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In 11mila hanno detto "bye bye" a Palermo: nel 2017 più abbandoni che arrivi

Vecchio, povero e vuoto. Al sud più anziani che giovani, famiglie che vivono con 1500 euro al mese (se va bene) e coppie che non fanno figli ma c'è di peggio: le previsioni

Balarm
La redazione
  • 8 maggio 2018

La valiglia sul letto è quella di un lungo viaggio verso nord: l'unità operativa "Studi e ricerche statistiche" del Comune di Palermo ha diffuso i dati sui flussi migratori del 2017 e 1.364 persone hanno lasciato la città per andare - principalmente - in Regno Unito, Germania, Francia e America ma anche in Lombardia, Piemonte e Veneto.

Secondo le previsioni dell’Istat tutta l’Italia invecchia irreversibilmente ma il sud lo fa prima: dicono che da oggi al 2065 si svuoterà perché ci sarà uno spostamento in massa verso il centro-nord che accoglierà il 71% degli attuali residenti. Un beneficio per il settentrione tutto: 473mila persone in meno di 50 anni andranno a stare al nord-est e 458mila a nord-ovest.

Il saldo resta negativo per il Mezzogiorno: nelle isole mancheranno all’appello 198mila persone e nelle regioni del Sud si conteranno un milione,1 di persone in meno.

A restare al sud saranno gli anziani e chi è avanti con gli anni: ci sarà una rilevante riduzione della quota di giovani (ragazzi fino a 14 anni) che sono stati il 14 per cento della popolazione nel 2017 e che saranno - in previsione - l’11 per cento nel 2065 ma la possibilità è di scendere sotto il 9 per cento.
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Rispetto al 2016 c'è stato aumento dei flussi emigratori (gente che se ne va): a spostarsi altrove sono soprattutto intere famiglie. Stessa cosa per chi decide di vivere a Palermo: interi nuclei familiari si spostano al centro città provenendo dalle zone limitrofe come Carini, Monreale, Villabate, Bagheria e Misilmeri.

La Sicilia è una regione che si conferma vecchia dove ogni 100 giovani ci sono 137 persone anziane e dove il già basso lndice di natalità è sceso ancora: dal 10,3 per cento all’8,4 per cento perché le coppie, almeno quelle rimaste, fanno sempre meno figli.

Già tre anni fa, nel 2015, più della metà delle famiglie siciliane (il 59,7 per cento) sosteneva di non poter far fronte a spese impreviste. Ma tutto il meridione è interessato dalla crescita di povertà, quasi la metà dei residenti nel sud e nelle Isole è a rischio di povertà o esclusione sociale: la distanza tra ricchezza e povertà è in aumento e la crisi ha contribuito.

Oggi la metà delle famiglie in Sicilia vive con 1.500 euro al mese con una media a persona che non va oltre i 654 euro: condizioni di partenza non ottimali che conducono a una decrescita di natalità fino al 10 per mille in meno di 50 anni. Se il trend continuerà, il sud Italia è destinato all’estinzione.

Nel sud e nelle isole allora la popolazione passerebbe da un’età media compresa tra i 43 e i 44 anni a una vicina ai 46 anni entro il 2025, e poi a una superiore ai 50 entro il 2045. Il Mezzogiorno risulterebbe così l’area del Paese a più forte invecchiamento, con un’ulteriore prospettiva di aumento dell’età media che arriverebbe ai 51,6 anni fino al 2065.

Chi si sposta da una regione all'altra di solito ha infatti un’età compresa tra i 25 e i 39 anni e questa classe d’età, con il calo della natalità generalizzata, sarà sempre più ristretta.

In generale e in breve, a parte gli spostamenti, nel 2065, gli italiani saranno circa 54 milioni, 6 milioni e mezzo in meno rispetto a oggi. Di questi, solo 10,7 milioni risiederanno al Meridione. E la popolazione meridionale sarà quella a invecchiare più in fretta rispetto a tutto il resto d’Italia.

E Palermo? Si va via ma anche si arriva: in 1.364 sono andati in Inghilterra, Germania, Francia e America mentre si sono trasferiti qui in 1.359 immigrati, arrivati principalmente da Bangladesh, Romania, Ghana e Gambia.

E i migranti? Molti meno rispetto a noi: contro le 11mila persone che da Palermo sono andate via ne sono arrivate 9.136 da diverse parti del mondo, compreso l'hinterland. Il risultato è infatti che siamo "in negativo" di 2.711 unità.
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