La Sicilia "si ferma" per Gaza, sciopero generale e cortei: mezza Palermo bloccata
Domani, venerdì 3 ottobre, manifestazioni nelle principali città dell'Isola. A Palermo corteo da piazza Giulio Cesare a piazza Indipendenza. Possibili disagi a bus e treni

Il corteo per Gaza a Palermo
Si ferma anche la Sicilia il 3 ottobre per lo sciopero generale proclamato dalla Cgil e da altre sigle sindacali a sostegno del popolo palestinese e della Global Sumud Flotilla.
Dallo stop di treni e bus ai cortei nelle principali città dell'Isola, quello di domani sarà un venerdì "nero" per i trasporti.
Partiamo dal capoluogo siciliano: a Palermo è in programma un corteo con partenza alle ore 9.30 da piazza Giulio Cesare (stazione centrale) e arrivo in piazza Indipendenza, passando per via Roma, corso Vittorio Emanuele e Porta Nuova. Si prevedono migliaia di presenze, se si considera la grande partecipazione alla manifestazione precedente del 22 settembre (quando sono scese in piazza 20mila persone). Inevitabili le ripercussioni sul traffico, dato che il corteo attraverserà mezza città bloccando diverse strade.
Inoltre a Palermo proseguono, con altri presidi e contestazioni, anche le proteste contro il "Villaggio dell'Esercito" in piazza Castelnuovo. Dopo le proteste della notte del 2 ottobre e l'incontro di questa mattina in prefettura (dove gli attivisti hanno espresso le loro perplessità sulla presenza dell'evento), sono state annunciate mobilitazioni di dissenso fino a domenica 5 ottobre.
Manifestazioni anche ad Agrigento, dove il concentramento sarà nel piazzale Vittorio Emanuele. A Catania all’ingresso del porto, a piazza Castello Ursino. A Messina corteo da piazza Antonello fino al Municipio. A Ragusa il concentramento sarà in piazza Matteotti, a Trapani in piazza Vittorio Veneto. A Enna il corteo partirà da piazza Europa per raggiungere piazza Municipio. A Siracusa da piazza Marconi alla Prefettura. A Caltanissetta la manifestazione comincerà alle 10.00, con concentramento in piazza Garibaldi.
Lo sciopero coinvolgerà tutte le categorie, con particolare impatto sul settore dei trasporti, in particolare il Gruppo FS e Trenitalia.,
Lo sciopero dei treni inizia oggi, giovedì 2 ottobre, alle ore 21.00 e durerà 24 ore, con termine previsto alle 20.59 di venerdì 3 ottobre.
Durante la fascia oraria della mobilitazione, e probabilmente anche dopo, i treni possono subire cancellazioni o variazioni in tutto il Paese, quindi anche in Sicilia. Possibili disagi anche per i treni regionali, come quello che a Palermo collega la stazione centrale all'aeroporto Falcone-Borsellino-Punta Raisi, tra i più utilizzati da pendolari e turisti che si muovono nel capoluogo siciliano (supplendo al servizio metropolitano).
Per il trasporto regionale, sono garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00 dei giorni feriali). Gli elenchi dei treni regionali garantiti in Sicilia sono consultabili sul sito web di Trenitalia.
«Lo sciopero è un sacrificio ma è l’unica arma di cui disponiamo per fare pressione sui governi, a cominciare da quello italiano, che se non intervengono sono complici - dichiara Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo - . Chiediamo ai governi l’impegno a una via diplomatica per la risoluzione della questione palestinese e che la prima cosa da fare sia: fermare il genocidio in corso – aggiunge Ridulfo – E lanciamo un appello a mantenere alta la partecipazione. Invitiamo i commercianti ad abbassare le saracinesche, le casalinghe a venire al corteo, i disoccupati a scendere in piazza. Chiediamo a tutti di avere la sensibilità necessaria per far sì che questa indignazione popolare raggiunga chi governo questo paese e i paesi coinvolti».
La Commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi (2 ottobre), ha valutato illegittimo lo sciopero generale proclamato per domani, 3 ottobre, «in violazione dell'obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90». Lo si legge in una nota in cui si precisa che nel provvedimento adottato, il Garante ha ritenuto «inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all'art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo 'nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell'ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori'». L'Autorità ha quindi inviato un'indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che «il mancato adeguamento comporta, tra l'altro, l'apertura di un procedimento di valutazione del comportamento».
Dallo stop di treni e bus ai cortei nelle principali città dell'Isola, quello di domani sarà un venerdì "nero" per i trasporti.
Partiamo dal capoluogo siciliano: a Palermo è in programma un corteo con partenza alle ore 9.30 da piazza Giulio Cesare (stazione centrale) e arrivo in piazza Indipendenza, passando per via Roma, corso Vittorio Emanuele e Porta Nuova. Si prevedono migliaia di presenze, se si considera la grande partecipazione alla manifestazione precedente del 22 settembre (quando sono scese in piazza 20mila persone). Inevitabili le ripercussioni sul traffico, dato che il corteo attraverserà mezza città bloccando diverse strade.
Inoltre a Palermo proseguono, con altri presidi e contestazioni, anche le proteste contro il "Villaggio dell'Esercito" in piazza Castelnuovo. Dopo le proteste della notte del 2 ottobre e l'incontro di questa mattina in prefettura (dove gli attivisti hanno espresso le loro perplessità sulla presenza dell'evento), sono state annunciate mobilitazioni di dissenso fino a domenica 5 ottobre.
Manifestazioni anche ad Agrigento, dove il concentramento sarà nel piazzale Vittorio Emanuele. A Catania all’ingresso del porto, a piazza Castello Ursino. A Messina corteo da piazza Antonello fino al Municipio. A Ragusa il concentramento sarà in piazza Matteotti, a Trapani in piazza Vittorio Veneto. A Enna il corteo partirà da piazza Europa per raggiungere piazza Municipio. A Siracusa da piazza Marconi alla Prefettura. A Caltanissetta la manifestazione comincerà alle 10.00, con concentramento in piazza Garibaldi.
Lo sciopero coinvolgerà tutte le categorie, con particolare impatto sul settore dei trasporti, in particolare il Gruppo FS e Trenitalia.,
Lo sciopero dei treni inizia oggi, giovedì 2 ottobre, alle ore 21.00 e durerà 24 ore, con termine previsto alle 20.59 di venerdì 3 ottobre.
Durante la fascia oraria della mobilitazione, e probabilmente anche dopo, i treni possono subire cancellazioni o variazioni in tutto il Paese, quindi anche in Sicilia. Possibili disagi anche per i treni regionali, come quello che a Palermo collega la stazione centrale all'aeroporto Falcone-Borsellino-Punta Raisi, tra i più utilizzati da pendolari e turisti che si muovono nel capoluogo siciliano (supplendo al servizio metropolitano).
Per il trasporto regionale, sono garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00 dei giorni feriali). Gli elenchi dei treni regionali garantiti in Sicilia sono consultabili sul sito web di Trenitalia.
«Lo sciopero è un sacrificio ma è l’unica arma di cui disponiamo per fare pressione sui governi, a cominciare da quello italiano, che se non intervengono sono complici - dichiara Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo - . Chiediamo ai governi l’impegno a una via diplomatica per la risoluzione della questione palestinese e che la prima cosa da fare sia: fermare il genocidio in corso – aggiunge Ridulfo – E lanciamo un appello a mantenere alta la partecipazione. Invitiamo i commercianti ad abbassare le saracinesche, le casalinghe a venire al corteo, i disoccupati a scendere in piazza. Chiediamo a tutti di avere la sensibilità necessaria per far sì che questa indignazione popolare raggiunga chi governo questo paese e i paesi coinvolti».
La Commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi (2 ottobre), ha valutato illegittimo lo sciopero generale proclamato per domani, 3 ottobre, «in violazione dell'obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90». Lo si legge in una nota in cui si precisa che nel provvedimento adottato, il Garante ha ritenuto «inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all'art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo 'nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell'ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori'». L'Autorità ha quindi inviato un'indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che «il mancato adeguamento comporta, tra l'altro, l'apertura di un procedimento di valutazione del comportamento».
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