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381° Festino in onore di Santa Rosalia

  • 14 giugno 2005

Il Festino in onore di Santa Rosalia è da sempre un evento molto atteso da ogni cittadino palermitano, che almeno una volta nella vita abbia partecipato alla processione che porta la “Santuzza” dalla Cattedrale fino alla Marina. La data del 14 luglio ricorda un importante momento storico-religioso, quando nel 1624 la città si era infestata dalla peste e una processione delle reliquie della Santa per le vie principali del centro compì il miracolo e liberò Palermo dal morbo. Proprio in virtù di tale importanza la Direzione Artistica dell’Ufficio Grandi Eventi del Comune viene ogni anno impegnata in un grande sforzo per dare ai cittadini una festa grandiosa, sia dal punto di vista religioso che da quello artistico. Particolare entusiasmo ha manifestato il sindaco Diego Cammarata che nella conferenza stampa dello scorso 9 giugno alla Curia arcivescovile, presente il Cardinale De Giorgi, ha presentato il programma del 381° Festino, ribadendo anche, per sedare alcune polemiche, che il budget questa volta non è andato oltre 1,5 milioni di euro. «Il Festino di Santa Rosalia – sottolinea il sindaco – è la festa dei Palermitani, l’occasione di celebrare non solo la Patrona, ma anche la memoria del passato. Abbiamo, quindi, pensato ad un Festino di ampio respiro, ancora una volta in armonia fra l’evento religioso, momento di riflessione e manifestazione di fede, e lo spettacolo, momento ludico, dedicato a tutti i cittadini che partecipano, ogni anno, numerosissimi, perché questa grande manifestazione religiosa, che è anche festa di popolo, sia, com’è accaduto negli anni precedenti, un suggestivo spettacolo, studiato per colpire le menti ed i cuori dei palermitani e dei numerosi turisti che in quei giorni saranno in città».

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Visto il successo della rappresentazione della passata edizione, quest’anno si è voluto puntare più che altro sulla riconferma di uno spettacolo già collaudato, limitandosi al perfezionamento, alla cura dei particolari e all’abbellimento. Due le novità vere e proprie ideate dalla direzione artistica, anche quest’anno affidata a Davide Rampello: l’aggiunta di un corpo di ballo di 25 elementi guidati dalle coreografie dell’americano Daniel Ezralow, che si fonderanno nello spettacolo ai 15 cantanti, ai 4 attori protagonisti e alle numerose comparse; e, altra novità, l’inserimento fra i personaggi di Don Marco Gezio, cappellano della Cattedrale e collaboratore del Cardinale Doria. Una figura interessante, emersa da recenti ricerche di archivio, che fu appassionato cultore d’arte e membro influente della Compagnia del Rosario in San Domenico che commissionò al fiammingo Van Dyck la celebre pala d’altare con la Madonna del Rosario.

Il racconto drammaturgico, come nella passata edizione, sarà incentrato sulla figura del celebre pittore Anton Van Dyck, giunto a Palermo nel 1624, l’anno della peste, e dove dipinse i suoi più grandi capolavori. Attorno a lui ritroviamo le figure del viceré Emanuele Filiberto di Savoia, colpito dal contagio, cui l’artista fiammingo farà il ritratto, poco prima della morte e il cardinale Giannettino Doria, successore di Emanuele Filiberto, che guiderà la città in agonia e chiederà l’intercessione di Santa Rosalia per la liberazione di Palermo. Il nuovo personaggio di Don Marco fungerà da narratore storico. Di particolare prestigio è il cast: Roberto Herlitzka, uno degli interpreti più sensibili e moderni del teatro italiano contemporaneo, sarà Marco Gezio, Jean Sorel, noto volto del grande schermo, vestirà i panni del Cardinale, Remo Girone, profondo attore teatrale conosciutissimo anche dal pubblico della tv, sarà il Viceré, mentre il giovane e promettente Marco Foschi si calerà nella parte del pittore Van Dyck.
Ad accompagnare il racconto ritroviamo la stessa partitura musicale dello scorso anno, eseguita, in gran parte dal vivo, da Mario Saroglia con l’ausilio di 15 cantanti che si destreggeranno tra i danzatori. L’elemento scenografico invece, curato da Luigi Marchione, si limiterà ad una ricostruzione essenziale della Palermo del tempo, per porre maggiormente l’attenzione sull’interpretazione degli attori e del corpo di danza. Il Carro, che porterà in processione la Santa, è stato sottoposto ad un’accurata operazione di restyling, ed avrà uno scafo tutto nuovo, color oro. Nuova anche la statua, per la cui immagine ci si è ispirati ad un celebre busto di Giovan Battista Ragusa. Durante la processione sarà accompagnato da musiche suggestive emesse da impianti per la diffusione disposti lungo il Cassaro, e sarà rischiarato da fiaccole e torce. La processione si concluderà, come di consueto, alla Marina, dove il carro verrà deposto sotto un gazebo illuminato, davanti al Palazzo De Seta, e potrà essere ammirato dai Palermitani per tutta la durata di Kals’Art. A conclusione, i tradizionali fuochi d’artificio, da sempre tra i momenti più attesi dell’intero Festino, con il “Palio di Santa Rosalia” di arti pirotecniche.

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