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Oltraggio al Teatro Greco: scatta la petizione

I partecipanti della Targa Florio hanno attraversato in auto il parco archeologico della Neapolis fino al Teatro Greco di Siracusa. Furiosi ambientalisti e archeologi

Balarm
La redazione
  • 18 ottobre 2012

Le automobili della Targa Florio fanno tappa all’interno del Teatro Greco di Siracusa ed esplode la polemica. La parata di una delle più antiche corse automobilistiche fa il suo ingresso nel parco archeologico della Neapolis e, anzichè accendere gli animi - e i motori - degli appassionati, accende subito la diatriba. Da una parte ci sono archeologi e ambientalisti furiosi per la manifestazione, argomentando tale dissenso con il fatto che si rischia di danneggiare un bene considerato come patrimonio dell'umanità tutelato dall'Unesco. Dall'altro lato, gli estimatori della corsa, sono in fibrillazione per la location di atavica suggestione. Flavia Zisa, archeologa e docente dell'Università Kore di Enna, e Giuseppe Patti, ambientalista dei Verdi si sono detti, tuttavia, esterrefatti.

Venerdì scorso si è tenuta dunque la corsa delle automobili della della Targa Florio per le vie della città di Siracusa e, secondo il programma pubblicizzato dagli organizzatori, i partecipanti hanno avuto la possibilità di arrivare con il proprio mezzo ai piedi delle rovine del teatro greco più grande della Sicilia, dopo aver attraversato il parco archeologico. Un'esperienza quasi unica che mostra quest'incanto del patrimonio culturale siciliano sotto una luce differente e forse unica, tra i reperti di un tempo che fu, ascoltando l'eco di un passato quanto mai vivo. Un fascino che non mette d'accordo tutti, ma che anzi, lascia sbigotitti i più grandi custodi di questo "tempio della memoria".

Tra volti perplessi e animi contrari, è partita sul web una mobilitazione di intellettuali, cittadini e comitati spontanei, nazionali e non, coinvolgendo anche membri e autorità dall'estero, che chiedono le dimissioni dei responsabili che hanno concesso l'autorizzazione. Un vero e proprio scandalo se si pensa che cosa effettivamente è stato violato. Per questa ragione, l'invito a rammaricarsi dell'accaduto è stato esteso a tutti, avviando sul web una raccolta di firme a difesa del monumento compromesso, in modo da limitare, se non escludere, avvenimenti che rischiano di danneggiare altri siti archeologici dell'isola. Per non parlare dei turisti, infuriati, che durante la manifestazione automobilistica, a causa del teatro chiuso al pubblico, non hanno potuto accedere all'area archeologica, nonostante avessero già pagato il biglietto.

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