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Incredibile, un referendum centra il quorum: ecco cosa cambia in provincia di Palermo

Netta vittoria del "sì" sul riordino dei confini territoriali di Monreale e San Giuseppe Jato. Alle urne l'affluenza ha superato il 75%. E c'è un altro voto all'orizzonte

Luca La Mantia
Giornalista
  • 7 luglio 2025

Per una volta c'è un referendum che non solo ha centrato il quorum, ma ha persino superato il 75% di affluenza. Stiamo parlando del voto per il riordino dei confini territoriali dei Comuni di Monreale e San Giuseppe Jato che ha sancito la netta vittoria del sì (95,5%, ovvero 170 sì e 7 no).

Con questo risultato i cittadini delle contrade Bommarito, Dammusi, Ginestra e Signora, fino a ieri ricadenti nel Comune di Monreale, vengono annesse a San Giuseppe Jato, comune più vicino geograficamente. La cittadina normanna perde poco più di 2000 ettari.

I residenti, protestavano per l'assenza di servizi comunali: raccolta dei rifiuti a singhiozzo, difficoltà nella scelta del medico curante, mancanza di contributi per il trasporto scolastico verso le scuole di Palermo. Una serie di disagi che hanno portato un comitato a chiedere il referendum per staccarsi da Monreale.

Il risultato del voto fa felice il sindaco di San Giuseppe Jato, Giuseppe Siviglia: «È stato un grande successo, un’impresa titanica. Un esempio concreto di decisione democratica. Il merito è del comitato cittadino promotore, presieduto da Vincenzo Mandarino che da tanti anni porta avanti questa battaglia».

Fino ad ora, però, ogni tentativo era andato a vuoto. «La politica era riuscita a fare poco - aggiunge Siviglia -, perché nel passato c'erano state solo chiacchiere inutili ma, grazie al comitato riconosciuto all'unanimità da tutto il Consiglio comunale dell'Amministrazione Licari, siamo riusciti oggi a raggiungere un risultato storico».

Secondo stime tecniche, i territori annessi a San Giuseppe Jato garantivano al Comune di Monreale oltre 500 mila euro annui in tributi. Somme che dal prossimo anno finiranno nel bilancio del Comune retto da Siviglia. Oneri e onori, perché adesso occorrerà fornire servizi a 233 nuovi cittadini.

«Ora spetterà alla mia Amministrazione l'onore di governare questo processo di acquisizione del territorio - aggiunge Siviglia -. Una fase in cui il comitato promotore farà da comitato consultivo, per aiutarmi a interpretare i bisogni di questi cittadini e le criticità delle contrade su cui dobbiamo intervenire».

Certamente verrà esteso ai nuovi territori il servizio di raccolta differenziata. Tanto più adesso che per il quarto anno di fila San Giuseppe Jato è stato indicato da Legambiente come migliore Comune "Rifiuti free" della Sicilia nella categoria tra i 5 e i 15 mila abitanti.

La nuova edizione del "Comuni ricicloni" ha premiato il centro jatino per aver raggiunto il 93,3% di differenziata, con 15,7 chili per abitante di secco residuo all’anno. Sivilia sa bene che dovrà garantire un servizio di raccolta efficiente in un territorio più ampio.

«Abbiamo già stilato un documento che in settimana firmeremo ufficialmente - annuncia -. Il comitato conosce il territorio, le esigenze più imminenti e sarà al mio fianco per portare a termine questa brillante operazione. Andiamo incontro a procedure che sconosciamo e che dobbiamo sperimentare, ma insieme ce la faremo».

E c'è un altro obiettivo all'orizzonte. «Il 6 luglio 2025 per San Giuseppe Jato diventerà una data storica – conclude Siviglia - con l'auspicio che al più presto possano nascere comitati civici per la fusione in un unico Comune di San Giuseppe e San Cipirello, in quanto cittadini del mondo».

Soddisfazione anche dal Pd: «La vicinanza geografica e le maggiori sinergie con San Giuseppe Jato garantiranno servizi e porteranno a un maggiore ascolto delle istanze dei territori interessati - commenta Mari Albanese, dell'Assemblea nazionale del Pd -. È stato un esempio di partecipazione, cittadinanza attiva e di coinvolgimento».

E ancora: «Complimenti ai consiglieri e alle consigliere Maurizio Costanza, Maria Luisa Vaccaro, Rossana Ferrante, alle compagne e compagni del Pd della Valle dello Jato che con determinazione hanno portato avanti una battaglia importante di partecipazione e cambiamento. Partiamo da qui».
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