a questo caso complesso, ho subito compreso la complessità della sua condizione clinica e la necessità di un intervento altamente specializzato e multidisciplinare – sottolinea la dottoressa Corsale -. Dopo un’attenta valutazione clinica, ho ritenuto opportuno attivare un percorso condiviso con la Breast Unit del Policlinico».
Soddisfatta anche la dottoressa Militello che ha coordinato l'intervento: «Vedere il sorriso della nostra paziente è la più grande gratificazione per le difficoltà a cui abbiamo dovuto far fronte nella gestione di un caso così difficile. Questo successo rappresenta non solo una vittoria medica ma anche un esempio del valore della cooperazione».
La paziente, Antonina Passalacqua, sta bene e senza nascondere la commozione ringrazia i medici che l’hanno avuta in cura: «Nonostante la complessità del mio caso, ho ricevuto un’assistenza di altissimo livello. Mi sono sentita accolta, ascoltata e curata con attenzione non solo dal punto di vista medico, ma anche umano».
«In un momento così difficile della mia vita, - conclude - ho potuto contare su professionisti che hanno lavorato insieme, mettendo al centro la persona. È grazie a questa rete di cura che oggi posso affrontare il futuro con maggiore serenità».
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