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Jungle Boogie, la cultura di strada ai Candelai

  • 29 gennaio 2007

I Candelai di Palermo sino ad oggi si è mostrato il locale più aperto e adatto alle forme di musica e cultura realmente alternative in città. Lo dimostrerà ulteriormente giovedì 1 febbraio, alle ore 22 inaugurando Jungle Boogie "Street culture & urban music party", una serie di appuntamenti che per due giovedì ogni mese accompagneranno i palermitani nella prossima stagione del noto club di via Candelai 65 (ingresso 3 euro). Ma cosa è esattamente Jungle Boogie? È un cocktail di vibrazioni positive che rinfresca testa e cuore, un progetto di intrattenimento che nasce dalla voglia di offrire una nuova formula per la fruizione della "street culture". Fatta di un misto di musica hip hop, elettronica, breakbeats, funk, sino ad arrivare al suono old school, la street culture abbraccia anche tutte quelle forme di espressione che non sempre fanno parte a pieno titolo del mondo artistico ufficiale, ma che costituiscono sicuramente una forma di espressione efficace ed ampiamente utilizzata all’interno dello scenario urbano moderno. Ci si riferisce in particolar modo all’"aerosol art" (i graffiti) in tutte le sue sfumature, alla breakdance, così come alla fotografia. Lo scopo è innanzi tutto quello di divertire: ballare, ascoltare buona musica, lasciarsi intrattenere da uno speaker di eccezione e incontrare artisti.

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Ci penserà il rapper romano Ghemon Scienz, guest star della serata, ad avviare il progetto presentato da B-Sucker & Gotaste. I patiti di musica hip hop sicuramente conoscono già questo artista un po’ fuori dal coro per svariati motivi. Vuoi per la scelta di pubblicare il suo primo EP "Ufficio Immaginazione" su internet, scaricabile in maniera del tutto gratuita dal sito www.soulville.it, vuoi per la sua naturale attitudine a scrivere testi profondi e introspettivi che raramente si trovano nell’ambiente rap. Ed il suo non è che un piccolo aperitivo dell’album vero e proprio "La Rivincita dei Buoni" che presto vedrà la luce ma che, dalle parole dello stesso cantante, sarà più diretto e meno interiore (ed è già possibile capirlo dalle tracce udibili nella sua area personale su Myspace). "Ufficio Immaginazione" si presenta infatti musicalmente ispirato dal rap americano "colto" (es. Common, Slum Villane, etc.,), cosa che lo rende facilmente assimilabile anche da ascoltatori non propriamente assuefatti alle sonorità più hip-hop. È quello che lui stesso definisce come un misto tra hip hop, soul e christian rap. Sì, perché "Ti muovi nella mia vita" e "Telepatia" sono due pezzi che, oltre a lasciar trasparire le capacità poetiche ed introspettive dell’artista, sono accomunati da una ricerca spirituale, se vogliamo cristiana, del senso delle cose. Anche negli altri brani, comunque, il lessico risulta sempre molto forbito e variegato ed è un piacere riascoltare certi vocaboli pronunciati da un rapper. Ghemon è un ragazzo che sa fare il rap, che sa scrivere e sa come far suonare il microfono senza doverci necessariamente urlare dentro. Da questo punto di vista è sicuramente un artista molto competente, completo ed originale. Le produzioni delle sei tracce che compongono l’EP sono affidate a sei beatmaker diversi, tutti nomi già noti e apprezzati della scena, come Young Donuts, Mr.Phil, Stokka, FFiume, Little Tony Negri e Zonta. Che la cultura della strada abbia dunque inizio.

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