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Le melanzane alla parmigiana... raccontano se stesse

  • 28 agosto 2006

Buona sera, va ora in onda “Speciale Milinciane", un programma ideato da Io Maccucco, condotto da Eio Anches. Al termine della serata il documentario “Come digerire meglio”. Buona visione! Rattarattarà, rullo di tamburi! “Buona seraaaa! Che gioia essere anche qui con voi, bene, vi annuncio subito che avremo un ospite d’eccezione, uno dei più amati e imitati: signore e signori la Signora Milinciana!”

Applausi scroscianti, entra la Signora Milinciana. “Grazie, grazie, è un piacere essere qui, stasera, in questo teatro, ospiti del bravissimo Eio Anches”. “Basta con i complimenti, la gente lo sa che so’ troppo figo. Parliamo di te, come hai iniziato la tua carriera?” “Grazie all’ingegno di papà, che è stato un mentore, un manager, una guida. Era un friggiaro dell’Albergheria. Si dilettava anche nella preparazione delle conserve: salsa, marmellata, verdure grigliate sott’olio... Quando l’annata era buona vendeva meravigliosi barattoli pieni di leccornie dolci e salate. In poco tempo il nome si sparse, accorrevano da tutta la Sicilia per comprare le cose fatte da lui. Un anno, a ridosso della festa della Santa, non avendo più cosa vendere, preoccupato perché non poteva deludere i cittadini che lo aspettavano, decise di inventare una ricetta che rappresentasse il caldo, il sole, i profumi della nostra terra, così fece questo sformato e lo presentò nelle vaschettine, esposte nel carretto, vicino casa, in una traversa di Corso Vittorio, tra P.zza Bologni e la Cattedrale".

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"Si metteva in disparte per non essere d’ostacolo al Carro in processione, era molto credente, ed era sicuro che si sarebbe formata ugualmente una lunga fila di acquirenti. In effetti ogni anno la stessa storia. In men che non si dica ci ritrovavamo svuotati di tutte le burnie. I paesani compravano a casce le nostre cose, per poi regalarle anche ai parenti. Da allora ci siamo ingranditi, abbiamo messo su una azienda e ora esportiamo in tutto il mondo. Purtroppo ci sono moltissimi, troppi imitatori, ognuno fa una versione diversa, ma spesso è troppo carica e pesante. La perfezione sta nell’equilibrio fra le parti”.

“Questa sera miei cari signori, sveleremo il mistero del successo, diffondendo la regola di una preparazione doc!”
“Si, lo devo a mio padre, alla sua generosità e bravura!” “Cominciamo dalla selezione degli ingredienti, prego, dicci”.
“Per ogni commensale si calcola una melanzana, devono essere quelle nostrali, nere, dolci e sode. Bisogna tagliarle a fette sottili nel senso della lunghezza. Si dorano da ambo i lati in olio caldo e si dispongono su carta assorbente per eliminare l’olio eccessivo. In una pirofila si alternano strati di melanzane con salsa di pomodoro, preparata con il soffritto di aglio e cipolla, sale, pepe e basilico, le fette di primosale o caciocavallo fresco e qualche foglia di basilico fresco. Infine si cosparge con il pecorino grattugiato e si mette in forno per cinque minuti a fuoco medio. È meglio presentarle a temperatura ambiente, per fare amalgamare tutti i sapori. Come dicevo prima molte sono le varianti: alcuni versano sull’ultimo strato un battuto di uova e pecorino, per far formare la crosta, altri inseriscono strati di uova sode, prosciutto, piselli e carote, addirittura il tritato e la besciamelle, ma sono tutte cose che appesantiscono e coprono il gusto”.

“Sappiamo che suo padre non si fermò qui, sua è l’invenzione della marmellata di melanzane.” “Come dicevo, si impegnò nella creazione di tantissimi altri piatti, che ormai fanno parte della nostra tradizione culinaria, per esempio…” “Scusa ti devo fermare, mi fanno cenno dalla regia. Continueremo la nostra piacevolissima chiacchierata con Nerina Milinciana, dopo la pubblicità. A voi studio, Cià!”

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