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In Sicilia i Palazzetti dello Sport marciscono: il Palapetra, costato 4 miliardi e mai aperto

Impianti che potrebbero essere sfruttati al massimo in territori in cui c'è fame di sport e cultura. Invece, nonostante i miliardi spesi, sono rovinosamente abbandonati

  • 2 febbraio 2022

La storia è questa, purtroppo: nel 2001 iniziarono i lavori, nel dicembre del 2008 terminarono e il collaudo (qualcuno dice parziale) fu fatto nel gennaio del 2012. Per realizzarlo sono stati spesi 4 miliardi e mezzo di euro. Il Palazzetto dello Sport di Pietraperzia (siamo in provincia di Enna), conosciuto come Palapetra, non è stato aperto un solo giorno dopo il collaudo.

E la situazione attuale è quella che vedete in queste fotografie scattate da Emilio Mancuso, che gira per i luoghi abbandonati della Sicilia e che ci ha concesso di pubblicare. Un disastro.

Un disastro che ricorda scene già viste, quelle di un altro palazzetto dello Sport, quello di Palermo talmente decaduto che -come mi è stato detto più volte da tecnici e architetti - "sarebbe meglio buttarlo a terra e ricostruirlo" viste le condizioni in cui versa ormai.

L’impianto fu progettato dall’architetto Manfredi Nicoletti (scomparso nel 2017, ndr) e inaugurato nel 1999. Costò 20 miliardi di lire. Nel 2001 valse alla città di Palermo il premio Internazionale Dedalo Minosse. Nel 2008 subì dei gravi danni a causa delle forti raffiche di vento che in quei giorni colpirono la città e da allora è stato lasciato a marcire. La storia del palazzetto ve l’abbiamo raccontata su Balarm in un articolo che ripercorre la cronologia dei fatti.
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Ricordo che nel 2012, erano passati appena 4 anni, parlai con lo staff dell'architetto Nicoletti. Non avevano avevano idea delle condizioni in cui si trovasse e mi dissero che sapevamo del danno subito al tetto nel 2008, ma nessuno li aveva più aggiornati e forsem se lo avessero fatto, avrebbero potuto trovare una soluzione. Già.

Ma torniamo al Palapetra. La struttura, di proprietà del Comune di Pietraperzia, si trova nei pressi del bivio Luogo sulla statale 590, la strada che collega Pietraperzia e Barrafranca (a una distanza di una decina di chilometri). Fu realizzato dalla provincia regionale di Enna (ve le ricordate le province?), l'allora presidente era Elio Galvagno.

Una struttura notevole: spogliatoi indipendenti, un palcoscenico dotato di locali per le quinte e il retropalco, camerini e gallerie laterali per i mille posti a sedere. Insomma, un signor Palazzetto dello sport, che avrebbe potuto ospitare manifestazioni sportive certamente ma anche eventi culturali e concerti.

Se chiedi quale sia il motivo di questo totale abbandono le risposte vanno dal più classico del "problemi buraocratici" a "mala amministrazione". Altri dicono che il problema sia legato all’accesso della strada statale. Già.

Di certo non è un problema economico, era pronto per essere utilizzato e anche successivamente i finanziamenti per rimetterlo a posto e ripristinare gli spazi ci sono stati, il Credito Sportivo infatti concede contributi a tasso zero “per la rimessa in esercizio di strutture sportive”. Ma sembrerebbe anche che le due amministrazioni vicine di casa, in questi anni, Petraperzia e Barrafranca, non si siano mai riuscite a mettersi d’accordo sulla gestione dell’impianto. Sembra quasi la classica diatriba familiare con conseguente abbandono del bene comune di famiglia, al degrado e all’incuria. Che storiaccia.

Nel 2013 arrivò un cospicuo finanziamento da parte della Regione Sicilia, assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali: 1 milione 620 mila euro. L’allora sindaco Vincenzo Emma dichiarò “Siamo soddisfatti perché questo impianto sportivo si avvia ad essere utilizzato in tempi ragionevolmente brevi". Con quel finanziamento oltre ai mille posti esistenti se ne sarebbero aggiunti altri 493 amovibili utilizzando il campo da gioco.

Entro 90 giorni il Comune avrebbe dovuto presentare il progetto esecutivo all'assessorato regionale ai Beni Culturali. Progettista per la realizzazione dell'opera, si legge in un documento, era l'architetto Maurizio Saverino e il Rup (Responsabile Unico Procedimento) il geometra del Comune di Pietraperzia Rocco Bongiovanni.

Le ultime notizie che si hanno sono del novembre 2014, anche in quell’occasione l'allora sindaco Emma disse che nell’arco di una settimana la situazione si sarebbe sbloccata, per la prima volta si sarebbe fatto un bando pubblico-privato con finanziamento regionale e in primavera sarebbero partiti i lavori.

Siamo nel 2022. Lo stato dell'arte è quello che vedete. Abbiamo provato a contattare l'attuale sindaco Salvatore Vincenzo Messina per avere notizie sul finanziamento regionale da oltre un milione di euro e sul progetto, ma al momento non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
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