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Regione Sicilia: un progetto per il vino in brick

Il vino in brick dovrebbe essere Nero D'Avola, Insolia e Cataratto, da un litro o da tre litri. Nel packaging la Vergine Annunziata di Antonello da Messina

Balarm
La redazione
  • 9 luglio 2011

La Regione Sicilia sostiene l'iniziativa del vino in brick. La presentazione del progetto ufficiale è stata fatta a Cagliari, alla presenza di alcuni marchi della grande distribuzione come Despar e Conad ed Elio D'Antrassi, assessore all'Agricoltura dell'Assemblea Regionale Siciliana. L'assessore afferma: «Lo abbiamo fatto per il latte, lo stiamo facendo per il vino. L’idea di fondo è che la Sicilia ha solo un problema, quello legato alla commercializzazione. Dobbiamo concentrare gli sforzi su questo versante e non si dica più che c’è una sovrapproduzione». Il vino dovrebbe essere quello della scorsa vendemmia: Nero D'Avola, Insolia e Cataratto, nel formato da un litro o da tre litri. Nel packaging sarà raffigurata la Vergine Annunziata, di Antonello da Messina, opera esposta a Palazzo Abatellis.

L'obbiettivo è quello di proporre un prodotto che si distingua dagli altri presenti nella grande distribuzione, facilmente reperibile nei supermercati, e che mantenga la caratteristica dell'alta qualità siciliana. I vitigni siciliani, che si estendono per circa 120 mila ettari (68 mila solo nel trapanese), producono circa 4,6 milioni di ettolitri (poco più del 10% della produzione nazionale, dati Istat 2007) e vengono apprezzati dai siciliani e dagli esperti di tutto il globo. A dimostrazione di questo, è recente notizia che il gruppo formato dai Master of Wine, titolo più alto nel mondo enologico, a maggio 2012 sbarcherà in Sicilia. La scelta dell'adesione della Sicilia al progetto trova le sue fondamenta nell'ultimo incontro tenuto a Londra lo scorso 28 giugno, "The Definitive Italian Wine Tasting". Il motivo della loro visita sarà lo studio dei prodotti vinicoli e del territorio.

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