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Il Tar Palermo dice "stop alla caccia" per quest'anno

A seguito di un ricorso presentato dalle maggiori associazioni ambientaliste Legambiente, LIPU e MAN, il Tar emana un decreto che sancisce lo stop alla caccia

  • 4 settembre 2012

Se è vero che nei secoli la caccia ha rappresentato per i popoli la fonte primaria di approvvigionamento del cibo, insieme alle pelli, per il sostentamento dell’uomo, è pur vero che la stessa si è trasformata culturalmente, divenendo per lo più un vezzo o un hobby per i signorotti della più altolocata noblesse. Ma le associazioni ambientaliste dicono no e fanno ricorso al Tar Palermo che accorda lo stop alla caccia. Il tribunale amministrativo regionale, infatti, ha accolto le proteste di Legambiente, LIPU e MAN di sospendere il calendario venatorio per l’intero anno, dal 2012 al 2013.

Ad un decreto sono state affidate le sorti della caccia nelle campagne siciliane. Il presidente del Tar Palermo, infatti, ha sospeso il calendario venatorio emanato dall’Assessore Regionale alle Risorse Agricole Francesco Aiello, impugnato con veemenza dalle associazioni ambientaliste che, sotto una politica ecologica e un’ideologia volta al miglioramento e alla tutela dell’ambiente, hanno segnalato la mancanza di un “Piano Regionale Faunistico Venatorio” e hanno sottolineato la violazione delle direttive comunitarie in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza, vincendo il ricorso.

Un successo desiderato e, finalmente, ottenuto in cui prevalgono le ragioni della natura e lo stato di diritto a scapito di qualunque altra cosa. A festeggiare in prima linea, per l’appunto, le principali associazioni ambientaliste che hanno presentato il ricorso. «Importante pronunciamento e di buon senso - dichiarano Angelo Dimarca di Legambiente, Nino Provenza della LIPU, Deborah Ricciardi del MAN - che ribadisce la necessità di un Piano Faunistico Venatorio correttamente approvato, la piena vigenza della normativa comunitaria in materia di protezione dei Siti Natura 2000 ed il rispetto delle censure del Commissario dello Stato. Avevamo già detto che si trattava del peggiore calendario venatorio degli ultimi anni».

La caccia è quindi sospesa sino a quando l’assessore regionale alle risorse agricole non emanerà un nuovo calendario venatorio le cui previsioni, in mancanza di un nuovo piano regionale faunistico venatorio, non potranno eccedere quelle del calendario venatorio 2011/2012. In particolare sono così salvi i divieti nei siti natura 2000 (quei siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale) previsti lo scorso anno e non potrà essere prolungata la stagione venatoria a febbraio 2013.

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