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La leggenda della sposa fantasma di Catania: la dama dal viso angelico che visse due volte

Una vicenda a metà tra l'inquietante e l'affascinante che narra di un incontro con un giovane a due anni dalla morte. Un amore che, si dice, la fece reincarnare

Livio Grasso
Archeologo
  • 25 luglio 2022

Come tutti sapranno già, Catania vanta un passato ricco di storia e tradizioni che ancora oggi perdurano nel tempo. Curioso notare, per di più, come nel novero di questo repertorio storico emergano alcuni racconti che appartengono alla dimensione del mito, della magia e del mistero.

A confermarlo sarebbe proprio la gran moltitudine di narrazioni leggendarie che sono state tramandate nel corso dei secoli. L‘insieme di tali aneddoti, inoltre, ha indubbiamente contribuito a plasmare un’immagine del capoluogo etneo a metà tra l’affascinante e l’inquietante.

Tanto per rimanere in tema, potrebbe essere interessante parlare della leggenda di una certa Margherita la Lumia, ricordata anche con l’appellativo di "sposa fantasma".

Sicuramente la "storiella" non suonerà estranea alle orecchie di buona parte degli abitanti etnei.

Chi, invece, non la conosce avrà modo di addentrarsi in una vicenda dalle sfumature avvincenti. Tutto ebbe inizio quando un giovane siciliano, Francesco Stramondo, nel cuore della notte fece strada verso la propria dimora dopo aver trascorso in piena allegria una lunga serata al "Caffè Concerto".
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Stando a quanto viene riportato in giro, il giovinetto era solito andare lì quotidianamente. Tuttavia quella sera capitò qualcosa di davvero anomalo: mentre il ragazzo faceva ritorno verso casa in sella a una carrozza, il vetturino si fermò improvvisamente.

Si narra, infatti, che al centro di un’angusta stradina apparve una donna vestita di bianco con la mano tesa verso l’alto per chiedere un passaggio.

Francesco, non appena pose lo sguardo su di lei, ne rimase completamente incantato. Difatti, malgrado la forte pioggia, scese giù e corse ad aiutarla.

Trovatosi al cospetto di quel viso angelico, ne ammirò subito i capelli biondi e gli occhi verdi. Essendosi pure accorto che tremava dal freddo, da buon galantuomo si premurò ad avvolgerla col proprio mantello per coprirla e riscaldarla.

Nel frattempo colse anche l’occasione per offrirle uno "strappo" sul calesse fino alla sua residenza, ubicata nell’attuale via Crociferi.

Giunti a destinazione, Francesco le domandò il nome: dopo qualche secondo di silenzio, guardandolo dritto negli occhi, gli rivelò di chiamarsi Margherita.

Di lì a poco, divorati da una bruciante attrazione, si scambiarono un lungo e appassionato bacio. Dopodiché tutti e due, sebbene malvolentieri, si separarono ritirandosi alle proprie abitazioni.

L’indomani, alle prime luci del giorno, Francesco si diresse nuovamente al palazzo per farsi restituire il mantello, ma, anziché imbattersi in Margherita venne accolto dal padre, noto come barone La Lumia.

Del tutto sorpreso si presentò a quest’ultimo e, al contempo, gli raccontò per filo e per segno il modo in cui si era conosciuto con la figlia. Ciò malgrado, il barone non proferì alcuna parola rimanendo in silenzio.

Una volta ascoltato quanto aveva da dirgli, il nobiluomo dichiarò apertamente che Margherita era morta da due anni.

Francesco, completamente sbigottito dalla notizia, si rifiutò di credergli. Di converso, il barone, per dargli prova della triste verità, condusse lui al gran cimitero.

Fu così che Francesco, ricevendo un duro colpo al cuore, scorse il mantello e la lapide dell’amata con la fotografia in abito da sposa. A dir poco basito, da quel giorno piombò nello sconforto più profondo non smettendo mai di pensare a quel romantico, seppur fugace, incontro notturno.

Molti anni dopo, però, si unì in matrimonio a un’altra donna ed ebbe pure delle splendide figlie. A tal riguardo si dice che l’ultimogenita, di straordinaria bellezza, sfoggiava gli stessi capelli biondi e i medesimi occhi verdi della defunta Margherita.

In virtù di una così marcata somiglianza, si diffuse la credenza che fosse la reincarnazione della sposa fantasma.
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