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L'autunno in Sicilia nella "Città delle cento chiese": riapre la (restaurata) Torretta Pepoli

Ottobre è il periodo ideale per visitare questo borgo, tra i più noti della nostra isola. Colori e atmosfere che hanno ispirato anche la mostra di Tahar Ben Jelloun

Jana Cardinale
Giornalista
  • 5 ottobre 2022

Come la natura, che in autunno cambia i suoi colori e si prepara ai rigori invernali, in vista della rinascita primaverile, l’ammaliante borgo di Erice, noto per i paesaggi mozzafiato, i dolci, le ceramiche tipiche e il Centro di ricerca scientifica "Ettore Maiorana", si offre in una nuova veste, frutto di un cambiamento che prepara i visitatori a nuove visioni.

Chiude, infatti, il Castello di Venere, che sarà oggetto, per circa 24 mesi, di un intervento di riqualificazione, ma è pronta ad accogliere i turisti che continuano ad arrivare, la Torretta Pepoli, tra i monumenti storici più rappresentativi della città, posta in una posizione scenografica che la vede alle pendici del Castello e delle torri medievali del Balio e che, dopo i lavori di restauro, finanziati con un milione e 850 mila euro di fondi europei, è stata restituita alla comunità e alla pubblica fruizione come Osservatorio permanente di Pace e faro del mare Mediterraneo, e un allestimento museale interattivo.
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All’interno della Torretta i visitatori potranno ammirare una mostra di Tahar Ben Jelloun, intellettuale e scrittore francese che, su iniziativa della Fondazione Majorana e della Fondazione Erice Arte, nelle vesti di pittore, espone dodici tele ispirate al tema della Pace.

Le sue opere sono presenti assieme alle installazioni di un gruppo di artisti e artigiani siciliani dello Studio PLS: stormi di colombe in volo che punteggiano un percorso attraverso "Erice, città della Pace" e che collegano il Castello di Venere alla stessa Torretta Pepoli.

Le novità culturali che riguardano la rinomata “Città delle cento chiese”, in realtà, sono diverse e corpose.

È, infatti, pronto un programma predisposto dalla Fondazione nata con la Scuola di Fisica Subnucleare di Antonio Zichichi nel 1963 che comprende quarantuno seminari scientifici dedicati a Fisica Nucleare e Subnucleare, Fisica Quantistica, Matematica, Biologia, Intelligenza artificiale, Cristallografia, Spettroscopia, Cardiologia, Nanomedicina ed Etologia - diretti da scienziati di caratura internazionale e rivolti a studenti di decine di Paesi - e un seminario di Giornalismo scientifico e divulgativo coordinato da Pierluigi Campana, direttore dei laboratori dell’INFN di Frascati, che prenderanno il via il 12 marzo 2023.

Un borgo dove la scienza è senza segreti e senza frontiere, e dove da marzo a dicembre 2023 arriveranno docenti, ricercatori e dottorandi da tutto il mondo, facendone il laboratorio internazionale di cultura scientifica più “open” d’Italia e anche più accreditato.

Dal 1962 sono stati oltre 150 i Nobel fra i relatori ospiti della Fondazione, 100 dei quali hanno fatto tappa a Erice proprio prima della candidatura e del premio a Stoccolma. Riconosciuta dalle massime istituzioni pubbliche, da atenei e istituti di ricerca internazionali – MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca), Ministero degli Esteri, Ministero della Salute, WFS (World Federation of Scientists), NATO, CNR, INFN, Commissione della Comunità Europea (CEC), WWF etc. – la Fondazione Majorana e Centro di Cultura Scientifica è un ente autofinanziato dove la partecipazione dei docenti, totalmente gratuita, avviene in regime di volontariato scientifico.

La Torretta Pepoli, intanto, ospita già – e lo farà fino al 4 novembre 2023 – la mostra “Erice un posto unico al mondo”, composta dalle dodici opere di Tahar Ben Jelloun: delle tele realizzate dallo scrittore e poeta marocchino tra il 2010 e il 2011 che rappresentano l’approdo di un intellettuale raffinato, testimone con la sua scrittura dei tormenti e delle istanze della società contemporanea, alla pittura.

Fu Lorenzo Zichichi, figlio dello scienziato, a convincerlo che poteva dipingere unendo la pittura al mestiere di scrittore, e per lavorare al meglio, nell’estate del 2010, l’artista arrivò in Sicilia dove, prima ad Agrigento e poi a Erice, ha realizzato le sue prime grandi tele.

La pace e la tranquillità, i colori, l’atmosfera regale nella quale viveva e la luce che cangiava tra sole e nuvole in piena estate, lo hanno molto ispirato.

Tahar Ben Jelloun è grato ad Erice che gli ha fatto intraprendere questa seconda carriera, e felice che alcune delle sue opere, realizzate in Italia, siano oggi esposte nella Torretta della Pace. A introdurre la sua esposizione è un volo di colombe che dal Castello di Venere punteggia il sentiero che conduce alla Torretta.

Una installazione curata da un collettivo di artisti e artigiani di Erice per ricordare ai visitatori la vocazione e l’appellativo di “Erice, città della Scienza e della Pace”. Le visite sono possibili tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18 per il mese di ottobre e da novembre a marzo il sabato, la domenica e i festivi dalle 10.30 alle 18.

La rinascita culturale della città di Erice, che nel tempo si è guadagnata l’appellativo di "Città della scienza per la pace", fu determinata dal documento che firmarono scienziati e studiosi di tutto il mondo – compresi russi e americani - per dibattere sulle nuove scoperte nel campo della fisica nucleare e confrontarsi, superando steccati politici e ideologici, sui risultati conseguiti nel corso dell’anno proprio alla Fondazione e Centro di Cultura Scientifica "Ettore Majorana" fondata a Ginevra dal fisico Antonino Zichichi che da allora ne è anche il presidente, con il progetto di riunire una volta l’anno, in Sicilia, la comunità scientifica internazionale, di recente coinvolta anche sui temi delle emergenze planetarie con focus su acqua, aria ed energia.

Intitolata al catanese Ettore Majorana, luminare di fisica nucleare che ha legato il suo nome alla scoperta dei neutrini ed è misteriosamente scomparso nel marzo 1938, la Fondazione Ettore Majorana fu visitata nel 1993 anche da Papa Giovanni Paolo II, e dopo la pausa legata alla pandemia, dall’estate scorsa, ha ripreso a ospitare i corsi e i workshop che coinvolgono studenti universitari e ricercatori di atenei internazionali.

Ottobre è il periodo ideale per visitare Erice, più libera dal traffico di auto e del notevole flusso estivo di turisti, e con un panorama rilassato e ancora più sorprendente verso il monte Cofano.
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