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In Sicilia ci sono tre vette con lo stesso nome: dove si trova "il monte che dorme"

Un luogo che rapisce qualsiasi tipo di visitatore per l'incantevole posizione in cui si trova. Una via di mezzo tra mare e città che "custodisce" gelosamente il territorio

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 23 febbraio 2023

Uno scorcio di Montagna Grande

Il territorio siciliano è ricco di catene montuose. Dai Sicani agli Iblei e dalle Madonie fino ai Nebrodi. Una ricerca approfondita dei singoli monti rileva la presenza di tre montagne con lo stesso nome: Montagna Grande.

Il più alto si trova nei Peloritani, il secondo rappresenta la vetta di origine vulcanica dell’isola di Pantelleria e la terza, non di certo meno importante, vicino alla frazione di Ummari (Salemi).

Proprio quest’ultima ha una caratteristica interessante e abbastanza singolare; è un rilievo non appartenente a una catena montuosa ben definita. Per molti rappresenta il monte che dorme, mentre per altri ha una forma di un cane che riposa.

Usciti dalla città di Salemi e proseguendo per Ummari, il territorio è caratterizzato dalla presenza di questo massiccio con cima posta a 751 m di altezza. Abbraccia i territori di Vita, Calatafimi e raggiungibile da Fulgatore. La superficie si estende dai 1282 ai 1321 ettari.

Rientra nei dorsali carbonatici delle Unità trapanesi spesso denudati da fenomeni erosivi. Un ambiente in cui prevalgono i litosuoli e in alcuni casi, i suoli bruni calcarei.
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Alcuni studi bioclimatici hanno evidenziato la fascia di appartenenza. Infatti, rientra nel termomediterraneo e nel mesomediterraneo con ombrotipo variabile dal secco al subumido inferiore e superiore.

Uno degli elementi messi in risalto dai visitatori è la presenza continua di verde (seppur gli ultimi incendi hanno spazzato una parte della vegetazione). La montagna è caratterizzata da contorni sinuosi e morbidi con mancanza di pareti ripide e rocciose a picco.

Durante la passeggiata è possibile ammirare dei luoghi suggestivi e panorami mozzafiato. Con uno sguardo a 360° non mancano le attrazioni da immortalare. Si spazia dal Lago Rubino posto alle falde del monte (a poche centinaia di metri) fino al baglio Chinea che custodisce segreti di rara bellezza architettonica (archi e fontana). Nelle giornate primaverili e di massimo splendore climatico sono visibili anche le Isole Egadi.

Attraversando il lato ovest della montagna, si raggiunge una torretta della Guardia Forestale e un vecchio rudere da cui è possibile osservare dei particolari senza eguali. È l’intera piana di Trapani costeggiata dalla presenza di Monte Erice. Dall’altro versante è possibile ammirare la zona di Calatafimi fino al Bosco di Scorace. L’area fa parte della rete Natura 2000 (Sito d’importanza Comunitaria).

Nei primi anni Cinquanta avvenne la forestazione di tipo artificiale a causa del costante disturbo antropico (pascoli, colture e disboscamento incontrollato). Sono state piantate delle specie non autoctone di tipo legnoso (pino d’Aleppo, cipressi di diverso genere, roverelle e frassino).

Sono presenti anche delle specie esotiche che hanno contrastato le fitocenosi naturali e seminaturali (Olivastro e Leccio). Gli amanti del trekking possono gustare i migliori momenti ambientali di cui fanno parte anche le praterie.

Tra queste, non mancano quelle che fanno riferimento alle Ampelodesmos mauritanicus, al Calicotome infesta e da arbusti di Pyrus spinosa Forssk.

Montagna Grande rapisce qualsiasi tipo di visitatore per l'incantevole posizione in cui si trova. Una via di mezzo tra mare e città custodendo l’intero territorio.

La natura incontaminata e spesso bistrattata dall’uomo è uno dei pericoli che corre puntualmente. Le associazioni di volontariato e gli enti preposti cercano in tutti i modi di salvaguardare un luogo ancora sconosciuto e poco battuto. Al suo interno si intersecano ambienti differenti dove trovano il loro habitat naturale l’istrice, la lepre e uccelli come la ballerina bianca, la cutrettola e l’upupa.
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