Il West Nile è arrivato in Sicilia, l'esperto avverte: "Ecco sintomi e luoghi più a rischio"
Nell'Isola il primo caso del virus che si trasmette con la puntura delle zanzare. L'infettivologo Cascio invita alla prudenza soprattutto anziani e immunodepressi

Il virus West Nile si trasmette con la puntura della zanzara
A distanza di quasi tre anni, la cosiddetta "Febbre del Nilo" è tornata a spaventare. Anche in Sicilia dove è stato registrato il primo caso: si tratta di un 74enne di Caserta, immunodepresso, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Cannizzaro.
Come ha ricostruito il sito lasicilia.it, l'uomo si era presentato al pronto soccorso con febbre oltre i 41 gradi e vista sdoppiata. I medici hanno accertato che si trattasse di West Nile.
Le infezioni nel resto del Paese intanto si moltiplicano, ne sono state individuate altre 89 nel 2025, più del doppio (32) di quelle registrate nel precedente bollettino pubblicato la scorsa settimana. Nove sono i decessi, l'ultimo dei quali un uomo di 76 anni nel casertano.
A questo punto la domanda è inevitabile: dobbiamo preoccuparci? Secondo Antonio Cascio, direttore della Clinica di malattie infettive e tropicali al Policlinico di Palermo, in Sicilia i rischi ci sono ma sono molto bassi. In sostanza, si può stare tranquilli, anche se la prudenza non è mai troppa.
Lo dimostra, il caso registrato a Catania, anche se si tratta di un turista, e quello individuato su un cavallo sempre ai piedi dell'Etna. Ma come si trasmette il virus? «Viene portato dagli uccelli migratori - spiega Cascio - e trasmesso all'uomo dalle zanzare. Ecco perché è più facile che si diffonda in quei luoghi dove è maggiore la loro presenza».
Dunque, per difendersi, non resta che tenere alla larga le zanzare. «Essere prudenti - è il consiglio - vuol dire cercare di stare lontani dai ristagni di acqua, coprirsi il più possibile nelle ore di maggiore presenza di zanzare come la mattina e la sera, usare repellenti».
Come riconoscere il virus non è facile perché la maggior parte delle persone infette non mostra alcun segno. «Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei». Ovvero i segnali di una comune influenza.
«Questi sintomi - aggiunge l'infettivologo - possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari».
Gli effetti, invece, possono essere più pericolosi negli anziani e nelle persone debilitate. Ma i sintomi più gravi, chiarisce il professore Cascio «si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma».
Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti, spiega lo stesso Cascio. «Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale». Molto variabile il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara. «Varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario», conclude Cascio.
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