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Kals’art, musei e chiese aperte

Balarm
La redazione
  • 18 luglio 2005

Chiese e monumenti saranno aperti all'interno del perimetro della Kalsa nei week end. Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto quasi 80 mila visitatori, anche quest’anno, fino al 17 settembre, ogni giovedì, venerdì e sabato, dalle 21 alle 24, è possibile entrare nei musei, nelle chiese e in alcuni antichi palazzi. Si tratta di una serie di edifici e di opere d’arte di assoluto prestigio, che spaziano dal Medioevo al Rinascimento, dal Barocco al Neoclassicismo. Siti che si ripropongono alla città grazie a Kals’Art e che per tanti palermitani e turisti costituiranno una sorpresa. L’iniziativa è promossa dal Comune di Palermo, in collaborazione con l’assessorato regionale ai Beni culturali e la Sovrintendenza, l’Arcidiocesi di Palermo, l’Università e l’associazione Amici dei Musei siciliani.

L’ingresso a musei, chiese e antichi palazzi è gratuito e in tutti gli spazi verranno organizzate visite guidate, anch’esse gratuite, a cura dell’associazione Amici dei Musei siciliani. Fanno eccezione la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis e il Museo di Palazzo Mirto, aperti su iniziativa della Sovrintendenza e dell’assessorato regionale ai Beni culturali. A Palazzo Abatellis, l’ingresso costa 6 euro; è gratis per i minori di 18 anni, per gli anziani oltre i 65 anni e per i portatori di handicap; biglietto ridotto 3 euro per i giovani dai 18 ai 25 anni. Al Museo di palazzo Mirto, il biglietto costa 3 euro; è gratis per i minori di 18 anni, per gli anziani oltre 65 anni e per gli accompagnatori dei portatori di handicap; biglietto ridotto 2 euro per i giovani da 18 a 25 anni. Per entrare nel Museo internazionale delle Marionette, invece, si paga 1 euro e 50, e ai visitatori verrà offerto un bicchiere di vino. Il Museo delle Marionette resterà chiuso l’11, il 12 e il 13 agosto.

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Fra gli edifici aperti, con le sue caratteristiche finestre bifore e trifore, c’è il maestoso palazzo Chiaromonte (detto lo Steri, in piazza Marina). È possibile entrare anche nel delizioso cortile settecentesco di palazzo Gravina di Palagonia (in via IV Aprile), edificato nel 1580 e radicalmente ristrutturato nel ’700. Aperti anche tre magnifici musei. La Galleria regionale della Sicilia a palazzo Abatellis (in via Alloro 4), splendida residenza quattrocentesca, realizzata nel 1495 da Matteo Carnilivari. Il Museo di palazzo Mirto (in via Merlo), raro esempio di edificio nobiliare rimasto pressoché integro nella struttura e negli arredi originari. D’epoca seicentesca, fu ristrutturato tra ’700 e ’800 in stile tardo-barocco. E sarà aperto anche il delizioso cortile settecentesco dell’attiguo palazzetto Mirto, sede della Soprintendenza del Mare. Antichi pupi palermitani, catanesi, napoletani, marionette di tradizione orientale, burattini, figure animate e attrezzature di scena provenienti da ogni parte del mondo potranno essere ammirati nel Museo internazionale delle Marionette, dedicato ad Antonio Pasqualino, che da poco si è trasferito nella nuova sede di vicolo Niscemi (alle spalle di piazza Marina, a fianco allo Steri).

Fra le chiese aperte, Santa Maria della Catena (in piazzetta della Dogana), così chiamata perché su un muro di essa era assicurata un’estremità della catena che chiudeva il porto della Cala. Quasi di fronte (ad angolo fra piazza Marina e corso Vittorio Emanuele), c’è la chiesa di San Giovanni dei Napoletani, edificata alla fine del ’500 dalla congregazione della nazione dei Napoletani. Nell’angolo meridionale di piazza Marina, la chiesa di Santa Maria dei Miracoli è un raro esempio rimasto a Palermo di fabbrica religiosa di gusto rinascimentale. Ricchissima di storia e di opere d’arte è la vicina chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta la Gancia (in via Alloro). Visitabili anche la chiesa di Santa Maria della Pietà (in via Torremuzza), iniziata nel 1678 e ultimata da Giacomo Amato in un barocco tipicamente romano e la chiesa della Magione, in cui sono fusi stili arabi e normanni con opere d’arte cinquecentesche all’interno. Fruibile anche l’oratorio dei Bianchi (in via dello Spasimo). Da uno scalone monumentale si accede alla sala dell’oratorio, affrescata nel ’700 da Gioacchino Mercurio. Vi sono esposte numerose sculture in stucco di Giacomo Serpotta, provenienti in gran parte dalle chiese di San Giuliano e delle Stimmate, abbattute alla fine dell’800 per far posto al Teatro Massimo. Affiancato a Villa Giulia (in via Lincoln), infine, sorge il magnifico Orto botanico, che si estende per 10 ettari, considerato fra i più importanti d’Europa per la bellezza, la rarità e la varietà del suo patrimonio botanico, di diversa provenienza. Qui si può visitare l’edificio centrale d’ingresso: il Gymnasium dell’Orto botanico, progettato nel 1789 da Léon Dufourny secondo i dettami dell’architettura greca, con gli affreschi dell’interno di Giuseppe Velasco (1795).

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