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Miccichè propone Musumeci per Palazzo d'Orleans

Il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, rinuncia alla candidatura e lancia l'esponente di La Destra, Nello Musumeci, alla guida della Regione.

Balarm
La redazione
  • 22 agosto 2012

«La Sicilia non ha più bisogno di veti o rancori ma di progetti seri e vincenti, fuori dagli schemi politici nazionali. È con questo spirito che ho chiesto a Nello Musumeci di essere senza indugio il nostro candidato alla Presidenza della Regione siciliana». Con queste parole, il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, benedice l'esponente di La Destra e lo lancia alla guida della Regione.

Gianfranco Miccichè ha dovuto registrare i veti degli esponenti del maggior partito, in primis Giuseppe Castiglione e Francesco Cascio, che avrebbe dovuto sostenerlo, il Pdl, e che invece ha bocciato la sua candidatura. Il leader di Grande Sud ha così deciso di avanzare la candidatura di Nello Musumeci, esponente de La Destra di Francesco Storace, con la possibile alleanza con il Partito dei Siciliani, ex Mpa, dunque con i lombardiani guidati da Giuseppe Pistorio.

Miccichè torna ad aprire al movimento di Lombardo: «Grande Sud - afferma l’ex esponente di Forza Italia - ha avviato un ragionamento con il Partito dei siciliani e, in generale, con tutte le intelligenze politiche, presenti nella nostra Isola, che hanno ben chiaro il concetto che nei partiti nazionali spazio per la Sicilia ce n'è veramente poco».

Saverio Romano, coordinatore nazionale del Pid-Cantiere Popolare, commenta positivamente la proposta di candidatura avanzata da Miccichè: «La candidatura di Nello Musumeci a Presidente della Regione, avanzata da Gianfranco Miccichè, potrebbe ricondurre ad unità l'area delle forze popolari, liberali e riformiste in Sicilia».

Innocenzo Leontini, deputato regionale del Pdl, commenta positivamente la candidatura di Musumeci ma chiede un immediato confronto con tutte le forze politiche: «Ho sempre sostenuto che la situazione attuale della Sicilia non potesse essere affrontata come conseguenza delle alchimie o delle logiche della politica nazionale». «E’ per questo che la proposta della mia candidatura, come oggi quella della candidatura di Musumeci, non potessero sottrarsi a tale compito di adesione alle vicende peculiari della nostra regione. Pertanto la disponibilità di Musumeci la vediamo legata a tali significati» - sottolinea Leontini.

«La sua candidatura non può essere un’ennesima conseguenza di accordi tra sigle della politica nazionale, ma deve tutta attestarsi su di un programma riguardante il territorio, le comunità, le istituzioni e le autonomie locali della nostra regione». «Su questa base - conclude Leontini - la posizione da noi assunta è impegnata a richiedere un immediato confronto. In caso contrario ritornerebbero, irriducibili, tutte le altre proposte di candidatura, compresa quella del sottoscritto».

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