SPORT

HomeNewsAttualitàSport

Nel Palermo è notte fonda: altri tre gol dalla Lazio

Seconda batosta consecutiva per la squadra di Giuseppe Sannino. Il Palermo prende altri tre gol dalla Lazio. C'è tanto rammarico e scarse prospettive...

  • 3 settembre 2012

Non bastano le dichiarazioni di Zamparini e Perinetti a rassicurare l’intero ambiente dopo la seconda sconfitta di fila nella seconda giornata del Campionato 2012/2013 (Lazio-Palermo 3-0 come la gara di appena sette giorni addietro giocata al Barbera contro il Napoli) ed un post mercato con tante cessioni e zero acquisti.

Al termine del mercato Perinetti ha cercato di sferzare l’ambiente infondendo e chiedendo fiducia, Zamparini si è sbilanciato in previsioni ottimistiche di una classifica che vedrà i rosa proiettati tra il quinto ed il decimo posto ed infine Sannino si è detto esaltato dallo scetticismo generale ostentando sicurezza nel gruppo.

Al termine della partita dell’Olimpico c’è molto rammarico, non tanto per il risultato che ci sta tutto bensì per le reali prospettive di una squadra che dovrà lottare con i denti per non retrocedere. Il Palermo è squadra attenta nel seguire le indicazioni del tecnico con alcuni interpreti che ci mettono l’anima ed altri meno, ma il divario tecnico con Lazio e soprattutto Napoli è abissale.

Se andiamo nello specifico alla squadra manca un vero leader che le infonda fiducia, che riesca a trascinare i colleghi nei momenti critici ed abbia l’autorità per imporre un certo peso nelle fasi di gioco. La difesa è l’emblema di quanto sopra, con una coppia di centrali che naviga a vista e due laterali che soccombono sovente alla tecnica ed all’esperienza dei dirimpettai di turno. Il centrocampo è asfittico con poche idee e piedi degni di un campionato di A.

Kurtic è piaciuto e sarà sicuramente giocatore di pieno affidamento per il prosieguo della stagione, Barreto è volenteroso quanto disastroso nei disimpegni (anche i più facili) ed insieme a lui Bertolo, Donati deve ritrovare il ritmo campionato con Rios l’unico insostituibile che garantisce quantità e qualità. L’attacco è un rebus con il solito Ilicic abulico e svogliato (meglio sulla fascia nel secondo tempo) ed un Miccoli tristemente abbandonato al proprio destino.

Il quadro è obiettivamente triste e ci auguriamo che il rientro di Brienza, la conferma di Giorgi (che non è dispiaciuto) e la crescita di Dybala ed Hernandez possano aiutare la squadra a fare quel risultato già dalla giornata successiva che scacci gli incubi di un’altra stagione senza emozioni e con qualche pathos di classifica.

Infine due considerazioni importanti: Zamparini, per sua stessa ammissione, ha chiuso i cordoni della borsa ed il Palermo ha fallito, ad eccezione di Pastore, tutti o quasi gli investimenti su giovani promesse o presunti campioni quasi tutti provenienti dal mercato estero. Sulla prima considerazione nulla da eccepire: abbiamo sempre chiesto chiarezza a Zamparini stanchi di continui proclami champions, scudetto, arabi ed altri voli pindarici né possiamo certo criticarlo quando sbandiera alla piazza le sue reali intenzioni.

Sulla seconda considerazione i risultati ci indicano che la rete di osservatori messa in piedi da Cattani ha regalato amarezze e spacciato come futuri campioni mezzi giocatori o autentici bidoni. Non è piacevole citare questo o quel giocatore ma se il Palermo attuale deve fare opera di convincimento ad altri club per prendere in prestito gratuito tutte o quasi le scoperte dei nostri talent scouts un problema esiste. Il modello Udinese, invocato dallo stesso Zamparini, è un autentico miraggio ed il patron ha il dovere di affrontare la situazione con i diretti responsabili e, ovviamente, con chi ne presiede la struttura.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI