Comune di Palermo: buco al bilancio da 130 milioni
Settemila posti di lavoro a rischio: preoccupano possibili tensioni sociali; nel bilancio c'è un buco di oltre 130 milioni di cui 100 mancano per le tre partecipate
«Lascio l'incarico a testa alta, con i conti in ordine e il bilancio sano»: le parole del sindaco dimissionario Diego Cammarata risalgono al 16 gennaio scorso, ma tornano alla mente nel giorno in cui il Commissario straordinario del Comune di Palermo Luisa Latella rientra da una missione a Roma con notizie tutt’altro che positive, soprattutto riguardo la vertenza Amia.
La questione lavoro è sicuramente la più evidente, con settemila posti a rischio; e i sindacati lanciano l'allarme: «La preoccupazione più grande è quella di un’esplosione, di una forte protesta sociale»: l’ha dichiarato all’Italpress Maurizio Calà, segretario provinciale della Cgil; e ha aggiunto: «nel bilancio del Comune c’è un buco di oltre 130 milioni, di cui circa 100 mancano per le tre aziende partecipate: Amia, Gesip e Amat».
Il rischio è quello di tensioni sociali, un’emergenza legata a problematiche per le quali non si è ancora cercata una soluzione, ma la si è piuttosto rinviata. Mimmo Milazzo, segretario della Cisl di Palermo, ha detto all’Italpress: «Certe scelte deve farle il Commissario straordinario, ma anche il Consiglio comunale è chiamato a prendersi le proprie responsabilità, anche se "distratto" dalla campagna elettorale». «Dobbiamo capire - ha aggiunto - che disponibilità finanziarie ha il Comune per erogare servizi, dai rifiuti al trasporto pubblico».
Le prime soluzioni da mettere in atto riguardano proprio l’erogazione dei servizi alla cittadinanza, per i quali è necessario raggiungere un risanamento dei conti, anche per salvaguardare i livelli di occupazione.
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