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Cardiochirurgia: raccolta firme per un Centro all'Ismett

È online una petizione per l'apertura del Centro di Cardiochirurgia pediatrica all'Ismett di Palermo, per scongiurare costi e tempi eccessivi a discapito dei pazienti

  • 30 gennaio 2017

Continua a far parlare la vicenda del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica in Sicilia: tra delibere controverse e pareri contrastanti, si alza la voce popolare che vorrebbe definitivamente inserirlo negli spazi dell'Ismett di Palermo.

Un decreto dell'Ars del luglio 2016, riferito all'apertura del centro di alta specializzazione nella struttura all'avanguardia del capoluogo siciliano, non ha l'appoggio del governo regionale, che ha approvato da un lato una convenzione transitoria con l'Ospedale Bambin Gesù di Taormina, dall'altro una delibera per l'allocamento del centro all'Ospedale dei bambini "Di Cristina" di Palermo.

Per scongiurare ulteriori ritardi e in appoggio alla soluzione che appare più congeniale, al fine di risolvere problemi legati alla logistica oltre che ad un dispendio eccessivo in termini economici, è partita una petizione online su Activism.com.

La petizione intende raccogliere firme per la realizzazione del polo di Cardiochirurgia all'Ismett, a favore dei numerosi pazienti (circa 10mila, tra adulti e bambini) affetti da gravi patologie cardiache congenite che hanno immediato ed urgente bisogno di assistenza specialistica e di trattamenti complessi e delicati.
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Per la realizzazione del centro sono necessarie strumentazioni all'avanguardia che l'Ismett possiede: dalla sala attrezzata per l'emodinamica pediatrica alla sala operatoria per la cardiochirurgia, dalla sala ibrida alla terapia intensiva dedicata.

E ancora la Risonanza Magnetica Nucleare e la Tomografia Assiale Computerizzata ed un personale medico ed infermieristico specializzato che abbia esperienza nel trattamento di pazienti pediatrici e per le attività di assistenza di terso livello a cardiopatici congeniti "GUCH" (Grown Up Congenital Heart) in età adulta.

In Sicilia al momento non esistono altri complessi ospedalieri che abbiano i mezzi necessari a consolidare una simile, complessa realtà.

L'Ismett rappresenterebbe, dunque, la soluzione ideale in alternativa ad una costruzione "ex novo" che comporterebbe ristrutturazioni, acquisti, esecuzioni di appalti e ingaggio di nuovo personale con costi proibitivi e in tempi troppo lunghi, a discapito dei pazienti.
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