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One Billion Rising: V-Day, un flash mob "per la vagina"

Fare aprire gli occhi sulle violenze subite da migliaia di donne, è la promessa del V-Day, che il 14 febbraio si terrà in tutte le piazze del mondo, tra cui Palermo

  • 13 febbraio 2013

Provereste fastidio se dicessi la parola vagina? Niente di pornografico dopotutto. Dice Eve Ensler che “Nel migliore dei casi fa venire in mente un’infezione, forse uno strumento chirurgico: Presto infermiera, mi porti la vagina. Vagina. Vagina. Puoi dirla quante volte ti pare, ma non suona mai come una parola che hai voglia di pronunciare. È una parola assolutamente ridicola, non ha niente di sexy. Se la usi durante un rapporto, cercando di esprimerti in modo politicamente corretto - Tesoro mi potresti carezzare la vagina? - distruggi l’atmosfera all’istante. Sono preoccupata per la vagina, per come la chiamano e come non la chiamano”.

Ci sono cose di cui si conosce l’esistenza ma che nessuno mai pronuncia. Questo è preoccupante. Preoccupante come l’incapacità di cogliere quanto è sotto gli occhi di tutti ma velato dalla banalità di statistiche e numeri. Far riaprire gli occhi sulle violenze subite da migliaia di donne nel mondo, è la promessa del V-Day, l’evento che giovedì 14 febbraio porterà in tutte le piazze del mondo un movimento, una vera e propria sollevazione popolare con milioni di donne e uomini pronti ad interrompere le proprie attività quotidiane, fermarsi per dire "Basta la violenza finisca ora!"

Un miliardo di donne, in oltre 200 paesi del mondo, festeggerà San Valentino danzando sulle note della canzone della stessa canzone: "Break the Chain" (QUI I PASSI DELLA COREOGRAFIA). “One Billion Rising” è l’appuntamento che alle ore 16 a piazza Giuseppe Verdi, propone una risposta globale e pacifica alla violenza contro le donne, portando in piazza chiunque voglia dare un segnale di contrasto al fenomeno del femminicidio facendosi scudo contro le brutture con le arti più inebriante, il ballo e la musica: un flash mob, promosso dal Coordinamento 21 luglio raduna donne e gli uomini, seguendo i passi della coreografia o ballando semplicemente.

L’evento poi continua alle ore 21, Teatro Garibaldi Aperto con la rappresentazione dei “Monologhi della vagina” di Eve Ensler. La serata sarà a ingresso gratuito ma, chi lo volesse, potrà lasciare un contributo per finanziare l’unico centro antiviolenza di Palermo, “Le Onde”. A dicembre la città di Palermo è stata tra le prime in Italia ad adottare nel regolamento comunale la Convenzione del Consiglio d’Europa di Istanbul 2011, per la tutele dei diritti delle donne; un passo reso possibile grazie all’Impegno di “Ferite a morte” lo spettacolo portato nel capoluogo siciliano da Serena Dandini (protagonista di una speciale intervista su Balarm Magazine #30) a seguito del triste omicidio della giovane Carmela Petrucci. Eppure i diritti da rivendicare sono ancora tanti, l’impegno continua. L’appuntamento adesso è con una manifestazione di gioia, colore e danza.

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