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Le senti (e ti stressano) vicino alla spiaggia: a Palermo stop alle discoteche "galleggianti"

Niente più musica ad alto volume sulle barche vicine alla costa di Palermo e provincia. La Capitaneria di Porto ha emesso una nuova ordinanza: cosa prevede

Balarm
La redazione
  • 18 luglio 2025

Barche in mare

Stop alle "discoteche galleggianti" in mare: niente più musica ad alto volume sulle barche vicine alla costa di Palermo. La Capitaneria di Porto ha infatti emesso un'ordinanza che vieta le emissioni sonore e gli strumenti di amplificazione sulle barche ormeggiate a 500 metri dalla costa. Per i trasgressori sono previste multe salate.

Insomma, niente più discoteche in barca se si è vicini al litorale. Il fenomeno delle feste-discoteca sulle imbarcazioni private è frequente (con annessi gli schiamazzi a carico di chi vorrebbe godersi un po' di relax in spiaggia) si ripresenta ogni estate, ma in queste ultime settimane sembra essere diventato dilagante al largo della costa palermitana tanto che la Capitaneria è intervenuta per "calmare le acque" (è proprio il caso di dirlo).

«Si è riscontrato un aumento esponenziale del fenomeno delle feste a bordo di private unità da diporto nei tratti di mare adiacenti alla costa - si legge nell'ordinanza della Capitaneria di porto di Palermo - con utilizzo improprio di impianti di diffusione sonora esterna percepibili su vaste aree di mare e costiere del circondario marittimo».

Insomma le "discoteche galleggianti" o comunque le barche con la musica a tutto volume sono sin troppe tanto da diventare un vero e proprio problema non solo per chi va al mare ma anche per chi vive nelle borgate marinare di Palermo e nei comuni della provincia che in estate diventano mete balneari predilette dai diportisti.

Alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle, Antonino Randazzo (al Consiglio comunale), Giovanni Galioto e Simone Aiello (della Settima circoscrizione) hanno persino chiesto formalmente l'intervento del sindaco di Palermo per emanare un’ordinanza urgente per vietare l’utilizzo di amplificatori sonori e musica ad alto volume a bordo delle imbarcazioni entro 500 metri dalla costa.

«Ogni giorno riceviamo segnalazioni da parte di cittadini esasperati – spiegano i consiglieri – costretti a subire rumori molesti provenienti da barche trasformate in vere e proprie discoteche galleggianti. Una situazione inaccettabile che compromette la qualità della vita dei residenti e dei bagnanti lungo tutto il litorale palermitano, in particolare nelle borgate marinare di Sferracavallo, Mondello, Addaura, Vergine Maria e Arenella.

Il problema - sottolineano i consiglieri M5S - non riguarda solo l’inquinamento acustico, ma coinvolge anche la sicurezza in mare e la tutela dell’ambiente marino. In zone come il golfo di Sferracavallo, ad esempio, le imbarcazioni gettano l’ancora in maniera indiscriminata, ostruendo il transito verso i porti e danneggiando le praterie di posidonia all’interno dell’area marina protetta tra Capo Gallo e Isola delle Femmine».

Sul caso intanto è intervenuta la Capitaneria di Porto che ha emanato un'ordinanza che vieta l’utilizzo di strumenti di amplificazione sonora a bordo di qualsiasi tipo di imbarcazione entro i 500 metri dalla costa. Il divieto è valido lungo tutto il litorale del Circondario marittimo palermitano, quindi da Trappeto a Finale di Pollina.

Come specifica il provvedimento, oltre a essere fonte di inquinamento acustico e disturbo della quiete pubblica, le emissioni sonore causate da queste "discoteche galleggianti" rappresentano un vero e proprio pericolo «per la sicurezza della navigazione poiché arrecano disturbo al corretto ascolto del canale 16, dichiarato a livello internazionale canale di emergenza» per prestare soccorso ed evitare incidenti in mare.

Il provvedimento annuncia sanzioni e multe, anche molto salate, per i trasgressori.

Nel testo si fa per esempio riferimento all'articolo 1161 del Codice della navigazione che prevede ammende fino a 516 euro per «chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aeroporti».

Oppure l'articolo 1164, che prevede multe da 1032 a 3098 euro per «chiunque non osserva una disposisiOne di legge o regolamento, ovvero un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo o aeronautico».

I dettagli nell'ordinanza integrale della Capitaneria di Porto.

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