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La Sicilia protagonista al Vinitaly: i numeri di una realtà tra le più importanti (al mondo)

I numeri del progetto Sicilia al Vinitaly sono impressionanti. Il padiglione siciliano è stato il più visitato subito dopo quello del Veneto che ha giocato in casa

Santi Cautela
Giornalista enogastronomico
  • 19 aprile 2024

Il padiglione della Sicilia al Vinitaly

Ci siamo, il Vinitaly si è concluso e la Sicilia come da previsioni, è stata protagonista. Il padiglione siciliano è stato il più visitato subito dopo quello del Veneto che gioca in casa. I numeri del progetto Sicilia al Vinitaly sono impressionanti: 140 aziende presenti con svariate sigle e cantine e poi 12 consorzi di tutela più l’IGP legata all’olio.

Tra le novità alla loro prima "uscita" al Vinitaly che è il festival del vino più longevo del mondo, anche il Consorzio Faro Doc con le 15 cantine produttrici di Faro, il vino di Messina “dei due versanti”, caratteristico perché i vitigni della disciplinare si affacciano talune volte sullo ionio e altre volte sulla costa tirrenica messinese.

Presente anche una delegazione legata al mamertino doc e poi tutta una serie di cantine piccole e grandi che dalla zona di Marsala fino all’Etna sono gestite dalla quarta generazione con donne protagoniste.
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Quest’anno molte di queste madrine del vino portavano la spilla di Marisa Leo, vittima di femminicidio in Sicilia. Marisa faceva parte di Donne del Vino e lavorava proprio come responsabile marketing di una cantina siciliana prima di essere assassinata. Il Vinitaly siciliano si è aperto con un omaggio alla sua memoria.

Novità e identità al Vinitaly ma non solo. Due i colossi che trainano l’economia siciliana: il consorzio del Nero d’Avola e il Consorzio dei vini dell’Etna Doc.

Sicuramente quest’ultimo si è reso protagonista di numerose iniziative ed è subito parso come il percorso più seguito per via delle numerose realtà legate all’Etna Doc, un vino versatile da cui si ricava il bianco, il rosso, il rosato e lo spumante.

L’Etna ha quindi alzato l’asticella mentre altre realtà si sono consolidate: dai produttori dello zibibbo ai vini della Malvasia. Il grillo, dopo il nero d’avola, altro vitigno autoctono dell’Isola, è in netta crescita con un più 20% di vendite nel 2023.

Potendo sentire ai microfoni il Ministro per le politiche agricole Francesco Lollobrigida, abbiamo intercettato la sua volontà di organizzare un G7 dell’agricoltura proprio in provincia di Messina. Presente anche il Presidente della Regione Renato Schifani e il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno.

Ancora tanto c’è da fare per incentivare la wine experience e i percorsi legati ai sentieri del vino ma la sensazione è che si sia finalmente intrapresa la strada giusta.

La varietà di terroir siciliani, la capacità produttiva in netta crescita, le tecniche di affinamento sempre più complesse e ricercate e l’interesse di un mercato che punta l’attenzione sulle novità, sono tutti fattori che hanno decisamente reso l’esperienza siciliana del Vinitaly 2024 tra le più significative del mondo.
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