ATTUALITÀ
La chiesa del Carmine è uno scrigno: all'interno una chiesetta dell'anno mille
Entrare tra le sue mura apre le porte della storia di Palermo: dalla presenza dei carmelitani, alla devozione verso la Madonna del Carmelo e le connessioni col mercato
Cupola della chiesa del Carmine a Ballarò (foto di Vincenzo Russo della cooperativa Terradamare)
La chiesa permette di narrare diversi aspetti: dalla presenza dei carmelitani a Palermo, alla devozione verso la Madonna del Carmelo, fino alle evidenze artistiche, tra le più importanti in città e le sfumature antropologiche connesse con il quartiere e lo storico Mercato.
La chiesa, più volte riformulata, dall'XI secolo in poi, svela la teatralità delle colonne del Serpotta, l'eleganza e l'armonia delle opere del Gagini e la dolcezza delle fisionomie realizzate dal Novelli. Opera nell'opera è la cupola del 1680, curata in ogni suo elemento decorativo e simbolo essa stessa del quartiere, il suo impatto, tra i vicoli di Ballarò ci narra la forte connessione tra i telamoni e le maioliche e Palermo.
Per Terradamare rappresenta il collante definitivo di un racconto che, a partire dal Complesso Monumentale di Santa Chiara, proseguendo con la Torre medievale di San Nicolò fino ad arrivare alla Chiesa del Carmine Maggiore, permette un itinerario socio-culturale importante per la narrazione di Palermo tra monumenti e città.
Inoltre, proprio dal 4 maggio, data di partenza delle visite alla Chiesa del Carmine, sarà definitivamente commercializzato il biglietto unico di Terradamare che include i monumenti aperti al pubblico di gestione diretta della cooperativa: Torre medievale di San Nicolò, Chiesa del Carmine Maggiore e Real Teatro Bellini al costo di € 5 che sarà possibile ammirare durante le nuove visite, in attesa di un prossimo restauro.
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