Lo vedi in spiaggia in Sicilia e non sai che è un eroe: il giglio che "salva" le nostre coste
Cresce sui litorali sabbiosi dell'Isola. Dall'aspetto candido, leggero ed etereo, in realtà è fortissimo. Un fiore con diversi segreti tutti da scoprire: ve li raccontiamo

Il giglio di mare
Le spiagge siciliane non sono soltanto un luogo sul quale stendersi per godersi il sole, bagnarsi immersi tra le onde che lambiscono le nostre coste, spesso nascondono piccoli scrigni di una natura strepitosa degli habitat marini, autentici tesori botanici che possiamo ammirare proprio durante le nostre vacanze balneari.
Il candido giglio di mare è uno di questi, che trova il suo rifugio ideale nelle coste sabbiose e nelle dune, dove le sue radici affondano profondamente.
Se lo incontrate siete davvero fortunati perché è un vero miracolo della vita botanica mediterranea, oltre ad essere bellissimo e raffinato, irresistibile per il suo aspetto così leggero ed etereo…ma solo in apparenza.
Deve il suo nome al greco "pankrátion" che significa “tutta forza” e "maritimum" marittimo appunto che sta ad indicare la sua robustezza nell'habitat costiero.
Un fiore forte capace di adattarsi con l’aspetto della grazia ai suoli salini e sabbiosi delle aree sabbiose mediterranee e atlantiche, diffondendosi in un paesaggio che celebra la bellezza delle nostre coste e non soltanto.
Cresce sui litorali sabbiosi del Mar Tirreno e del Mar Nero, estendendosi dal Portogallo e dal Marocco fino alla Turchia, Siria e Caucaso, presente anche nella Bulgaria meridionale e sulle coste della Georgia, dove purtroppo è a rischio di estinzione.
Scientificamente risponde al nome di “Pancratium maritimum” che cresce spontaneamente sulle coste sabbiose del Mar Mediterraneo spesso condividendo il suolo con altre specie botaniche come le tamerici, o le grandi agavi, i ficodindia che si spingono all’ingresso delle dune.
A parte il suo colore candido che raggiunge il massimo splendore quando sboccia tra luglio e ottobre, è un fiore con diversi segreti da scoprire: uno è il sottile profumo che diventa più intenso quando scende la sera, ricordando qualcosa di un altro fiore estivo profumatissimo, il nostro gelsomino che arricchisce le siepi di città e di campagna.
Il fiore a forma di stella nasce dentro una cornice di foglie affusolate, lunghe e nastriformi che emergono da un bulbo sotterraneo, molto robusto per resistere ai venti marini ed è nascosto profondamente sotto la sabbia.
Detto anche il giglio delle sabbie, narciso marino o tuberosa di mare è un incanto da guardare ma non toccare, simbolo di purezza ma anche di resistenza, nonostante la sua apparente gracilità e delicatezza è un eroe delle nostre coste.
Sì, perché l’altro segreto nascosto è la sua forza: con la sua presenza contribuisce a un ruolo vitale negli ecosistemi costieri le sue radici, infatti, aiutano a stabilizzare le dune e a prevenirne l’erosione.
Presente durante tutte le stagioni senza mai sparire con un ciclo di vita il cui inizio avviene con la germinazione del seme e culmina nella fioritura estiva e autunnale.
Un'altra caratteristica da scoprire è l’attrazione per molti insetti che attirati dalla sua presenza, svolgono un'azione di impollinazione importantissima per gli habitat circostanti che continuano a sopravvivere, soprattutto da un tipo particolare di falene della famiglia “Sphingidae”, e quando questi visitano il fiore, attivano un effetto di impollinazione incrociata.
L’altro segreto è nei suoi semi, la cui leggerezza gli permette oltre che farsi trasportare dal vento, anche di galleggiare impermeabilizzati e per questo motivo favoriscono la diffusione sia tramite aria che attraverso le correnti marine, facilitando la radicazione in altre zone costiere.
Purtroppo a causa dello sfruttamento costiero, il suo habitat è in diminuzione, mettendo a rischio la sua presenza sui litorali e quindi la sua funzione naturale.
Non caso sono diverse le aree nelle quali si sta provvedendo alla sua tutela, e in ogni caso è assolutamente vietato raccogliere i bulbi o i fiori.
Tornando al suo profumo è un elemento apprezzato nella cosmetica e profumeria, pregiato nella creazione di fragranze che evocano appunto la freschezza del mare, di cui aggiunge le note alle composizioni olfattive.
Non poteva mancare, come tutte le cose che hanno del magico, la leggenda che lo riguarda legata alla mitologia che narra della sua nascita derivata dal latte perduto di Era, moglie di Zeus, mentre allattava Ercole e che alcune gocce, schizzando in cielo, avrebbero creato la Via Lattea, mentre altre cadendo sulla sabbia, avrebbero generato questi splendidi fiori bianchi.
Se vi capita di vederlo passeggiando sulle nostre coste mentre siete in vacanza, sappiate che sarete in presenza di un vero miracolo della natura, uno straordinario incontro da non dimenticare.
Il candido giglio di mare è uno di questi, che trova il suo rifugio ideale nelle coste sabbiose e nelle dune, dove le sue radici affondano profondamente.
Se lo incontrate siete davvero fortunati perché è un vero miracolo della vita botanica mediterranea, oltre ad essere bellissimo e raffinato, irresistibile per il suo aspetto così leggero ed etereo…ma solo in apparenza.
Deve il suo nome al greco "pankrátion" che significa “tutta forza” e "maritimum" marittimo appunto che sta ad indicare la sua robustezza nell'habitat costiero.
Un fiore forte capace di adattarsi con l’aspetto della grazia ai suoli salini e sabbiosi delle aree sabbiose mediterranee e atlantiche, diffondendosi in un paesaggio che celebra la bellezza delle nostre coste e non soltanto.
Cresce sui litorali sabbiosi del Mar Tirreno e del Mar Nero, estendendosi dal Portogallo e dal Marocco fino alla Turchia, Siria e Caucaso, presente anche nella Bulgaria meridionale e sulle coste della Georgia, dove purtroppo è a rischio di estinzione.
Scientificamente risponde al nome di “Pancratium maritimum” che cresce spontaneamente sulle coste sabbiose del Mar Mediterraneo spesso condividendo il suolo con altre specie botaniche come le tamerici, o le grandi agavi, i ficodindia che si spingono all’ingresso delle dune.
A parte il suo colore candido che raggiunge il massimo splendore quando sboccia tra luglio e ottobre, è un fiore con diversi segreti da scoprire: uno è il sottile profumo che diventa più intenso quando scende la sera, ricordando qualcosa di un altro fiore estivo profumatissimo, il nostro gelsomino che arricchisce le siepi di città e di campagna.
Il fiore a forma di stella nasce dentro una cornice di foglie affusolate, lunghe e nastriformi che emergono da un bulbo sotterraneo, molto robusto per resistere ai venti marini ed è nascosto profondamente sotto la sabbia.
Detto anche il giglio delle sabbie, narciso marino o tuberosa di mare è un incanto da guardare ma non toccare, simbolo di purezza ma anche di resistenza, nonostante la sua apparente gracilità e delicatezza è un eroe delle nostre coste.
Sì, perché l’altro segreto nascosto è la sua forza: con la sua presenza contribuisce a un ruolo vitale negli ecosistemi costieri le sue radici, infatti, aiutano a stabilizzare le dune e a prevenirne l’erosione.
Presente durante tutte le stagioni senza mai sparire con un ciclo di vita il cui inizio avviene con la germinazione del seme e culmina nella fioritura estiva e autunnale.
Un'altra caratteristica da scoprire è l’attrazione per molti insetti che attirati dalla sua presenza, svolgono un'azione di impollinazione importantissima per gli habitat circostanti che continuano a sopravvivere, soprattutto da un tipo particolare di falene della famiglia “Sphingidae”, e quando questi visitano il fiore, attivano un effetto di impollinazione incrociata.
L’altro segreto è nei suoi semi, la cui leggerezza gli permette oltre che farsi trasportare dal vento, anche di galleggiare impermeabilizzati e per questo motivo favoriscono la diffusione sia tramite aria che attraverso le correnti marine, facilitando la radicazione in altre zone costiere.
Purtroppo a causa dello sfruttamento costiero, il suo habitat è in diminuzione, mettendo a rischio la sua presenza sui litorali e quindi la sua funzione naturale.
Non caso sono diverse le aree nelle quali si sta provvedendo alla sua tutela, e in ogni caso è assolutamente vietato raccogliere i bulbi o i fiori.
Tornando al suo profumo è un elemento apprezzato nella cosmetica e profumeria, pregiato nella creazione di fragranze che evocano appunto la freschezza del mare, di cui aggiunge le note alle composizioni olfattive.
Non poteva mancare, come tutte le cose che hanno del magico, la leggenda che lo riguarda legata alla mitologia che narra della sua nascita derivata dal latte perduto di Era, moglie di Zeus, mentre allattava Ercole e che alcune gocce, schizzando in cielo, avrebbero creato la Via Lattea, mentre altre cadendo sulla sabbia, avrebbero generato questi splendidi fiori bianchi.
Se vi capita di vederlo passeggiando sulle nostre coste mentre siete in vacanza, sappiate che sarete in presenza di un vero miracolo della natura, uno straordinario incontro da non dimenticare.
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