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"Alveare", nuovo laboratorio politico

  • 5 dicembre 2005

Un progetto rivolto ai cittadini e costruito “dal basso” per aumentare la partecipazione dei palermitani alla vita politica e culturale della Sicilia. Nasce “Alveare. progetto per una democrazia responsabile”, laboratorio promosso da Pedro Arrupe, l’istituto di formazione politica retto dai gesuiti a Palermo. Si tratta di un’iniziativa di un gruppo di cittadini che vogliono agire in prima persona per rinnovare la realtà regionale, fornendo collettivamente idee e proposte di azione per trovare soluzioni ai problemi territoriali. L’associazione ha organizzato in tal senso tre seminari che avranno per tema alcune priorità considerate inderogabili dall’istituto: la riorganizzazione del sistema regionale, il rilancio del ruolo dell’impresa come motore di sviluppo produttivo e autonomo del territorio e, infine, la promozione della persona e la centralità dell’etica. Il primo incontro si terrà il 5 dicembre, alle 18, presso lo Steri di Palermo, e avrà come titolo: “Regione: lavori in corso. Percorsi di riforma del sistema regionale”. Interverranno Roberto Camagni, docente al Politecnico di Milano, e Guido Corso, docente presso l’Università di Roma Tre, modera Giovanni Pepi, condirettore del Giornale di Sicilia. «Alveare è un progetto animato dalla volontà di reagire al disinteresse del cittadino verso la dimensione pubblica – dichiara padre Gianni Notari, direttore dell’Istituto Arrupe – La Sicilia è stanca di una politica che disattende i problemi delle persone o li piega alle proprie logiche clientelari. È necessario un salto di qualità; bisogna sostenere chi vuole realmente il cambiamento». Gli fa eco Giuseppe Costanzo, presidente di Confindustria Sicilia: «Tutto ciò – dice – deve partire da una lettura della realtà, critica e se necessario scomoda, mirata su problematiche specifiche, con l’obiettivo di suscitare attenzione e voglia di progetto».

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