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Mario Bajardi: "creare il suono per trovare la bellezza"

"La mia musica nasce con sensazioni e atmosfere che vivo dentro di me": Mario Bajardi racconta a Balarm il suo ultimo lavoro e il suo modo di creare musica

  • 20 aprile 2013

La musica di Mario Bjm Bajardi non rientra nei canoni della convenzionalità: è un suono che ti avvolge, che puoi "toccare"; un universo fatto di note, contaminazioni e sperimentazioni. In questi giorni è uscito il suo EP "Glass Orchestra", preludio ad una serie di nuovi lavori: gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo mondo e, naturalmente, la sua musica.

Un EP appena uscito, tanti progetti paralleli (come le collaborazioni con Roberta Torre): sembra che tu non riesca mai a stare fermo.
Oltre l'EP e il lavoro con Roberta Torre, un terzo cd (dopo "BjM Glass Orchestra") che avrà il nome di "BjM Archives 2". E, ancora, un'importante collaborazione con una agrande azienda americana... di cui non posso dire il nome fino a quando non sarà pronto il prodotto finale.

Nella presentazione di Glass Orchestra si parla di textures elettroacustiche e l'impressione è davvero quella di poter toccare la musica con mano: quali sensazioni ti aspetti di generare nell'ascoltatore?
La mia musica nasce con sensazioni e atmosfere che vivo dentro di me e il metodo di creazione è un continuo evolversi di emozioni che mi danno la possibilità di essere creativo. Il suono stesso mi aiuta a creare, la vibrazione mi porta ad avvertire ciò che potrei chiamare bellezza: tutto giunge a un senso di amore e ci si innalza mentre si compone. Questo è ciò che vorrei le persone percepissero con l'ascolto e spero di riuscirci... almeno, mi diono di sì!

Ci sono rituali che segui nel corso del processo creativo oppure è qualcosa che procede da sé?
Il rituale è istitntivo, naturale. Semplice: forse si tratta soltanto di organizzare il caos e applicare le mie strategie.

Il tuo è un genere poco convenzionale, in una terra che spesso non sa accogliere la modernità: come vivi questo contrasto?
Piuttosto che indicarti quale sia il mio genere, preferisco creare un'analogia con il modo di ascoltare la musica dall'anno 0000 al 1990 e cioè con passione e sentimento, senza correre o doverla per forza ballare: sembra contradditorio rispetto alla domanda, nell'opposizione tra qualcosa di innovativo, ma che si collega ad una forma di ascolto "antico" (sorride, ndr). Fino a poco tempo fa c'era molto più rispetto nei confronti dell'ascolto e di chi creava musica: non era solo una questione di intrattenimento. Oggi, invece, a scapito della musica si pensa solamente al business (errorre ammesso dagli stessi operatori del settore). La musica andrebbe ascoltata anzitutto seduti, anticamente il pubblico stava lì, attento a percepirne le atmosfere. Oggi, ripeto, il suono e la musica vengono violentati, e di fronte a tutto questo rimango sbigottito. Ci si è scordati dell'importanza che ha il suono sul nostro corpo anche a livello psicofisico: ci sono studi e ricerche che confermano tutto questo e ci vorrebbero ore ed ore per parlarne. Rimane il fatto che invece corriamo in macchina, in palestra, a casa e accendiamo la radio o lo stereo convinti di "ascoltare" ed invece? Non ne siamo consapevoli, ma ci stiamo perdendo uno spettacolo meraviglioso!

Quale riscontro hai avuto da parte del pubblico siciliano?
Potrei dirti che non è importante la quantità, ma piuttosto la qualità della gente che percepisce la mia musica: mi sono accorto di non essere solo, anzi tutt'altro! Il mio pubblico sono anche i miei allievi che mi adorano e mi ringraziano ogni giorno, perché dopo anni di lezione si rendono conto da soli di cosa sia la bellezza del suono. E, credimi, quello vale più di mille persone davanti un palco.

Quando, nella tua storia personale, hai compreso di voler creare musica?
Avevo sei anni e mi emozionai, sentii amore, vibrai, perché percepivo qualcosa che la vita di ogni giorno non era in grado di darmi. Allora ero puro, comprendevo solo quello! Immaginati quanta dopamina abbia prodotto stando da solo davanti al mio violino e pianoforte, che poi divennero violino elettrico e sintesi sonora.

Per concludere, non posso che chiederti quali siano i tuoi ascolti preferiti.
I miei ascolti... Quando lo chiedo io mi si risponde un pò di tutto e mi "incavolo" perchè poi viene fuori che in realtà ascoltano davvero poco. Sono tanti i generi che ascolto e te li posso elencare tramite gli artisti che li creano: Iamamiwhoiam, Louis Genevieve, Blonde Redhead, Massive Attack, Marillion, Brian Eno, Nine Inch Nailes, Grizzly The Bear, The Cure, Aphex Twin , Amon Tobin, Jack Conte, Eskmo, John Hopkins, Dead Can Dance, Depeche Mode, Emika, tante colonne sonore e musica anni 70! E, aspetta: naturalmente la mia musica!

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