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"Madonie: cultura accessibile": la (lunga) tela di Igor Scalisi Palminteri in 11 borghi

Tappa dopo tappa, pittura dopo pittura, Igor si prepara a realizzare una tela lunga 22 metri e larga 2 metri. L'artista palermitano non sarà solo nell'avventura

Balarm
La redazione
  • 4 ottobre 2023

Igor Scalisi Palminteri

Campofelice di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Geraci Siculo, Petralia Soprana. E ancora: San Mauro Castelverde, Sclafani Bagni, Valledolmo, Petralia Sottana e Vallelunga Pratameno.

Una tela di comunità itinerante che attraversa 11 comuni.

Via all'iniziativa "Madonie Cultura Accessibile" che promuove bellezze artistiche e culturali dei borghi madoniti. Il progetto porta la firma dell'artista palermitano Igor Scalisi Palminteri.

Nato a Palermo nel 1973 e con un diploma in "Pittura" all’Accademia di Belle Arti di Palermo, Igor ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.

Dopo le prime mostre ha deciso di assumere il cognome della madre, scomparsa prematuramente. Elemento costante in tutta la sua produzione è quello della sacralità e dei santi.

Un senso riveduto, distorto e persino ambiguo del sacro è onnipresente nella poetica dell’artista. Se da un lato rappresenta i santi come semplici esseri umani, dall’altro si riappropria di alcune icone, rielaborandole senza mai privarle della loro sacralità, ma utilizzandole come punto di partenza per un’indagine sulla natura umana e la sua identità.
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Ha animato diversi laboratori di arti visive rivolti a bambine, bambini, ragazze e ragazzi, spesso a rischio di esclusione sociale, collaborando con Istituti Scolastici e con i servizi sociali (Ussm).

Dal 2018 sceglie di dedicarsi quasi esclusivamente agli interventi per strada, dove opera dialogando con gli abitanti e cercando di diffondere attraverso l’arte un senso di comunità e di cura.

Ed è proprio per strada che si svolge, attraverso 11 borghi delle Madonie, il suo prossimo progetto inserito nell'ambito di Madonie Cultura Accessibile. Tappa dopo tappa, pittura dopo pittura, Igor si prepara a realizzare una tela lunga 22 metri e larga 2 metri.

E non sarà solo a dipingerla.

«L’idea è quella di poterla dipingere con un'azione di pittura comunitaria - spiega l'artista palermitano -. Ad ogni tappa i partecipanti al laboratorio dipingeranno la tela che sarà posizionata a terra in un luogo adeguato e possibilmente all’aperto, tempo permettendo».

Ad opera completata la lunga tela sarà tagliata in 11 porzioni e ogni singolo pezzo sarà intelaiato, così ogni comune avrà la sua "porzione".

Si comincia il 2 ottobre con gli appuntamenti a Petralia Soprana nel cortile della scuola e nel pomeriggio a Geraci Siculo in piazza del Popolo.

Il 3 tocca a Petralia Sottana, appuntamento a piazza Duomo e nel pomeriggio presso la casa di riposo San Giuseppe di Castellana Sicula. A Vallelunga Pratameno l'artista arriva il 4 ottobre mattina, presso l'aula polifunzionale di piazza Europa, mentre nel pomeriggio sarà a Valledolmo, al centro Giovani di via Sicilia.

Il 5 ottobre l'iniziativa si sposta a Collesano all'area campetti e nel pomeriggio in piazza Piersanti Mattarella a Sclafani Bagni; il 6 ottobre toccherà a Campofelice di Roccella nel centro sociale del paese, mentre il pomeriggio l'appuntamento è a San Mauro Castelverde al chiostro di San Francesco.

A chiudere la lista, Castelbuono, che ospiterà l'evento finale.

Le opere di Igor hanno un valore che va oltre l'estetica, e diventano a volte patrimonio dei luoghi in cui si trovano.

"La Santa Morte", "San Benedetto il Moro", "Viva Santa Rosalia" sono alcuni dei più celebri lavori dell'artista palermitano.

Dal 2022 Netflix trasmette in 30 paesi il documentario "Prospettiva Ballarò", a firma di Cuccia e Bellìa, che racconta 5 interventi pittorici all’interno del quartiere che ruota intorno al mercato di Ballarò.

Nel 2019 realizza Sangu e latti su un prospetto del quartiere Sperone di Palermo, iniziando così un percorso insieme alle realtà locali.

Nel 2021 sarà così uno dei co-ideatori di "Sperone167" insieme all’artista Chekos e Danilo Alongi di Afea Art & Rooms: dall’incontro con gli abitanti del luogo, le associazioni, le scuole e innumerevoli professioniste e professionisti nasce un’alleanza creativa che ha come motore l’arte urbana.

Del 2022 l’uscita del documentario Il Gabbiano più inutile del mondo attraverso il quale il regista Giuseppe Lanno racconta la sua storia, i suoi interventi nei quartieri ad alto rischio di esclusione sociale, i luoghi del suo quotidiano, il suo studio.
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