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Palermo-Lazio 3-3: il lungo addio di Francesco Guidolin

Trentottesima girnata, domenica 29 maggio 2005, Palermo-Lazio 3-3

  • 30 maggio 2005

Sotto la curva ad abbracciare virtualmente tutti i tifosi Francesco Guidolin non c’era mai andato in questo anno e mezzo da allenatore del Palermo. Ma domenica 29 maggio 2005 il tecnico di Castelfranco Veneto doveva farlo, perché questa è stata la sua ultima apparizione sulla panchina rosanero. Un addio molto commovente, che ogni tifoso continua a non capire, ma accetta perché rispetta la persona. "E' il momento di fermarmi", annuncia Guidolin in conferenza stampa,"ho detto a Zamparini che per me è il momento migliore per fermarmi. Siamo a conclusione del primo anno di A e io meglio di così non posso fare e qualche altro al mio posto può farcela. Io un pubblico così non lo troverò mai, ma ci sono dei momenti in cui bisogna sapersi fermare, uscire bene e pensare che questo possa essere un arrivederci". Poi ha accennato a motivi personali, senza però dare spiegazione alcuna, ed ogni speranza di vederlo tornare sui suoi passi è svanita per sempre. Ma le sue lacrime e il desiderio di assistere alla prima partita di Coppa Uefa del Palermo, indossando la maglia rosanero, rendono ancora più forte il legame tra quest’uomo, così riservato, ed una città che fa dell’entusiasmo il suo più grande punto di forza.

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La partita è solo contorno di quest’atmosfera surreale: da un lato l’amarezza per la partenza di Guidolin, accompagnata da tutta una serie di cori che lo invitavano a restare: “Dai Francesco non te ne andare”; dall’altra l’aria di festa per un risultato storico, la prima qualificazione in Europa del Palermo ottenuta sul campo. In campo ci sono due squadre ormai dome: al Palermo interessa solo concludere la stagione nel migliore dei modi; alla Lazio occorre un punto per avere la matematica certezza di restare in A, ma dietro ci sono fin troppe squadre ancora più inguaiate. E così, senza il peso di fare risultato, si è assistito ad una bella partita, giocata a viso aperto e con tranquillità. E il risultato ha premiato i protagonisti di questa splendida stagione. Due i gol di Toni, che arriva a quota 20, riuscendo così ad ottenere un bottino di reti in rosanero niente male: 50 gol in 2 stagioni sono davvero una cifra da capogiro. Il primo gol è arrivato nel primo tempo, su passaggio filtrante di Gonzalez che ha permesso a Toni di ritrovarsi da solo davanti a Peruzzi e di trafiggerlo senza problemi; il secondo è arrivato nella ripresa, sempre su assist di Mariano Gonzalez che, dopo una bella azione personale, mette la palla direttamente sulla testa di Toni che insacca e festeggia alla sua maniera. L’altro gol del Palermo porta la firma di Franco Brienza, un ragazzo che durante il precampionato non aveva neppure disfatto le valigie, talmente era convinto di essere trasferito in un’altra squadra, ed invece è rimasto, ha giocato da protagonista ed ha segnato ben 10 reti. In mezzo ci stanno le reti della Lazio, che si è trovata di fronte un super Santoni, al suo debutto in serie A, che ha parato anche l’impossibile.

Uno strano destino quello del portiere del Palermo, partito per essere titolare e poi relegato in panchina per un’intera stagione, fino a ritrovare il riscatto in una domenica di festa. Le reti biancocelesti portano la firma di Rocchi, Bazzani e Muzzi e fissano il risultato sul 3-3. Alla fine tutti contenti e tutti a festeggiare sotto la curva. Non si poteva chiedere di più a questi ragazzi straordinari, anche se qualche tifoso ancora troppo schizzinoso pensa a traguardi ancora più alti che invece sono sfuggiti. Adesso si pensa al futuro, un futuro senza Il tecnico che ha portato il Palermo così in alto e senza quel Lamberto Zauli che più di una volta ha preso in mano la squadra. Si fanno già parecchi nomi sugli eventuali sostituti alla panchina del Palermo, da Zeman a Del Neri (per citare i nomi più insistenti), ma fino ad ora Zamparini non ha dato nessuna conferma. L’unica cosa certa è che si è chiuso un ciclo bellissimo e, qualunque cosa dovesse accadere in futuro, questi due anni resteranno impressi nella memoria di ogni tifoso che, domenica dopo domenica, ci ha messo il cuore in questa squadra. Grazie ragazzi!

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